Il giallo e in nero
Si apre venerdì 6 dicembre a Como tra le architetture neoclassiche di Villa Olmo e le luci natalizie della Città dei Balocchi per poi spostarsi in quel Milano sino all’11 dicembre (tra lo IULM e la Feltrinelli di Piazza del Duomo), la 29esima edizione del Noir in Festival diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri. Come sempre la kermesse mette in mostra le sue due anime, quella cinematografica e quella letteraria, per dare forma e sostanza a un palinsesto che si tinge di dark e di giallo. Due anime che insieme alimentano, ciascuna a proprio modo, un programma ricco di proiezioni, incontri, dibattiti ed eventi speciali.
Per quanto riguarda la Settima Arte, i sei film in gara per il Black Panther Award, giudicati da una giuria tutta al femminile composta dall’attrice Lucia Mascino, dalla regista Patricia Mazuy e dalla produttrice/festival manager Mira Staleva portano in primo piano la “nuova onda” del cinema sudamericano con il cileno Araña di Andrés Wood, il brasiliano Bacurau di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles e l’argentino 4X4 di Mariano Cohn. Si tratta di tre pellicole giocate su registri molto diversi – dal pamphlet civile alla fantascienza distopica alla commedia nera – ma tutte fortemente collegate da uno sguardo politico che rilancia uno degli aspetti distintivi dell’idea di narrazione in noir. Insieme a questi Dear Agnes di Daniel Alfredson, l’ultimo capitolo della trilogia svedese di Intrigo ideata da Håkan Nesser (ospite d’onore per la letteratura), il coreano The Beast di Lee Gong-ho (remake di un classico del polar come 36 Quai des Orfèvres) e il sorprendente cinese Il lago delle oche selvatiche di Diao Yinan, rivelazione a Cannes 2019.
Altrettanto compatta la squadra degli autori letterari che forniscono a quest’edizione la “spina dorsale” di una rassegna in grande trasformazione: autori affermati come Giancarlo de Cataldo, Gianrico Carofiglio, Maurizio De Giovanni, Donato Carrisi (tutti da tempo strettamente legati anche al cinema e alla serialità televisiva), talenti emergenti come Piernicola Silvis o Andrea Purgatori, incursori di grandissima qualità come Antonio Moresco e Guido Vitiello, outsider inattesi come Gino Vignali. E naturalmente i cinque finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco che si contendono il titolo di autore italiano noir dell’anno.
In parallelo con la letteratura, anche il cinema italiano mette in gara i suoi finalisti della stagione con il Premio Caligari promosso da IULM in accordo con il Noir in Festival: sono sei i film italiani che saranno visti e giudicati dalla grande giuria popolare presente all’Auditorium dell’Università meneghina, accompagnata da tre critici come Paola Jacobi, Giulio Sangiorgio e Carola Proto. Tra questi anche qui domina la varietà e l’idea di trasformazione del genere tra il labirinto kafkiano di Donato Carrisi (L’uomo del labirinto) e il road movie di Guido Lombardi (Il ladro di giorni), il realismo di Renato De Maria (Lo spietato) e Claudio Giovannesi (La paranza dei bambini) e la dark comedy di Vincenzo Alfieri (Gli uomini d’oro), la graphic novel diventata cinema di Igort (5 è il numero perfetto). Fino all’omaggio fuori concorso che sottolinea il valore de Il traditore, l’ultimo lavoro di Marco Bellocchio, insignito da IULM della Laurea Honoris Causa negli stessi giorni del Festival a Milano.
Tra gli eventi speciali in programma: l’anteprima della nuova serie svedese Stokholm Requiem dai romanzi di Kristina Ohlsson (in onda su LaF a gennaio), l’edizione completa della trilogia Intrigo di Daniel Alfredson da Håkan Nesser, per la prima volta in Italia; il Premio Svizzeretto assegnato al produttore-regista Claudio Bonivento, vero “maverick” del cinema italiano; l’omaggio di Antonietta De Lillo a un altro grande outsider del genere come Lucio Fulci; la conversazione con Andrea Purgatori sulla “nuova guerra fredda” raccontata da un giornalista (“Atlantide”), scrittore (Quattro piccole ostriche), sceneggiatore (Il muro di gomma); il doppio incontro con Adrian Wootton che racconta il rapporto col cinema di Graham Greene e intervista Angela Allen, unico testimone vivente del set di The Third Man; la Giornata dedicata a Giorgio Scerbanenco giornalista, realizzata insieme al Master in Giornalismo IULM; il premio alla carriera a un maestro anche del noir come Bertrand Tavernier; le ormai tradizionali “Pillole in Luce” che quest’anno hanno per tema le grandi (e piccole) rapine; una mostra organizzata in collaborazione con Astorina su un altro importante protagonista del fumetto, questa volta tutto italiano, che si aggirerà per villa Olmo nei giorni comaschi di festival: Diabolik, il personaggio nato dalla penna delle sorelle Giussani, di cui vestirà i panni Luca Marinelli nel nuovo film dei Manetti Bros., in uscita nel 2020.
Non ci resta che invitarvi a rimanere sintonizzati sulle nostre pagine per vivere in diretta con recensioni e approfondimenti questa ricca e avvincente edizione.
Francesco Del Grosso
Riepilogo recensioni per sezioni della 29esima edizione del Noir in Festival
Concorso
Intrigo: Dear Agnes di Daniel Alfredson
The Beast di Lee Gong-ho
The Wild Goose Lake di Diao Yinan
Bacurau di Kleber Mendonça Filho & Juliano Dornelles
4X4 di Mariano Cohn
Eventi Speciali
Intrigo: Death of an Author di Daniel Alfredson
Intrigo: Samaria di Daniel Alfredson
Fuori concorso
Il traditore di Marco Bellocchio
Il mistero Henri Pick di Rémi Bezançon
Premio Claudio Caligari
Il ladro di giorni di Guido Lombardi
Lo spietato di Renato De Maria
L’uomo del labirinto di Donato Carrisi
5 è il numero perfetto di Igort
Gli uomini d’oro di Vincenzo Alfieri
La paranza dei bambini di Claudio Giovannesi
Approfondimenti
Intervista a Claudio Bonivento