Home Festival Altri festival Sottodiciotto Film Festival & Campus 2024: presentazione

Sottodiciotto Film Festival & Campus 2024: presentazione

68
0

Shaping Tomorrow

Torino è una città che cinematograficamente parlando, per festival e manifestazioni varie, abbiamo avuto modo di frequentare diverse volte in questi anni, eppure qualcosa di particolarmente significativo ancora mancava all’appello e quel qualcosa è il Sottodiciotto Film Festival & Campus. Si tratta della prima kermesse italiana interamente dedicata ai giovani, diventata nel tempo un’importante e riconoscibile vetrina del cinema di qualità che propone anteprime nazionali, retrospettive, omaggi, programmi speciali, incontri con ospiti di prestigio e anche serate, dj set e concerti.
Ma non è mai troppo tardi per rimediare e quale occasione migliore se non lo spegnimento delle venticinque candeline per immergersi per la prima volta in uno degli eventi più attesi tra quelli offerti dal ricchissimo cartellone cittadino. Organizzato da AIACE Torino con la Città di Torino e con ITER (Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile), il festival co-diretto da Cristina Colet ed Enrico Verra si svolge quest’anno a Torino dal 12 al 16 dicembre 2024. Il claim dell’edizione 2024, “Shaping Tomorrow”, collegato a un progetto formativo triennale, sottolinea la specificità di un Festival da sempre dedicato a dare visibilità alla creatività dei più giovani e alle loro potenzialità di modellare, attraverso il cinema, l’immaginario del prossimo futuro. Il cartellone presenta un totale di 228 film, tra lungometraggi e cortometraggi, di cui 102 nel cartellone per tutto il pubblico, 107 selezionati nel Concorso delle Scuole (realizzati dalle Scuole dell’Infanzia e Primarie, Secondarie di I e II grado) e 19 nel programma riservato alle Scuole.
Molte le sezioni concorsuali del Festival, a cominciare dal Premio “Generazione Futura”, dedicato ai lungometraggi internazionali, in cui quest’anno gareggiano sette titoli molto diversi tra loro. Film di apertura della kermesse piemontese, Julie Keeps Quiet, opera prima del belga Leonardo Van Dijl, è un dramma intimo, prodotto dai fratelli Dardenne, che vede protagonista una giovane tennista (interpretata da Tessa Van den Broeck, ospite al Festival con il regista) e affronta i temi dell’abuso e della manipolazione nel mondo dello sport. Baby, il nuovo lungometraggio del brasiliano Marcelo Caetano, è una storia queer ambientata tra i giovani di San Paolo in cerca di una propria dimensione esistenziale e sociale. Mon Inséparable, dell’esordiente francese Anne-Sophie Bailly, e When We Were Sisters, della svizzera Lisa Brühlmann, esplorano le dinamiche dei rapporti familiari, i legami simbiotici e i desideri di emancipazione che accomunano, pur in contesti molto diversi, i loro protagonisti. Si inserisce, invece, in una cornice decisamente disfunzionale il brillante lungometraggio d’esordio di Jianjie Lin, Brief History of a Family, psico-thriller inquietante ambientato nella Cina post “politica del figlio unico” e presentato in concorso al Festival di Berlino e al Sundance. Ispirato a un fatto realmente accaduto, Les Enfants rouges, del tunisino Lotfi Achour, traspone in chiave fantastica la cronaca più cruenta – l’attacco di un gruppo jihadista a due pastori quattordicenni – trasformandola in una storia che celebra la capacità infantile di superare i traumi attraverso l’immaginazione. In Filmstunde_23, diretto da Edgar Reitz con il documentarista Jörg Adolph, infine, il novantaduenne maestro tedesco riunisce un suo gruppo di studentesse del 1968, ormai signore mature, per ritrovare il senso di un’esperienza all’epoca sperimentale e ribadire il valore formativo dell’“ora di cinema”, l’importanza essenziale dell’insegnamento del linguaggio audiovisivo nelle scuole.
Da sempre appuntamento centrale del Festival, quest’anno più che mai la sezione dedicata all’animazione è ricca di proposte selezionate nell’ambito della miglior produzione mondiale e incardinate su due concetti solo apparentemente contraddittori: l’inclusione e l’eccentricità. Si comincia dal dramedy Memoir of a Snail, dell’australiano Adam Elliot – premio Crystal al prestigioso Festival d’Annécy e in profumo di Oscar – e dalla sua stravagante protagonista collezionista di lumache, per proseguire con El sueño de la Sultana, della spagnola Isabel Herguera, viaggio anomalo alla ricerca dell’utopica e fantascientifica Ladyland, in cui le donne governano e gli uomini sfaccendano in casa. Visionario è anche Mars Express, del francese Jérémie Périn, che segue le indagini di una detective privata su Marte nel 2200, esplorando i rapporti tra essere umani e intelligenze artificiali. Altri due titoli ci riportano invece indientro nel tempo. La Plus Précieuse des marchandises, del francese Michael Hazanavicious, affronta il dramma della Shoah con la delicatezza di una favola oscura, narrata dalla voce di Jean-Louis Trintignant e ambientata nella Polonia occupata, mentre (S)KiDS, dei canadesi Les e Louis Solis, in anteprima nazionale al Festival, è un coinvolgente racconto di ribellione giovanile ambientato nel 1993 e ritmato dalla colonna sonora originale composta dalla band Rare Americans. Dal Giappone arriva, infine, Totto-chan: The Little Girl at the Window, di Shinnosuke Yakuwa, toccante anime che offre una prospettiva unica e divertente su un esempio di educazione inclusiva, eccentrica e resiliente.
Due gli appuntamenti per i più piccoli, organizzati in collaborazione con Rai Kids, a cominciare dalla festa per celebrare il personaggio giapponese diventato icona planetaria e intergenerazionale, Hello Kitty, a cinquant’anni dalla sua prima apparizione. Per l’occasione il Festival ospiterà in sala la mascotte della festeggiata e proporrà alcuni episodi della nuova serie animata Hello Kitty Super Style!. A seguire il Festival renderà omaggio a Quentin Blake, il celebre illustratore di tante storie per l’infanzia – tra le altre, quelle di Roald Dahl – che a novant’anni non accenna a fermarsi. Sottodiciotto propone due episodi della nuova serie tratta dalle sue illustrazioni di sei storie inedite, Quentin Blake’s Box of Treasure, realizzata dalla BBC.
Si lega direttamente al tema del Festival, “Shaping Tomorrow”, la sezione del Festival dedicata alla realtà virtuale “Presence. Esperienze Immersive” che, come di consueto, sarà ospitata nelle due chapelle CineVR del Museo Nazionale del Cinema. L’edizione 2024, intitolata “FutureScapes “, ci guida alla scoperta dei “paesaggi del futuro” attraverso film immersivi a 360° ed esperienze VR interattive, in cui micro e macro-storie consentono di esplorare mondi possibili attraverso prospettive inconsuete, intime, suggestive, coinvolgenti e, talvolta, disturbanti. Quattro i titoli proposti, selezionati tra le opere a tema presentate e premiate nelle maggiori manifestazioni mondiali di settore: Samsara di Hsin-Chien Huang, Gravity VR di Fabito Rychter e Amir Admoni, Mirror: The Signal di Pierre Zandrowicz e Oto’s Planet di Gwenael François.
Destinato al miglior lungometraggio italiano d’esordio prodotto nel corso dell’anno, il Premio “Gianni Volpi” giunge alla quarta edizione, mantenendo la sua formula ormai consolidata: cinque film in gara, selezionati da tre esperti ai quali, a fine Festival, spetterà anche la scelta del vincitore. Composta per il 2024 dai tre critici cinematografici Pedro Armocida, Chiara Borroni e Giulio Sangiorgio, la giuria selezionatrice ha inserito nella rosa dei finalisti Anywhere Anytime di Milad Tangshir, Gloria! di Margherita Vicario, L’albero di Sara Petraglia, La bocca dell’anima di Giuseppe Carleo e Quasi a casa di Carolina Pavone.
Nella sezione dedicata alle proiezioni e agli eventi speciali, spiccano due film in arrivo, freschi di restauro, dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale. Presentato in anteprima mondiale al Festival, La parte bassa (1978), diretto da Claudio Caligari con Franco Barbero, girato a Milano nel 1976-77 tra i giovani dei Circoli del Proletariato, è l’occasione per riscoprire, accanto alla produzione documentaristica di un autore di culto come il regista di Amore tossico, la forza e la vitalità di un cinema ultraindipendente. Torna dopo molto tempo ad incontrare il pubblico anche Il giovedì (1964), di Dino Risi, il più amato dal regista tra i suoi “piccoli” film, interpretato da Walter Chiari e restaurato dalla Cineteca Nazionale con Compass Film in concomitanza con il centenario dalla nascita dell’attore.
Presentato in anteprima assoluta al Festival, PIL – Perché Immigrazione è Lavoro, è un mediometraggio reportage nato da un’inchiesta condotta dal regista Stefano Di Polito insieme con un gruppo di studenti torinesi, diretta ad appurare il “peso” reale dell’immigrazione nella società italiana. Attraverso interviste ad attivisti, analisi e raffronti di dati, il film cambia la narrazione dominante, dimostrando quanto gli immigrati “ci aiutano a casa nostra”. Due gli eventi speciali dedicati ai più piccoli. Quest’anno Sottodiciotto festeggia il suo venticinquennale accanto ai 25 anni della Melevisione. Allo storico programma Rai che ha affascinato generazioni di bambini trasportandoli nel magico Fantabosco, il Festival dedica un pomeriggio speciale, proponendo due episodi della serie e ospitando gli attori che hanno reso il programma un cult per grandi e piccini. I giovanissimi fan di Ulysses Moore, dal canto loro, potranno scoprire le nuove avventure dell’inafferrabile personaggio in compagnia dello scrittore Pierdomenico Baccalario, che presenterà il nuovo capitolo della saga best seller, “I mondi alla fine del mondo” (Piemme).
Rientra tra gli eventi speciali la proiezione di Black People Don’t Get Depressed di Sara Chitambo-Hatira, già proposto nel programma dedicato alle Scuole e replicato per tutto il pubblico quale sintesi di un’iniziativa didattico-formativa diventata ormai stabile a Festival. Curatori dei sottotitoli del lungometraggio sono, infatti, gli allievi e le allieve della classe 4E del Primo Liceo artistico, indirizzo Audiovisivo e Multimediale.
Tutto questo e molto di più ci aspetta all’ombra della Mole in un programma ricco e variegato che promette emozioni, sorprese e tanto buon cinema proveniente dalla diverse latitudini. Un programma che CineClandestino vi racconterà con recensioni e approfondimenti sul campo.

Francesco Del Grosso

Riepilogo recensioni per sezioni della 25esima edizione del Sottodiciotto Film Festival & Campus

Generazione Futura

Filmstunde_23 di Jörg Adolph ed Edgar Reitz

Julie Keeps Quiet di Leonardo Van Dijl

Brief History of a Family di Jianjie Lin

When We Were Sisters di Lisa Brühlmann

Animazione

Sultana’s Dream di Isabel Herguera

Totto-chan: The Little Girl at the Window di Shinnosuke Yakuwa

Memoir of a Snail di Adam Elliot

(S)KiDS di Les e Louis Solis

Mars Express di Jérémie Périn

Esordi italiani

L’albero di Sara Petraglia

Gloria! di Margherita Vicario

La bocca dell’anima di Giuseppe Carleo

Quasi a casa di Carolina Pavone

Focus: Scuole di cinema europee

Il tempo che ci vuole di Francesca Comencini

Articolo precedenteAnthill
Articolo successivoTotto-chan: The Little Girl at the Window

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

3 × tre =