Un sogno chiamato Berlino
C’è chi inizia la propria stagione di festival cinematografici già da gennaio (grazie ai più che validi festival di Trieste e di Rotterdam). C’è, invece, chi aspetta il tanto blasonato Festival di Cannes per fare una vera e propria full immersion nel magico mondo della Settima Arte. E, infine, c’è chi ha avuto modo di vivere (e di innamorarsi) della Berlinale, la quale, nonostante il freddo di Berlino e del mese di febbraio, sa trasmettere un calore famigliare a chiunque abbia l’opportunità di prendervi parte. Il merito di ciò è da attribuirsi a vari fattori. Primo fra tutti: la ricca e variegata selezione di lungometraggi e cortometraggi in concorso e non. A tal proposito, anche questa 69° edizione – che avrà luogo nella capitale teutonica dal 7 al 17 febbraio 2019 – si preannuncia alquanto interessante (sebbene – ammettiamolo pure – molti dei cineasti presenti ultimamente hanno fatto storcere il naso più di una volta sia a pubblico che critica). Se, infatti, all’interno del Concorso, possiamo trovare nomi del calibro di Zhang Yimou (con il suo One Second), Isabel Coixet (Elisa & Marcela), Fatih Akin (per il quale ci auguriamo che il suo The Golden Glove ci convinca di più dei suoi ultimi lavori), François Ozon (By the Grace of God), l’ormai di casa alla Berlinale Agnieszka Holland (con Mr. Jones), Hans Petter Moland (con Out Stealing Horses) e, non per ultimo, il nostro Claudio Giovannesi, unico italiano in concorso con il lungometraggio La paranza dei bambini, altrettanto interessante si presenta la sezione Fuori Concorso, dove, di fianco a cineasti come André Techiné (L’adieu à la nuit), Yuval Adler (The Operative), e Adam McKey (con Vice), spicca su tutti la grandissima Agnès Varda, con il suo documentario Varda par Agnès.
Questa, però, non è solo che una parte del vastissimo programma che verrà presentato nei prossimi giorni. Se, infatti, la sezione del Concorso e del Fuori Concorso sono solite attirare un elevatissimo numero di spettatori, vi sono, di fianco, altrettanto importanti sezioni collaterali, su cui spiccano Panorama, Forum, Generation (con lungometraggi e cortometraggi dedicati al mondo dei giovani e dei giovanissimi), Perspektive Deutsches Kino e, non per ultime, selezionatissime retrospettive.
Un festival, questo, tra i più ricchi e ricercati che ci siano. Un festival che, fin dal primo giorno, ha dalla sua (anche) il pregio di far sentire gli accreditati come a casa loro (è cosa nota, infatti, che l’accoglienza presso la Berlinale sia tra le meglio organizzate che ci siano). Si prospettano, dunque, dieci giorni all’insegna dell’ottimo cinema e del benessere, all’interno della pittoresca Marlene Dietrich Platz (dove, oltre al red carpet e allo storico Palast, v’è anche l’Hyatt – centro di accoglienza per la stampa – due multisala dedicati al festival e, non per ultimo, un comodo centro commerciale dove è possibile trovare gustosi cibi a buon mercato).
Sarà difficile – come ogni anno, d’altronde – abbandonare questa ovattata realtà alla fine della manifestazione. Ciò che resterà per sempre, invece, sono i numerosi film che vedremo nei prossimi giorni, molti dei quali entreranno nel nostro cuore per non uscirne più.
Marina Pavido
Riepilogo recensioni per sezione della sessantanovesima edizione della Berlinale
Concorso
The Kindness of Strangers di Lone Scherfig
Grâce à Dieux di François Ozon
Out Stealing Horses di Hans Petter Moland
God Exists, Her Name Is Petrunya di Teona Strugar Mitevska
The Golden Glove di Fatih Akin
Ghost Town Anthology di Denis Côté
I Was at Home, But… di Angela Schanelec
La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi
Elisa & Marcela di Isabel Coixet
So Long, My Son di Wang Xiaoshuai
The Ground Beneath My Feet di Marie Kreutzer
Mr. Jones di Agnieszka Holland
Fuori Concorso
Vice di Adam McKey
L’adieu à la nuit di André Téchiné
Varda par Agnès di Agnès Varda
Marighella di Wagner Moura
Panorama
Dafne di Federico Bondi
Stitches di Miroslav Terzić
Selfie di Agostino Ferrente
Greta di Armando Praça
Los miembros de la familia di Mateo Bendesky
Searching Eva di Pia Hellenthal
The Souvenir di Joanna Hogg
Light of My Life di Casey Affleck
A Dog Called Money di Seamus Murphy
Forum
Fukuoka di Zhang Lu
About Some Meaningless Events di Mostafa Derkaoui
Demons di Daniel Hui
Earth di Nikolaus Geyrhalter
The Children of the Dead di Kelly Copper e Pavol Liska
Forum Expanded
Rushing Green With Horses di Ute Aurand
Generation
Bulbul Can Sing di Rima Das
We Are Little Zombies di Makoto Nagahisa
Where We Belong di Jacqueline Zünd
Berlinale Special
Celle que vous croyez di Safy Nebbbou
Perspektive Deutsches Kino
Oray di Mehmet Akif Büyükatalay
Born in Evin di Maryam Zaree