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Venezia 80: presentazione

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Tra interrogativi e possibili risposte

Di anno in anno ci interroghiamo sempre più sul valore dei festival e, negli ultimi tempi (tra la diffusione delle piattaforme e il covid) come far riscoprire il gusto della visione sul grande schermo. Ecco l’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (dal 30 agosto al 9 settembre) si assume la responsabilità con un programma di tutto rispetto di invitare a scoprire filmografie meno conosciute, a riscoprire grandi classici e a conoscere i nuovi progetti di registi che già stimiamo.
«Viviamo davvero in un momento storico interessante? L’interrogativo affiora quando sembriamo renderci conto che un combinato disposto di incertezze, difficoltà e disordini, si sta addensando sulle nostre teste di spettatori. Uno sciopero quasi senza precedenti scuote le fondamenta stesse dell’industria cinematografica, già percorsa da tensioni profonde per le conseguenze della recente pandemia e per le trasformazioni in atto in un mercato incerto sul proprio futuro. Incombe la minaccia che le risorse finanziare, dopo un biennio di investimenti ingenti come mai prima, possano bruscamente ridursi sin dalla prossima stagione», ha dichiarato il direttore Alberto Barbera con uno sguardo molto realistico e concreto aggiungendo proprio su un punto nodale «La frequentazione delle sale cinematografiche stenta a tornare ai livelli pre pandemici, salvo in occasione dell’uscita di pochi titoli di grande richiamo spettacolare, minacciando la sopravvivenza stessa del cinema d’autore e di quello indipendente. Si diffonde infine, con una velocità impressionante, il timore generalizzato dei cambiamenti imminenti che l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale arrecherà all’intero comparto della filiera creativa e produttiva del cinema. Per non parlare della crisi climatica e di una guerra infinita, che genera strazi indicibili nelle popolazioni colpite e trepidazioni crescenti nell’animo di tutti.
Eppure, se anche l’industria dell’audiovisivo mostra le sue fragilità, il cinema è vivo come non mai». Ci sentiamo di condividere questa vitalità, non solo riflettendo sui titoli italiani (6 solo nel Concorso Ufficiale: Adagio di Stefano Sollima, Comandante di Edoardo De Angelis, Enea di Pietro Castellitto, Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, Io capitano di Matteo Garrone e Lubo di Giorgio Diritti e da tener d’occhio Orizzonti, dove, a volte, emergono delle vere chicche), ma anche sul panorama offerto dai ben 54 Paesi, tra cui Finlandia (Paradisen Brinner di Mika Gustafson), Lussemburgo (Holly di Fien Troch), Macedonia del Nord (Domakinstvo za pocetnici di Goran Stolevski), Nepal (The Red Suitcase di Fidel Devkota), Uruguay (La sociedad de la nieve di J.A. Bayona, scelto come film di chiusura).
«Se facciamo l’elenco di cosa è successo nel mondo solo nell’ultimo quadriennio, non c’è evento di rilevanza internazionale a cui la Mostra non abbia saputo dedicare attenzione e cercare risposte: a partire dalla pandemia di Covid, alla crisi afghana con il ritorno dei talebani al potere, alla repressione in Iran di donne, cittadini e artisti impegnati in una battaglia per la libertà soprattutto delle donne e per i diritti umani e civili, dall’invasione russa dell’Ucraina al drammatico flusso migratorio nelle acque del Mediterraneo.
Il cinema, che ha gli stessi anni della Biennale d’Arte (1895), con i suoi spettatori, pur in continua trasformazione tecnologica e linguistica, non ha mai smesso il proprio ruolo di testimone del passato e del presente, di visionario precursore del futuro, di narratore della forza interiore di donne e uomini che sanno opporsi a ingiustizia e sopraffazione.
Questo il senso che vogliamo dare all’80esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che dal giorno dopo la sua chiusura intraprenderà una nuova tappa verso un futuro di cui non è ancora stata scritta la sceneggiatura», ha evidenziato il presidente della Biennale Roberto Ciccuto.
Alla regista Liliana Cavani (ha partecipato alla Mostra di Venezia già nel 1965 con Philippe Pétain: Processo a Vichy, Leone di San Marco per il documentario ed è quest’anno Fuori Concorso con L’ordine del tempo, in sala dal 31 agosto) e all’attore Tony Leung Chiu-wai (ha interpretato tre film Leoni d’oro a Venezia: Città dolente di Hou Hsiao-hsien, Cyclo di Tran Anh Hung e Lust, Caution di Ang Lee) sono stati attribuiti i Leoni d’oro alla carriera di questa edizione.
Nell’ottica di testimonianza, va preso atto dei mutamenti tecnologici e, al contempo, riscoperto il gusto della visione di un’opera pensata per lo schermo, a cui può seguire un dibattito tra amici, in famiglia (quindi tra diverse generazioni) e su tutto ricordarci come si possano intessere relazioni, coltivandole innanzitutto di persona.
Rinnoviamo il nostro invito a seguirci per vivere con noi l’ottantesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, senza pregiudizi, ma con la curiosità del bambino che muove i passi per la prima volta unità alla consapevolezza che si può avere del mondo in base alle rispettive età ed esperienze. Sicuramente la Settima Arte può essere solo un arricchimento nel bagaglio di ogni essere umano.

Maria Lucia Tangorra

Riepilogo recensioni per sezione dall’80esima Mostra del Cinema di Venezia

Concorso

Evil Does Not Exist di Ryusuke Hamaguchi

Io Capitano di Matteo Garrone

El Conde di Pablo Larrain

The Killer di David Fincher

Adagio di Stefano Sollima

Ferrari di Michael Mann

Enea di Pietro Castellitto

Green Border di Agnieszka Holland

Poor Things di Yorgos Lanthimos

Finalmente l’alba di Saverio Costanzo

Priscilla di Sofia Coppola

Woman of… di Małgorzata Szumowska e Michał Englert

The Palace di Roman Polanski

Fuori Concorso

Coup de chance di Woody Allen

Amor di Virginia Eleuteri Serpieri

Hit Man di Richard Linklater

Making Of di Cédric Kahn

Orizzonti

Explanation for Eveything di Gábor Reisz

Dive di Aldo Iuliano (corto)

Tatami di Guy Nattiv e Zahra Amir Ebrahimi

The Meatseller di Margherita Giusti (corto)

El Paraíso di Enrico Maria Artale

In the Land of Saints and Sinners di Robert Lorenz

Giornate degli Autori

Gli oceani sono i veri continenti di Tommaso Santambrogio

L’Expérience Zola di Gianluca Matarrese

Settimana Internazionale della Critica

Tilipirche di Francesco Piras (corto)

De l’amour perdu di Lorenzo Quagliozzi (corto)

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