Giri di boa
Colpisce in positivo Enea, questo secondo lungometraggio diretto da Pietro Castellitto, presentato in concorso alla 80° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Dopo aver esordito con I predatori, un’ottima opera prima che ebbe recensioni positive da parte della critica cinematografica alla sua uscita, Castellitto (classe 1991), romano doc e figlio del grande Sergio, ritorna al cinema con un’opera insolita, sorrentiniana, quasi a dirla tutta. Una sorta di gangster movie che ruota attorno alla noiosa esistenza di un giovane proveniente da una famiglia dell’alta società romana, Enea, interpretato da Pietro Castellitto, che, insieme all’inseparabile amico Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio) spaccia cocaina nella Capitale, emulando alcuni noti trafficanti di fama internazionale.
È un’opera insolita Enea, la cui sceneggiatura scritta dallo stesso Castellitto si basa su una trama che segue diversi personaggi, disillusi dalla vita, corrotti, privi di quella normalità a cui siamo abituati, quasi senza porsi domande sul proprio futuro, vivendo alla giornata senza crearsi nessuna aspettativa. Ed è proprio attraverso questi personaggi che Castellitto ci introduce in una Roma atipica, dai colori caldi e accesi, valorizzata dall’ottima fotografia di Radek Ladczuk. Una Roma bene, vista attraverso gli occhi dello spettatore, fatta di discoteche frequentate da personaggi eccentrici, surreali, quasi a voler sottolineare lo squallore umano a cui siamo abituati. Non possiamo che elogiare l’interpretazione di Giorgio Quarzo Guarascio, che si rivela un attore di grande levatura, capace di stupirci con il suo personaggio, il più bello scritto da Castellitto.
Attraverso l’uso calibrato della macchina da presa, Pietro Castellitto mescola con immensa bravura diversi linguaggi cinematografici, senza mai aver paura di osare, consapevole del suo incommensurabile talento. La scena iniziale in cui compaiono Chiara Noschese e Giorgio Quarzo Guarascio è fatta di dialoghi brillanti e scritti in maniera eccelsa. Non possiamo che lodare la colonna sonora di Niccolò Contessa, oltre alla presenza di brani noti come Spiagge di Renato Zero e Maledetta Primavera di Loretta Goggi che fanno da sfondo alle vicende dei personaggi. L’incontro inaspettato con Eva, il personaggio interpretato da Benedetta Porcaroli, porterà un gran cambiamento nella vita di Enea. Ma segnerà in positivo il suo percorso di vita? Staremo a vedere.
Il finale, seppur esagerato e poco veritiero, ci permette di chiudere un occhio davanti alla bravura di un giovane cineasta, che ha saputo mostrare fin dalla sua opera d’esordio la capacità di saper padroneggiare la macchina da presa, non indugiando mai, osando fino all’inverosimile, senza ingraziarsi nessuno.
Giovanna Asia Savino