L’altra faccia del Cinema
A Roma, dal 16 al 24 Novembre 2023, parte la ventiduesima edizione del RIFF. E per la prima volta noi di CineClandestino punteremo lo sguardo su questa prestigiosa rassegna di cinema autenticamente indipendente, con tutte le sfaccettature che tale definizione comporta. Opere che, probabilmente, mai approderanno nei classici circuiti commerciali ma che racconteranno molto dei vari paesi di provenienza, provando magari ad universalizzare il messaggio in esse contenuto.
La bellezza di essere coinvolti in manifestazioni di questo tipo sta tutta nell’avere un preciso termometro delle tendenze della cinematografia internazionale. Il RIFF edizione 2023 guarda lontano, anche se la giovane corrente italiana è destinata, per ovvie ragioni, a recitare la parte del leone.
Tra i titoli esteri compresi nella sezione competitiva denominata appunto Feature Film Competition troviamo lungometraggi quali White Paradise del francese Guillaume Renusson, misteriosa opera che racconta di un’imprevista elaborazione del lutto sulle nevi del versante transalpino. Oppure Kemba dello statunitense Kelley Kali, film transgenere che racconta di un innamoramento omosessuale intrecciandolo con un traffico di stupefacenti. Impossibile poi non citare il canadese Rosie di Gail Maurice, vicenda ambientata negli anni ottanta su una bambina nativa americana ed una comunità di reietti. Mentre l’inglese Tales of Babylon di Pelayo de Lario guarda, con taglio antropologico, alla criminalità londinese, illustrata senza compromessi di sorta. Nel fuori concorso da menzionare Be My Voice di Nahid Persson sui diritti calpestati delle donne iraniane e, sempre a proposito di Iran e sesso femminile, la presenza del veterano Jafar Panahi con il suo celebre Offside, datato 2006 ma sempre attualissimo, trattando del diritto delle donne ad assistere alle partite di calcio.
Italia sugli scudi, dicevamo, con opere di impegno sociale spesso tralasciato nel cinema “maggiore”. Tra i molti titoli in concorso segnaliamo L’altra Luna di Carlo Chiaramonte, vicenda di incontri in grado di mutare il corso di un’esistenza e Andrà tutto bene di Alessio Gonnella, originale narrazione del lockdown in tempi pandemici, con relative sorprese alle porte. Storie giovanili di periferia e legalità infranta anche in Fuori scuola di Mario Spinocchio e Ciurè di Giampiero Pumo, istantanee di quanto sia complicato vivere in posti solitamente tenuti nascosti dai riflettori del Cinema.
Ricchissimo anche il panorama dei documentari in competizione. Da cinefili accaniti impossibile non menzionare la presenza di C’era una volta il Cinema Azzurro Scipioni di Lorenzo Negri, accurata ricostruzione storica della mitica sala cinematografica fondata da Silvano Agosti e della sua parabola. Destano grande interesse anche Tutto è qui di Silvia Luciani, catastrofi naturali che distruggono il sogno di una vita; ma c’è sempre la possibilità di guardare avanti. Consapevolezza e crisi climatica nel lungometraggio del belga Pieter van Eecke Planet B, dove una tredicenne comprende che i pericoli derivati dall’inquinamento non vadano sottovalutati ed ognuno può offrire il proprio contributo.
Tra i cortometraggi, autentico “polmone verde” (per rimanere in tema…) di ogni rassegna che si rispetti, appaiono oltremodo interessanti Primavera di Valeria Gaudieri, sull’ossessione di creare un sistema di scommesse vincente, e Proserpina di Federico Tocchella, misterioso viaggio nei meandri della Roma più antica e remota.Follie belliche in primo piano nei corti Beirut Highway del libanese Pedro Hasrouny e Shreds dell’ucraino Igor Gavva; tanto per ricordarci come il mondo sia costantemente afflitto da conflitti che il tempo punta a dimenticare.
Abbiamo illustrato solo una minima parte di un palinsesto che si preannuncia straordinariamente ricco. Di sorprese e rivelazioni, come del resto è giusto che sia per una rassegna che batte da sempre la bandiera dell’indipendenza cinematografica più assoluta. La parola, ora, passa a cineasti e spettatori, uniti in un simbolico rituale da celebrare con la massima partecipazione.
La Redazione
Riepilogo recensioni dalla ventiduesima edizione del RIFF – Rome Independent Film Festival
Concorso Lungometraggi
White Paradise di Guillaume Renusson
Andrà tutto bene di Alessio Gonnella
Rosie di Gail Maurice
Tales of Babylon di Pelayo de Lario
Il sogno dei pastori di Tomaso Mannoni
L’anima in pace di Ciro Formisano
Fuori concorso Lungometraggi
Be My Voice di Nahid Persson
Concorso Documentari
Planet B di Pieter van Eecke
Timekeeper di Kristina Paustian
Concorso Cortometraggi
Proserpina di Federico Tocchella
Il giorno dopo di Enea Colombi