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El Golpe: The Yeyo Movie

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VOTO: 8

Dal Venezuela con furore

Ancora proiezioni dei film finalisti domenica 14 maggio, al Nuovo Cinema Aquila, per la terza edizione dell’HIP-HOP CINEFEST, unico evento italiano e tra i pochissimi al mondo che trattano storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, attraversando un po’ tutti i generi. Ieri tra l’altro è stata data in sala una gran bella notizia, riguardante la possibilità di recuperare i film del festival in streaming: sulla piattaforma Filmocracy, che li ospita, tale opzione sarebbe dovuta terminare proprio questo weekend, ma gli organizzatori hanno deciso di prorogarne la visibilità per un’altra settimana, cioè fino al 21 maggio. Ne approfittiamo allora per consigliare il recupero di una delle opere scoperte e ammirate ieri sul grande schermo: il trascinante El Golpe: The Yeyo Movie, realizzato in Venezuela da Tuto Rodríguez e Marlon Morales a.k.a. Marc Ginale, con quest’ultimo che ha voluto dare al nuovo album YEYO una simile, accattivante veste filmica.

Caracas by night. El Golpe: The Yeyo Movie ovvero “The Hit“, inserito nella sezione Fiction Short, è un tambureggiante mediometraggio che segue il protagonista, per l’appunto il tostissimo rapper Marc Ginale, lungo le sue scorribande nella capitale venezuelana in una notte adrenalinica, da brividi. Quasi un “concept album” che sullo schermo si trasforma in una sorta di musical di marca Hip Hop o di fluviale videoclip.
L’estetica peraltro è assai curata, a partire dalla fotografia. Dal primo piano sequenza, che racconta l’uscita di casa del protagonista (con la piccola chicca rappresentata dal Mototola, la cui suoneria cita beffardamente Psycho di Alfred Hitchcock), fino alle tante sequenze on the road e agli onnipresenti camera car, il corto/mediometraggio oltre ad essere molto ben filmato si avvale di un montaggio ritmato, suadente, che si permette pure sfiziose “licenze poetiche” come il ralenti iniziale, in cui mentre il disco viene “scratchato” l’immagine si congela o procede a strappi, leggermente avanti o leggermente indietro, riproducendone con naturalezza tale effetto.

Il resto ce lo mette l’artista, Marc Ginale. Nello scheletrico plot si immagina un suo lavoretto criminale, come corriere, nella notte di Caracas. Il suo rap è duro, le canzoni in stile “gangsta” raccontano in modo crudo la vita di strada, i confronti armati tra bande, la lotta per sopravvivere nei quartieri poveri. Ma per l’appunto pur risultando pungenti, sulfurei, urticanti, d’impatto e giustamente aggressivi, gli stilemi di tale filone sono anche lo specchio consapevole di una società in crisi, quella del tormentato paese sudamericano, ritratta sarcasticamente nelle sue evidenti contrapposizioni di classe. E il rapper/protagonista del film non è solo in tale impresa, fortissimi sono infatti i duetti con vari colleghi della scena musicale venezuelana.

Stefano Coccia

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