Il ricco programma presentato lunedì scorso all’Istituto Polacco di Roma
Lunedì 24 maggio si è svolta, senza i fanti sul Piave ma con gli splendidi ambienti dell’Istituto Polacco di Roma a fare da sfondo, la presentazione dell’ormai imminente quarantunesima edizione del Fantafestival, che avrà luogo dal 2 giugno (idealmente i fanti qui tornano, accompagnati però da svariati altri reparti) fino a domenica 6 giugno. Accattivante la formula scelta per l’occasione: se infatti la nota più positiva è rappresentata dal ritorno del cinema in sala, coi lungometraggi che verranno proiettati (in forma gratuita, ma attraverso prenotazione dei posti) al Nuovo Cinema Aquila, intelligente ci è parsa la decisione di continuare a programmare i corti online, sfruttando la positiva accoglienza che simili lavori hanno ricevuto nel corso del 40° Fantafestival, svoltosi interamente in streaming. E con ben tre inviati, CineClandestino sarà di nuovo presente, sia in rete che nei ritrovati spazi fisici; per raccontare ancora una volta le scoperte che il festival, tra i più amati della capitale, ogni anno regala.
Torniamo però ora alla prestigiosa location della conferenza stampa. Una scelta tutt’altro che casuale, vista la partnership con l’Istituto Polacco di Roma inaugurata dal festival qualche anno fa, come ci hanno ricordato nel fare gli onori di casa il Direttore, Łukasz Paprotny, ed il responsabile dei programmi cinematografici Lorenzo Costantino, al quale si devono anche alcune edizioni del CiakPolska Film Festival particolarmente succose.
Ma è pure uno dei Direttori Artistici, Simone Starace, mentre la diretta della conferenza stampa comincia ad ingranare sui social, a citare episodi significativi di questa collaborazione, che tra i suoi frutti può vantare anche il film vincitore del Pipistrello d’Oro nel 2019, Werewolf, regia di Adrian Panek. Quest’anno ci attende invece una chicca di proporzioni, è proprio il caso di dirlo, cosmiche. Le celebrazioni per il centenario del compianto Stanisław Lem, grande scrittore polacco di fantascienza che tutti i cinefili conoscono per aver ispirato Solaris di Tarkovskij (e qualcuno, magari, per il più recente e comunque splendido The Congress di Ari Folman), hanno difatti portato in dote un omaggio all’autore di tutto rispetto.
Ma quando si parla di “stelle rosse“, il testimone passa quasi in automatico a Michele De Angelis, l’altro Direttore Artistico della rassegna capitolina. Con lui siamo abituati da tempo a sentir vibrare un vento dall’Est. E siccome il Fantafestival in questi ultimi anni ha acquisito particolare robustezza, a livello retrospettivo, le prime anticipazioni sui titoli recuperati per questa edizione, ovvero Sex Mission (1984) di Juliusz Machulski dalla più volte menzionata Polonia, nonché il “cult” Ikarie XB 1 (1963) e il meno conosciuto Tomorrow I’ll Wake Up and Scald Myself with Tea (1977) , realizzati entrambi dal ceco Jindrich Polák, hanno fatto gongolare tutti gli appassionati di cinema dell’Europa Orientale.
Permettete allora una piccola divagazione: all’immagine dal vivo di Michele De Angelis si è presto sostituita quella registrata, nel senso che, omaggio assai gradito, ai giornalisti ivi convenuti sono state gentilmente donate alcune copie di DVD editi da Shockproof. E tra questi vi era anche, introdotto per l’appunto negli extra dal co-direttore del festival, un gioiellino della science fiction distopica dei primi anni ’70 come Colossus di Joseph Sargent: quasi un Kammerspiel allucinato, negli iniziali confronti tra uomo e intelligenza artificiale, pronto poi ad allargarsi a scenari tipici della Guerra Fredda e dell’epoca in cui la minaccia nucleare veniva avvertita in forme ancor più angoscianti. Fino al delinearsi di un cupo scenario da dominio assoluto delle macchine, in cui a livello seminale erano già presenti temi ampiamente esplorati nella fantascienza dei decenni successivi, vedi The Matrix e molto altro ancora. Insomma, una piccola pietra miliare assolutamente da recuperare.
Tornando al presente, lo stesso concorso del Fantafestival 2021 offre almeno sulla carta non poche tracce sfiziose. Su tutte Beyond the Infinite Two Minutes (Giappone, 2020) di Junta Yamaguchi, visto quanto di buono il cinema nipponico sta regalando, in questi anni, proprio sul fronte del fantastico; ed anche, più per un discorso affettivo, Cortex (Germania, 2020) di Moritz Bleibtreu, esordiente qui alla regia ma indissolubilmente legato, quale interprete, a titoli memorabili come Lola corre (1998), Luna Papa (1999) Das Experiment (2001), Le particelle elementari (2006), La masseria delle allodole (2007), La banda Baader Meinhof (2008) e Soul Kitchen (2009).
La parola è stata infine ceduta ad altre due figure presenti in sala, quelle che assieme a Mariangela Sansone compongono la giuria del festival: la giornalista Ilaria Ravarino, che si è soffermata con un certo slancio sulla sua passione per il cinema di genere, ed il regista Andrea De Sica. Di lui verrà proiettato il 2 giugno, quale evento speciale, l’attesissimo Non mi uccidere, alla presenza del cineasta stesso e dell’attrice Alice Pagani.
Stefano Coccia
Riepilogo recensioni dal Fantafestival 2021
Cortometraggi
The Return of Tragedy di Bertrand Mandico
They’re Here di Sid Zanforlin
A Terra do Não Retorno di Patrick Mendes
The Recycling Man di Carlo Ballauri
Lungometraggi
Non mi uccidere di Andrea De Sica (Evento Speciale)
Keep Me Company di Gonçalo Almeida
Blood Conscious di Timothy Covell
Cortex di Moritz Bleibtreu
Beyond the Infinite Two Minutes di Junta Yamaguchi
Retrospettive
Sex Mission di Juliusz Machulski
Ikarie XB 1 di Jindřich Polák
Tomorrow I’ll Wake Up and Scald Myself with Tea di Jindrich Polák
Victor Frankenstein di Calvin Floyd