Illustri ritorni
Stanno per accendersi i fari sulla Croisette per la 76° edizione del Festival di Cannes, la manifestazione cinematografica più prestigiosa, che si terrà nella cittadina della Costa Azzurra dal 16 al 27 maggio 2023. Il film d’apertura è Jeanne du Barry di Maïwenn, film storico sulla dama favorita di re Luigi XV, mentre la chiusura è affidata a un film d’animazione Pixar, Elemental. Ventuno sono i film in competizione per la Palma d’Oro. Alcune opere segnano il gradito ritorno di autori che da un po’ erano inattivi, come Catherine Breillat, con L’Été dernier, o Trần Anh Hùng con La Passion de Dodin Bouffant. Grandi ritorni sono anche quelli di Wes Anderson, con Asteroid City, Aki Kaurismäki con Fallen Leaves, Nuri Bilge Ceylan con Kuru otlar üstüne, Todd Haynes con May December, Ken Loach con The Old Oak, Wim Wenders con Perfect Days, Wang Bing con Qīngchūn. Più habitué autori quali Hirokazu Kore’eda che presenta Kaibutsu. Abbonati anche gli italiani Marco Bellocchio, con Rapito, Alice Rohrwacher con La chimera, e ovviamente Nanni Moretti con Il Sol dell’Avvenire.
Nella sezione collaterale Un Certain Regard, tra 19 titoli, spicca un film cofirmato da due tra i massimi registi iraniani contemporanei, ovvero Āyehā-ye zamini, di Ali Asgari e Alireza Khatami. Fuori concorso tutti gli occhi saranno puntati su Indiana Jones and the Dial of Destiny, il quinto capitolo della serie e il primo non firmato da Spielberg, bensì da James Mangold, e sull’attesissimo ultimo lavoro di Martin Scorsese, ovvero Killers of the Flower Moon. Tra le Cannes Première forse il film più atteso di tutto il festival, ovvero Cerrar los ojos, che segna l’inaspettato ritorno alla regia di Víctor Erice, l’ascetico cineasta spagnolo che arriva così al terzo lungometraggio di finzione in una carriera iniziata nel 1960. Nella stessa sezione anche l’ultimo film di Takeshi Kitano, Kubi, ed Eureka di Lisandro Alonso. Ancora Wim Wenders con un documentario, Anselm, tra le proiezioni speciali, dove troviamo anche un’altra opera di Wang Bing, Man in Black, e poi un corto di Pedro Costa, As filhas do fogo, Occupied City, documentario di Steve McQueen e un corto di Pedro Almodovar, Strange Way of Life.
Nuovo corso invece per la Quinzaine, che ora si chiama Quinzaine des Cinéastes, con la nuova direzione di Julien Rejl. Qui abbiamo il secondo film dell’anno di Hong Sang-soo, Uri-ui haru, e poi sulla carta degni di nota sono Conann di Bertrand Mandico e Le Livre des solutions di Michel Gondry. In Cannes Classics, la sezione che presenta i capolavori della storia del cinema riversati in digitale 4K, e i documentari sul cinema, un grande evento spicca su tutto il resto, ovvero il trailer di venti minuti per un film che non esisterà mai, Drôles de Guerres, realizzato da Jean-Luc Godard per l’opera cui stava lavorando prima di morire. Un omaggio e un testamento.
Giampiero Raganelli
Riepilogo recensioni per sezione del 76° Festival di Cannes
Concorso
Il Sol dell’Avvenire di Nanni Moretti
Monster di Hirokazu Koreeda
Youth (Spring) di Wang Bing
About Dry Grass di Nuri Bilge Ceylan
Fallen Leaves di Aki Kaurismäki
Rapito di Marco Bellocchio
Cannes Première
Cerrar los ojos di Victor Erice
Kubi di Takeshi Kitano