Siamo 5 supereroi!
Arriva dalla Cina un nuovo, esilarante, gruppo di supereroi: la Wonder Family, famiglia disfunzionale che acquisisce poteri fumettistici dopo essere stata colpita da schegge di meteorite.
In concorso alla 26ma edizione del Far East Film Festival, Wonder Family di Song Yang parte in sordina (ma non troppo) con una parabola cinese del figliol prodigo per aumentare via via il ritmo sino al finale scoppiettante e dagli effetti speciali spettacolari, regalando risate e un importante messaggio sull’unità familiare.
Zhen Qiang, scappato letteralmente dalla sua famiglia per diventare programmatore di successo in Cina, ritorna al paese natio, una non precisata cittadina di lingua russa,
dove il nonno si era stabilito dopo la guerra a seguito dell’esercito russo; la tragica occasione è proprio il decesso del terribile nonno e la preparazione del funerale. Una riunione familiare non voluta da Zhen Qiang che fa subito scintille. Ma delle scintille diverse, quelle di un meteorite caduto all’improvviso, cambieranno tutto.
Song Yang è uno dei fondatori del rinomato gruppo teatrale MaHua FunAge, che si affida ad uno stile di commedia peculiare, basato principalmente sulla mimica facciale degli attori, e che ha dato vita ad una serie di film di grande successo, rendendo delle vere e proprie star registi ed attori della compagnia; Wonder Family è l’ultima produzione cinematografica del gruppo, che celebra il 20mo anniversario dalla nascita con una commedia incentrata proprio sulla forza del gruppo (familiare, ma non solo), alla maniera dei Tre Moschettieri (ma erano Quattro): tutti per uno uno per tutti. E nonostante la disfunzionalità di una famiglia assolutamente sopra le righe ma altrettanto irresistibile, Zhen Qiang imparerà che la famiglia “si sopporta e si supporta”: quando il villain Chichicov decide di impossessarsi a tutti i costi dell’app da lui sviluppata così da sfruttarla per il riciclaggio del denaro sporco, i cinque si batteranno insieme (anche perché separati i poteri non funzionano) per salvare Zhen, l’app e infine il proprio paese dai cattivi di turno.
Wonder Family è il remake di un film russo del 2016, Super Family di Dmitriy Dyachenko; ma se lì i protagonisti progettavano di rapinare una banca, qui prevale il discorso familiare: i cinque dovranno infatti superare i loro contrasti per far funzionare i propri poteri ed unire le forze per il bene di tutti. Ritmo, mimica facciale, scene esilaranti e parodiche, effetti speciali, il film è un’autentica pioggia di fuochi d’artificio (anche letteralmente) che diverte senza soluzione di continuità; dal capo di Zhen che ha il suo studio in una tenda mongola ai funerali del nonno organizzati “alla cinese in salsa russa” dal capo Chichicov, dal balletto a teatro all’appuntamento forzato tra Zhen e la sorella adottiva, dall’immortalità del nonno all’invisibilità del padre ubriacone, ogni tassello va perfettamente al suo posto a formare un mosaico coloratissimo ed irresistibile, che travolge lo spettatore con la comicità dei MaHua.
Michela Aloisi