Una Mostra oltre i confini
Settantacinque anni e sentirli – nell’accezione più positiva del termine. La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia taglia questo importante traguardo, dimostrando ancora una volta una lungimiranza di sguardo e la voglia di instillare semi tra chi ama la Settima Arte, da coloro che la realizzano a chi ne fruisce. Non si poteva non celebrare una ricorrenza di questa portata con un’esposizione curata dallo stesso direttore Alberto Barbera e allestita in un luogo prezioso, l’Hotel des Bains. “Il Cinema in Mostra – Volti e immagini dalla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932-2018” si forgia di materiali provenienti dall’Archivio di Stato, che permetteranno di fare un vero e proprio viaggio nel tempo.
«La metafora più diffusa per indicare il programma di un festival consiste nel definire questo insieme di film come “un’istantanea del presente”. Cioè come un modo per rappresentare lo stato di salute – o quello che si ritiene tale – della produzione cinematografica mondiale, in un preciso momento e contesto storico. Quanto sia approssimativa questa definizione, lo si deduce anche solo mettendo a confronto la selezione di un festival con quella della manifestazione che lo ha preceduto, o con quella che gli farà seguito. […] Una buona selezione (che, alla stessa maniera di una meno riuscita, è sempre il frutto di scelte soggettive, e di molti condizionamenti), potrebbe indurre a pensare che il cinema stia benissimo. O viceversa, senza che nessuna delle due deduzioni sia per forza di cose illegittima», ha dichiarato il direttore Alberto Barbera.
Osservando e studiando il programma non solo della selezione ufficiale, ma anche di tutte le altre sezioni si ha la sensazione di quanto queste parole siano oneste e realistiche, a partire dalla sottolineatura della soggettività nelle decisioni.
Questa 75esima edizione (dal 29 agosto all’8 settembre) è forte del passato, di background dei grandi maestri presenti – i quali proseguono nel mettersi in discussione – e della storia del Cinema, che inevitabilmente ha formato le nuove generazioni; al contempo considera con la giusta dignità le nuove tecnologie e chi si affaccia a questo mondo.
Per la seconda volta tocca al giovane e talentuoso Damien Chazelle aprire con First Man, che vede al centro la figura di Neil Armstrong, affrontando nello specifico gli anni tra il 1961 e il 1969, cruciali per la missione sulla Luna. Tanti i titoli attesi, partendo dal Concorso (per citarne alcuni) troviamo: The Sisters Brothers di Audiard, The Ballad of Buster Scruggs dei fratelli Coen, Roma di Cuarón, 22 July di Greengrass, Zan di Tsukamoto. Dopo Il giovane favoloso, Mario Martone propone Capri-Revolution, tra gli italiani in selezione ufficiale insieme al docu-film di Roberto Minervini (What You Gonna Do When the World’s on Fire?) e al remake di un cult come Suspiria ad opera di Luca Guadagnino.
«Siamo in una fase propositiva molto forte, molti sono i tentativi di andare al di là di quelle che sono le convenzioni, le abitudini del cinema italiano. C’è una volontà comune condivisa da molti autori di tentare strade diverse, di non andare incontro ai gusti più facili. Una voglia di riscatto del cinema italiano che emerge dalle tante proposte di film ammessi e non ammessi. Sparsi tra le varie sezioni ne abbiamo presi più di una dozzina», ha evidenziato Barbera nel corso della conferenza stampa di presentazione. Fra questi “acquisti” vi sono anche dei debutti dietro la macchina da presa com’è il caso di Ciro D’Emilio con Un giorno all’improvviso e La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi (entrambi in Orizzonti). Sull’onda degli esordi nostrani vi segnaliamo anche Saremo giovani e bellissimi di Letizia Lamartire, l’italiano in gara alla Settimana Internazionale della Critica insieme ad altri sei lungometraggi provenienti da vari Paesi (dal fantasy indiano alla commedia africana, dall’horror tunisino alla commedia francese, passando per il cinema tedesco e un documentario sull’inferno siriano). «Una selezione composita, dunque, che ha evitato in tutti i modi, i luoghi comuni e le soluzioni più immediate, aprendosi alle incognite e, soprattutto, al piacere del futuro. Un futuro tutto da inventare, possibilmente insieme», ha specificato il delegato generale della SIC Giona A. Nazzaro.
Ci sembra doveroso evidenziare come un’altra sezione autonoma, Le Giornate degli Autori, offra sempre più un programma denso sia sul piano delle proiezioni che degli incontri. Immancabili sono, infatti, il premio BookCiak, Azione! (nella serata che precede l’avvio di tutto) e le conversazioni di Miu Miu Women’s Tales (saranno proiettati i due corti diretti dall’attrice Dakota Fanning e dalla cineasta saudita Haifaa Al-Mansour); tra gli eventi una chicca: Federico Zampaglione, penna e voce dei Tiromancino, si esibirà in una performance live alla Villa degli Autori sabato 1 settembre presentando in anteprima assoluta il videoclip del nuovo singolo “Noi casomai” da lui scritto e diretto.
Sull’onda della scorsa edizione, dopo Alessandro Borghi (di cui si aspetta con ansia l’interpretazione di Stefano Cucchi in Sulla mia pelle) anche per quest’anno è stato scelto un attore, Michele Riondino, per il ruolo di “madrino” nelle serate di apertura e chiusura. Il Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, che ha fatto propria la proposta del direttore della Mostra Alberto Barbera, ha deciso di assegnare i Leoni d’oro a David Cronenberg (il quale terrà una masterclass, condotta da Giulia D’Agnolo Vallan, mercoledì 5 settembre) e a Vanessa Redgrave.
Le luci della 75esima edizione stanno per accendersi e l’assaggio ce lo propone l’immancabile film muto. Per la pre-apertura di martedì 28 agosto si è optato per un grande classico: Il Golem – Come venne al mondo (1920) di Paul Wegener in una nuova copia digitale tratta dal negativo originale con un restauro in 4K presentato in prima mondiale – ovviamente è prevista la sonorizzazione con musica originale del maestro Admir Shkurtaj commissionata dalla Biennale di Venezia, eseguita dal vivo dal Mesimèr Ensemble.
Scorrendo i titoli di film e incontri sorge spontaneo pensare che ci vorrebbe almeno un mese per poter assistere a tutto. Come sempre ci scusiamo se è impossibile riassumere l’intero cartellone, noi ci impegneremo per essere i vostri occhi e raccontarvi dal Lido le esperienze di visione, augurandoci che queste proposte così interessanti sulla carta si confermino tali e trovino terreno per arrivare ad un pubblico più ampio (di alcune esiste già la distribuzione italiana e ve ne daremo conto). Non resta che dar spazio a questa full immersion oltre i confini dello schermo (vi informiamo che quest’anno la virtual reality sarà aperta al pubblico dal 30 agosto all’8 settembre), delle nazioni e mentali per gustarsi la magia del Cinema.
Maria Lucia Tangorra
Riepilogo recensioni per sezione della 75esima Mostra del Cinema di Venezia
Concorso
First Man di Damien Chazelle
The Mountain di Rick Alverson
The Favourite di Yorgos Lanthimos
Roma di Alfonso Cuarón
The Ballad of Buster Scruggs di Joel Coen, Ethan Coen
Peterloo di Mike Leigh
Doubles vies di Olivier Assayas
Suspiria di Luca Guadagnino
What You Gonna Do When the World’s on Fire? di Roberto Minervini
The Sisters Brothers di Jacques Audiard
Frères ennemis di David Oelhoffen
At Eternity’s Gate di Julian Schnabel
Acusada di Gonzalo Tobal
Sunset di László Nemes
Opera senza Autore di Florian Henckel von Donnersmarck
Nuestro tiempo di Carlos Reygadas
22 July di Paul Greengrass
The Nightingale di Jennifer Kent
Vox Lux di Brady Corbet
Zan (Killing) di Shin’ya Tsukamoto
Capri-Revolution di Mario Martone
Fuori Concorso
The Other Side of the Wind di Orson Welles
A Star is Born di Bradley Cooper
La Quietud di Pablo Trapero
Dragged Across Concrete di S. Craig Zahler
Monrovia, Indiana di Frederick Wiseman
Les estivants di Valeria Bruni Tedeschi
American Dharma di Errol Morris
Shadow di Zhang Yimou
Process di Sergei Loznitsa
Driven di Nick Hamm
Una storia senza nome di Roberto Andò
Mi obra maestra di Gastón Duprat
L’amica geniale di Saverio Costanzo
El Pepe – Una vida suprema di Emir Kusturica
Orizzonti
Sulla mia pelle di Alessio Cremonini
La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi
La noche de 12 años di Álvaro Brechner
Tel Aviv on Fire di Sameh Zoabi
Amanda di Mikhaël Hers
Charlie Says di Mary Harron
Kraben Rahu (Manta Ray) di Phuttiphong Aroonpheng
Settimana Internazionale della Critica
Dachra di Abdelhamid Bouchnak
Si sospetta il movente passionale con l’aggravante dei futili motivi di Cosimo Alemà
Bêtes Blondes di Maxime Matray e Alexia Walther
Giornate degli Autori
Il bene mio di Pippo Mezzapesa
Ricordi? di Valerio Mieli
Rwanda di Riccardo Salvetti
Biennale College
Zen sul ghiaccio sottile di Margherita Ferri
Sconfini
L’heure de la sortie di Sébastian Marnier
MigrArti
My Tyson di Claudio Casale