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Totto-chan: The Little Girl at the Window

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VOTO: 8

Una scuola speciale per una bimba speciale

C’è tanta Italia nel percorso festivaliero di Totto-chan: The Little Girl at the Window dopo una prima parte che ha visto il film d’animazione di Shinnosuke Yakuwa assoluto protagonista in prestigiose kermesse internazionali come quelle di São Paulo, Tokyo e Annecy. La pellicola del regista nato nella prefettura di Hokkaido ha infatti trovato nel Bel Paese tante e importanti occasioni di visibilità, a cominciare da quelle offerte dal Giffoni e dal 24 FRAME Future Film Fest, per poi chiudere in bellezza questo fortunatissimo 2024 con la proiezione in quel Torino nell’ambito della 25esima edizione del Sottodiciotto Film Festival & Campus, laddove abbiamo avuto il piacere di apprezzarne, oltre alle indubbie qualità narrative e tecniche, la prospettiva unica e divertente su un esempio di educazione inclusiva, eccentrica e resiliente della quale la pellicola si è fatta testimone e portatrice sana.
Shinnosuke Yakuwa, con la complicità e i disegni di Shizue Kaneko, ha tradotto in immagini e parole l’autobiografia omonima scritta nel 1981 dalla personalità televisiva giapponese e ambasciatrice di buona volontà dell’UNICEF Tetsuko Kuroyanagi, divenuta in patria un vero e proprio best-seller.Per chi non lo conoscesse nel libro in questione l’autrice parla dei valori dell’istruzione non convenzionale da lei ricevuta durante la Seconda Guerra Mondiale alla Tomoe Gakuen, una scuola elementare di Tokyo fondata dall’insegnante Sosaku Kobayashi. Storia, contesto e personaggi che hanno fatto la fortuna dell’opera letteraria e che adesso lo spettatore, a distanza di tempo, ha potuto ritrovare in questo anime di grande impatto visivo ed emozionale. Le lancette dell’orologio ci riportano negli anni Quaranta al seguito della piccola Totto-chan, una bambina vivace ed eccentrica costretta a cambiare istituto scolastico dove non era riuscita ad adattarsi per iscriversi alla Tomoe Gakuen, una scuola elementare insolita, che ha sede in vecchi vagoni ferroviari utilizzati come aule e che promuove l’apprendimento attraverso il gioco. Il suo fondatore e preside, Sosaku Kobayashi, crede fermamente nella libertà di espressione e di attività dei piccoli allievi. Ed è proprio grazie a lui che Totto-chan avrà modo di imparare tante cose nuove e di conoscere amici straordinari. Il tutto mentre il Giappone si appresta ad entrare in guerra.
In Totto-chan: The Little Girl at the Window i capitoli di un romanzo di formazione si vanno a incastonare nella tragedia collettiva come nei capolavori miyazakiani. Lo fa offrendo una prospettiva di speranza attraverso lampi di luce che squarciano l’oscurità, l’orrore e il dramma provocati dal conflitto bellico. Tenerezza, risate e lacrime si alternano nel corso di una visione sempre più intensa, con pennellate emotive e cambi di registro che regalano allo spettatore momenti dolorosi e commoventi (la scena del funerale e la corsa tra i bambini che giocano alla guerra con le maschere antigas) e tanti altri di magia e poesia che restano impressi nella retina e nel cuore come il viaggio del treno volante nello zoo, la danza subacquea nella scena del bagno in piscina, la sinfonia sotto la pioggia e il l sogno dopo la lettura del libro.
Il tutto reso ancora più poetico dalle note avvolgenti della colonna sonora di Yuji Nomi e dalle animazioni mutevoli nello stile, nel tratto e nei colori che caratterizzano questo nuovo lavoro di Shinnosuke Yakuwa, che gli addetti ai lavori e gli appassionati ricorderanno per avere diretto numerosi episodi della popolare serie Doraemon.

Francesco Del Grosso

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