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Festival di Cannes 2019: presentazione

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Ricordando Agnés Varda

Conto alla rovescia per il 72° Festival di Cannes, la più grande manifestazione cinematografica del mondo, che dal 14 al 25 maggio vedrà i riflettori di tutto il mondo puntati sulla promenade leggendaria della Croisette, sui red carpet della scalinata della montée des marches, attraversata dalle stelle del cinema. E quest’anno il concorso vede i, soliti, grandi nomi, come Jim Jarmusch, che inaugurerà il festival con The Dead Don’t Die, rivisitazione del cinema di zombie. E poi Pedro Almodovar con una commedia da sapore autobiografico, Dolor y Gloria, Marco Bellocchio con il film su Tommaso Buscetta, Il traditore, Le jeune Ahmed dei fratelli Dardenne che raccontano la vicenda di un ragazzo radicalizzato all’Islam; Matthias & Maxime di Xavier Dolan, storia di due vecchi amici che si innamorano durante una rimpatriata; l’arrabbiato Ken Loach porta una storia di nuove povertà con Sorry We Missed You; A Hidden Life segna il ritorno di Terrence Malick al cinema narrativo con la storia di un obiettore di coscienza nella Germania nazista – peraltro l’ultimo film interpretato da Bruno Ganz. Grande attesa ovviamente per il nuovo capitolo della saga di Abdellatif Kechiche, Mektoub, My Love: Intermezzo e naturalmente per il nuovo Quentin Tarantino, Once Upon a Time in… Hollywood, film che evoca il mondo dell’industria cinematografica nel 1969, nello sfondo di un’America scioccata dai delitti efferati della famiglia Manson. Il concorso dà spazio anche ad autori più di nicchia, come il rumeno Corneliu Porumboiu che presenterà La Gomera. Mantenuta anche l’attenzione del festival per il cinema orientale, con i film del sudcoreano Bong Joon-ho, Parasite, e del cinese Diao Yinan – Orso d’oro a Berlino nel 2014 con Fuochi d’artificio in pieno giorno –, Nan Fang Che Zhan De Ju Hui.
Fuori concorso si segnalano i primi due episodi della serie creata da Nicolas Winding Refn, Too Old To Die Young – North of Hollywood, West of Hell, mentre nelle proiezioni di mezzanotte è prevista la nuova opera di Gaspar Noé, Lux Æterna. Tra le proiezioni speciali spiccano invece Tommaso di Abel Ferrara che, con il sodale Willem Dafoe, si occupa di un artista americano che vive a Roma; La Cordillera de los Sueños di Patricio Guzmán, che chiude, con le Ande, la sua trilogia, dopo Nostalgia della luce e La memoria dell’acqua; Family Romance, LLC, la nuova, misteriosa, opera di Werner Herzog ambientata in Giappone. In Un Certain Regard spiccano invece il nuovo film di Bruno Dumont, Jeanne, che torna alla Pulzella d’Orléans, e la nuova opera di Albert Serra, Liberté, una versione del suo spettacolo teatrale, un ritorno al Settecento con i temi a lui più cari.
Nel programma della parallela Quinzaine des Réalisateurs, nella nuova direzione artistica di Paolo Moretti, troviamo il nuovo film di Lav Diaz, Ang Hupa, una fantascientifica distopia, Hatsukoi, l’ultima follia di Takeshi Miike, Zombi Child, approdo di Bertrand Bonello alla mitologia voodoo haitiana; e poi, in proiezione speciale con masterclass, The Staggering Girl, mediometraggio di Luca Guadagnino con un cast di rispetto (Julianne Moore, Kyle MacLachlan) e Red 11 di Robert Rodriguez, basato sulla sua esperienza in un istituto di ricerca medica per finanziare El mariachi.
Infine va citata l’altra sezione parallela dell’ACID, sempre foriera di cose interessanti. Quest’anno sono previsti Solo di Artemio Beki, storia di un virtuoso compositore e pianista argentino con un passato di degenza in un ospedale psichiatrico; Take Me Somewhere Nice di Ena Sendijarević, viaggio della protagonista dall’Olanda alla Bosnia alla ricerca delle sue origini e di quelle di un conflitto devastante.
Già issati sul Palais e per le strade della cittadina della Costa Azzura i manifesti del festival che, quest’anno, sono dedicati ad Agnés Varda, la fondatrice della Nouvelle Vague, recentemente scomparsa, e che la ritraggono alla cinepresa su un piedistallo, durante la lavorazione del suo primo film, il corto La pointe courte. Agnes guarderà dall’alto questa nuova edizione della kermesse cinematografica francese.

Giampiero Raganelli

Riepilogo recensioni per sezione dal Festival di Cannes 2019

Concorso

The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch

Sorry We Missed You di Ken Loach

A Hidden Life di Terrence Malick

Dolor y Gloria di Pedro Almodóvar

Once Upon a Time in…Hollywood di Quentin Tarantino

Il traditore di Marco Bellocchio

Matthias & Maxime di Xavier Dolan

Mektoub, My Love: Intermezzo di Abdellatif Kechiche

Parasite di Bong Joon-ho

La Gomera di Corneliu Porumboiu

It Must Be Heaven di Elia Suleiman

The Wild Goose Lake di Diao Yinan

Bacurau di Kleber Mendonça Filho & Juliano Dornelles

Portrait de la jeune fille en feu di Celine Sciamma

Little Joe di Jessica Hausner

Fuori Concorso

La Cordillera de los Sueños di Patricio Guzmán

Rocketman di Dexter Fletcher

Les plus belles années d’une vie di Claude Lelouch

Diego Maradona di Asif Kapadia

La belle époque di Nicolas Bedos

Share di Pippa Bianco

Être vivant et le savoir di Alain Cavalier

The Gangster, the Cop, the Devil di Won-Tae Lee

For Sama di Waad Al-Khateab e Edward Watts

Lux Æterna di Gaspar Noé

Quinzaine des Réalisateurs

Zombi Child di Bertrand Bonello

First Love di Takashi Miike

Perdrix di Erwan Le Duc

Le daim di Quentin Dupieux

Ghost Tropic di Bas Devos

Un Certain Regard

Liberté di Albert Serra

A Vida Invisível di Karim Aïnouz

Dylda di Kantemir Balagov

Chambre 212 di Christophe Honoré

The Swallows of Kabul di Zabou Breitman ed Eléa Gobé Mévellec

Adam di Maryam Touzani

Semaine de la Critique

Les héros ne meurent jamais di Aude Léa Rapin

Dwelling in the Fuchun Mountains di Xu Xiaogang

A White, White Day di Hlynur Pálmason

Le miracle du Saint Inconnu di Alaa Eddine Alje

Nuestras Madres di César Diaz

ACID

Blind Spot di Patrick Mario Bernard e Pierre Trividic

Solo di Artemio Benki

Cannes Classics

Shining di Stanley Kubrick

Cinéma de la Plage

Oh les filles! di François Armanet

Short Film Competition

The Van di Erenik Bequiri

Approfondimenti

Intervista a Patricio Guzmán

Intervista ad Aude Léa Rapin

Intervista a Gu Xiaogang

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