Essere diversi oggi
Tra i film selezionati per lo Showcase Emilia-Romagna – cinema e territorio, sezione dedicata alle proiezioni indipendenti prodotte sul territorio, novità di questa XVI edizione del Ravenna Nightmare Film Fest, c’è il vincitore del programma Biennale College Cinema 2017/18: Zen sul ghiaccio sottile, primo lungometraggio della regista imolana Margherita Ferri, in sala insieme all’attrice protagonista, Eleonora Conti.
Un film che ben rappresenta la sezione dedicata al territorio Emilia Romagna perché a questo è intimamente legato: la storia della sedicenne Maia Zenasi, unica giocatrice donna della locale squadra di Hockey, si svolge infatti a Fanano, in provincia di Modena, e del film, interamente girato tra Fanano e Castiglione Pepoli (Bologna), tra gli Appennini modenesi e quelli bolognesi, proprio il paesaggio risulta essere uno dei grandi protagonisti. Immagini a tutto campo della splendida natura appenninica, tra boschi, montagne e ghiacciai che si sciolgono, catturano lo spettatore tanto quanto la storia stessa.
Hockey, ghiaccio che si scioglie: una metafora sulla frattura che crea la discriminazione omofobica nei confronti della protagonista. La storia di Zenasi è infatti una storia di bullismo e discriminazione, di provincialismo, ma è soprattutto una delicata riflessione sulla ricerca della propria identità sessuale e sul desiderio di essere accettati ad ogni costo in una società che allontana il ‘diverso’, l”anormale’, come mostra chiaramente il rapporto che si crea tra Maia e la sua compagna Vanessa. Vanessa irrompe nella vita di Zenasi e la stravolge; per la prima volta Maia sente di avere una vera amica, si confida, esprime a parole il suo sentirsi uomo in un corpo da donna, il suo desiderio di essere non più Maia Zenasi ma il ragazzo Zen. Anche Vanessa però è in crisi, alla ricerca della propria identità sessuale, e all’improvviso bacia Maia. Un bacio, probabilmente il suo primo bacio, cui Zen risponde ma che la getta in confusione, spingendolo a respingere l’amica. Un rifiuto che sembra provocare la fine dei sogni di Maia: Vanessa, arrabbiata, torna in paese e alla sua vita normale lasciando credere di esser stata quasi rapita da Zen, che viene così bollata e rifiutata definitivamente dai compagni e dalla società stessa, infrangendo finanche i suoi sogni di esser presa a giocare nella nazionale di Hockey. Ma il finale lascia un’apertura: Maia, finalmente consapevole, torna sul ghiaccio come Zen, scegliendo di essere se stesso.
Zen sul ghiaccio sottile, tra immagini panoramiche mozzafiato e abbondanza di primi piani che ben descrivono le emozioni dei protagonisti, analizza con delicatezza e profondità il tema LGBT ma soprattutto le fragilità e le inquietudini degli adolescenti di oggi, il loro intimo contrasto tra “dire sempre di si” negando se stessi per far parte di un gruppo e non essere emarginati e saper dire di no e vivere la propria unicità.
Michela Aloisi