Dal 24 aprile al 2 maggio il grande cinema orientale torna a Udine
Al nastro di partenza la 26ma edizione del Far East Film Festival, foriero di tante certezze, molte novità, ed un unico comun denominatore: al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (ed in contemporanea al Visionario) per dieci giorni, dal 24 aprile al 2 maggio, potremo assistere al miglior cinema dell’Estremo Oriente, selezionato dagli storici ed indefessi organizzatori del festival Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, assieme ai più qualificati collaboratori.
La prima novità è il concerto, previsto per domenica 28 aprile, di Ishibashi Eiko, autrice della colonna sonora di Drive My Car; cantante, polistrumentista, compositrice e sperimentatrice, capace di spaziare dal dream pop all’ambient jazz, Eiko arriverà sul palco del Teatro Nuovo con GIFT, il progetto videomusicale da cui ha preso vita Evil Does Not Exist di Hamaguchi Ryusuke: un vero e proprio concerto cinematografico dove le architetture musicali danzeranno delicatamente sulle immagini e le immagini danzeranno delicatamente sulle architetture musicali.
Ma l’opening night del Festival ha due grandi titoli in programma: il
super campione d’incassi cinese YOLO e l’irresistibile action comedy sudcoreana Citizen of a Kind, preceduti, nel pomeriggio, dal restauro del cult movie poliziesco sudcoreano Nowhere to Hide.
Nel complesso, la 26ma edizione del Far East prevede ben 79 titoli, selezionati in 12 paesi: Cina, Hong Kong, Giappone, Sud Corea, Taiwan, Indonesia, Malesia, Filippine, Thailandia; di questi, 50 sono in concorso e 29 fuori concorso (ulteriormente suddivisi in 15 retrospettive, 11 classici restaurati e 3 documentari). Ancora una volta ci sarà la possibilità di seguire parte del Far East online, con 27 film tutti disponibili in Italia.
Ma il mastodontico ed imperdibile programma prevede, oltre alle proiezioni all day long, incontri, dibattiti, masterclass, conversazioni ed un nutrito numero di ospiti provenienti dall’estremo Oriente, tra registi ed attori; ed i due Gelsi d’Oro alla Carriera, consegnati quest’anno allo storico produttore Chiu Fu-sheng e al leggendario Zhang Yimou, la cui presenza sul palco del Teatro Giovanni da Udine è attesissima e di rilevanza mondiale. Nome di punta della “Quinta Generazione”, che ha rivoluzionato l’estetica degli anni Ottanta cinesi, Zhang Yimou ha saputo misurarsi con i linguaggi più diversi, cimentandosi con i generi senza rinunciare alla sua nota autoriale: dal dramma rurale al thriller in costume, dal wuxia al kolossal, il suo cinema rispecchia, attraverso le storie individuali, la storia culturale, politica, etica, di un intero Paese.
Michela Aloisi
Riepilogo recensioni per sezioni della 26esima edizione del Far East Film Festival
Competition
Citizen of a Kind di Park Young-ju
YOLO di Jia Ling
Smugglers di Ryo Seung-wan
Motion Picture: Choke di Nagao Gen
Wonder Family di Song Yang
Confetti di Fujita Naoya
Rookie di Samantha Lee
Under the Light di Zhang Yimou
The Lyricist Wannabe di Norris Wong
The Train of Death di Rizal Mantovani
18×2 Beyond Youthful Days di Fujii Michichito
Takano Tofu di Mihara Mitshuhiro
Bushido di Shiraishi Kazuya
Alienoid di Choi Dong-hoon
Alienoid: Return to Future di Choi Dong-hoon
The Movie Emperor di Ning Hao
A Normal Family di Hur Jin-ho
The Yin Yang Master 0 di Sato Shimako
Moscow Mission di Herman Lau
Reversi di Adrian Teh
Time Still Turns the Page di Nick Cheuk
Exhuma di Jang Jae-hyun
In Broad Daylight di Lawrence Kan
Altre sezioni
Enter the Clones of Bruce di David Gregory