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Future Film Festival 2021: Bilancio

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Dopo la lunga pausa, un gradito ritorno

Ripartire dopo uno stop biennale, con la pandemia ancora in corso, ha mostrato coraggio e forza; il coraggio della Direttrice artistica, Giulietta Fara, e la forza di un Festival che già dal nome punta al Futuro: il Future Film Festival 2021, svoltosi nella prima metà di dicembre nel cuore dell’accogliente Emilia Romagna, tra Modena e  Bologna. Il Futuro in tutte le sue forme: il festival infatti, si è occupato non solo di grande schermo ma anche di realtà aumentata e virtuale, gamification e piccolo schermo di ieri e di oggi, con anteprime italiane e ospiti internazionali.
Il tema lo Split Screen, gli omaggi a George Pal e Satoshi Kon: imperdibile a questo riguardo il documentario, diretto da Pascal-Alex Vincent, Satoshi Kon: The Illusionist, ricco di interviste ad animatori, doppiatori, produttori, registi e scrittori che hanno lavorato con Kon durante la sua carriera, e che celebra l’eredità del visionario regista di anime.

Soffermandoci più dettagliatamente sul concorso, molti sono i titoli che ci hanno colpito, evidenziando l’accuratezza e la lungimiranza della selezione; tra questi,  proprio i vincitori del concorso lungometraggi: il toccante My Sunny Maad, storia d’amore multiculturale e a tutto tondo, il colorato e divertente Snotty Boy (Rotzbub), ambientato in un moralista paesino austriaco degli anni 60, l’attuale The Crossing/En traverse, che racconta la storia di due bambini, fratello e sorella,  costretti a lasciare la propria Terra verso un futuro incognito, toccando con delicatezza il tema dei profughi e delle persecuzioni politiche e/o religiose; cui aggiungerei il poetico Lamya’s Poem, in cui la magia dei versi del poeta Rumi prendono vita e si fondono con sensibilità alla storia della giovane rifugiata siriana Lamya, e l’irriverente Bob Spit: We Do Not Like People (Bob Sputo – Ci fa schifo la gente)  che trasforma i personaggi nati dalla matita del noto fumettista brasiliano Angeli (al secolo Arnaldo Angeli Filho) ed il loro stesso Creatore in realtà animate di plastilina, portandoli al confronto in un racconto che scende nelle profondità della psiche dell’Autore alle prese con il suo alter ego, l’anarchico Vecchio Punk Bob Sputo, in una confusione metacinematografica tra fumetto e realtà dove anche quest’ultima è fatta di plastilina.

Tra gli altri titoli, meritevoli di menzione sono sicuramente la favola dai risvolti a tratti attuali Tito and the Birds, allegoria della paura che dà forma ad una incontrollata pandemia; l’impegnato My Uncle Jose, che prende spunto dalla storia vera della morte di José, un membro del movimento di sinistra che partecipò al rapimento dell’Ambasciatore americano in Brasile, Charles Elbrick, nel 1969; il politicamente scorretto  The Old Man Movie, nel racconto surreale di tre ragazzini scaraventati nel mondo rurale del nonno, tra mucche non munte che esplodono e sangue a volontà; l’universo parallelo di Climbing, che esplora il conflitto interiore della donna (nel particolare, sudcoreana) tra famiglia e lavoro, tra l’avere un figlio ed avere successo; e l’impressionista Le Mont Fuji vue d’un train en marche, dall’originale struttura che unisce danza, calligrafia, disegno su pellicola e documentario.

Fuori concorso, evento speciale, il giapponese The Deer King, nuovo film fantasy della Production I.G.; tratto dalla serie di romanzi scritti da Nahoko Uehashi e adattati dalla Kadokawa come manga, co-sceneggiato con Taku Kishimoto, The Deer King mantiene intatta, nella trasposizione cinematografica animata di Masashi Ando e Masayuki Miyaji, l’epicità della storia e la magia dei suoi protagonisti, in un’avventura mitica che riporta in auge il mito del Ronin, samurai decaduto che qui ritrova l’onore e il suo posto nel mondo.

A chiudere questo positivo bilancio, riportiamo il commento della direttrice artistica Giulietta Fara: “Siamo molto soddisfatti di questa scommessa: ripartire in, ancora, piena pandemia, con le regole appena cambiate, dopo due anni di fermo. La giuria, il pubblico, le persone coinvolte a vario titolo e tutti gli ospiti ci hanno dimostrato che la direzione è quella giusta. Effetti visivi, animazione, vfx e gaming hanno mostrato il meglio di sé, dimostrando una vitalità incredibile.

Michela Aloisi

I Premi della 21ma edizione del FUTURE FILM FESTIVAL 2021:

CONCORSO LUNGOMETRAGGI

Primo premio: My Sunny Maad di Michela Plavatova (Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia)

Secondo premio (ex aequo): Snotty Boy di Santiago López Jover, Marcus H. Rosenmüller (Germania, Austria)

Secondo premio (ex aequo): The Crossing di Florence Miailhle (Francia)

– CONCORSO CORTOMETRAGGI

Primo premio: WHAT RESONATES IN SILENCE di Marine Blin (Francia)

Secondo premio: ÉCORCE di Samuel Patthey e Silvain Monney (Francia)

Menzione speciale: MOM di Kajika Aki Ferrazzini (Francia)

ARVR CONTEST: Strands of Mind di Adrian Meyer (Germania)

AVFX STUDENT AWARD: SKYUP ACADEMY Digital Art School (Montebelluna – TV)

Le nostre recensioni dal Future Film Festival 2021

Bob Sputo – Ci fa schifo la gente di Cesar Cabral

Climbing di Hye-mi Kim

Lamya’s Poem di Alexander Kronemer

Le Mont Fuji vue d’un train en marche di Pierre Hébert

My Sunny Maad di Michela Plavatova

Satoshi Kon: The Illusionist di Pascal-Alex Vincent

Snotty Boy di Santiago López Jover e Marcus H. Rosenmüller

The Crossing (La Traversée) di Florence Miailhle

The Old Man Movie di Mikk Mägi e Oskar Lehemaa

Archipel di Félix Dufour-Laperrière

 

 

 

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