Tutti pronti per tante, nuove storie
Finalmente ci siamo! Dopo un’edizione nel 2021 online a causa della pandemia da Covid-19, ecco che la Berlinale torna in presenza per professionisti e appassionati della Settima Arte da tutto il mondo. E proprio quest’anno, in questa 72° edizione, che si terrà in forma ridotta – dal 10 al 20 febbraio – e secondo le dovute misure di sicurezza, il programma si preannuncia più ricco e variegato che mai.
Già dando anche semplicemente un’occhiata al concorso, per esempio, ci rendiamo conto di come la selezione sia particolarmente accurata. In qualità di film d’apertura, ad esempio, particolarmente promettente sembra l’ultima fatica di François Ozon, Peter von Kant, libero adattamento della pièce teatrale (realizzata nel 1971) e del lungometraggio (diretto l’anno successivo) Le lacrime amare di Petra von Kant, del grande Rainer Werner Fassbinder. Se, poi, pensiamo che, in corsa per il tanto ambito Orso d’Oro, ci saranno anche film del calibro di Un été comme ça di Denis Côté, Rimini di Ulrich Seidl, La ligne di Ursula Meier, Everything Will Be Ok di Rithy Panh, Avec Amour et Acharnement di Claire Denis e – non per ultimo – Leonora addio, unico film italiano in Concorso, diretto da Paolo Taviani, notiamo come l’offerta sia particolarmente di spicco.
Ovviamente, come di consueto, di fianco alla sezione principale, non mancheranno le storiche sezioni collaterali, che nulla hanno da invidiare al concorso stesso. Le sezioni sperimentali Forum e Forum Expanded (dove quest’anno, tra gli altri, sarà presente anche James Benning con il suo The United States of America), ad esempio, saranno pronte a mostrarci tanti nuovi modi di intendere la messa in scena stessa, per una serie di cineasti – emergenti e non – provenienti da tutto il mondo, che non hanno paura di sperimentare nuovi linguaggi. Proprio come accade, ad esempio, nella neonata sezione Encounters, che quest’anno vanta nomi del calibro di Bertrand Bonello (Coma), Arnaud des Pallières (Journal d’Amérique), Ruth Beckermann (Mutzenbacher) e Shô Miyake (Small, Slow but Steady), giusto per fare qualche esempio.
Di ben altra impronta, invece, sono le sezioni Panorama, Perspektive Deutsches Kino e Berlinale Special, le quali, insieme a Generation, dedicata al mondo dei giovani e dei giovanissimi, arricchiscono questa Berlinale 2022 con lungometraggi dall’impronta maggiormente mainstream. Non per ultime, sono da segnalare le numerose retrospettive e un particolare omaggio alla grande Isabelle Huppert, a cui quest’anno verrà consegnato l’Orso d’Oro alla Carriera.
In poche parole, ce ne sarà davvero per tutti i gusti. Non resta, dunque, che godersi queste intense giornate di Cinema in relax e sicurezza, lasciandosi trasportare dalle innumerevoli storie che, ogni giorno, si materializzeranno davanti ai nostri occhi sul grande schermo. La Berlinale c‘è ed è più viva che mai. La splendida città di Berlino è pronta ancora una volta ad accoglierci nella piccola e accogliente Marlene-Dietrich-Platz.
Marina Pavido
Riepilogo recensioni per sezioni dalla settantaduesima Berlinale
Concorso
Peter von Kant di François Ozon
Rimini di Ulrich Seidl
La ligne di Ursula Meier
Everything Will Be Ok di Rithy Panh
Nana di Kamila Andini
Call Jane di Phyllis Nagy
A E I O U – A Quick Alphabet of Love di Nicolette Krebitz
Un été comme ça di Denis Côté
A Piece of Sky di Michael Koch
Alcarràs di Carla Simón
Leonora addio di Paolo Taviani
The Novelist’s Film di Hong Sangsoo
Un año, una noche di Isaki Lacuesta
Robe of Gems di Natalia López Gallardo
Avec Amour et Acharnement di Claire Denis
Return to Dust di Li Ruijun
Berlinale Special
Incroyable mas vrai di Quentin Dupieux
Encounters
The City and the City di Christos Passalis e Syllas Tzoumerkas
Brother in Every Inch di Alexander Zolotukhin
Axiom di Jöns Jönsson
Panorama
Somewhere Over the Chemtrails di Adam Koloman Rybanský
Concerned Citizen di Idan Haguel
Beautiful Beings di Guðmundur Arnar Guðmundsson
Until Tomorrow di Ali Asgari
Forum
Cette maison di Miryam Charles
Special Gala
Occhiali neri di Dario Argento