Il giro di boa, tra Nuovo Cinema Polacco e Grandi Classici
Sempre più ambizioso, sempre più impegnativo, il programma del CiakPolska Film Festival ci parla di una kermesse cinematografica giunta in grande spolvero alla dodicesima edizione. Non è casuale che si faccia il punto proprio oggi, 11 novembre, visto che ieri si è chiusa alla Casa del Cinema di Roma una tranche di tre giorni particolarmente intensa, dedicata al Nuovo Cinema Polacco, mentre da domani 12 novembre fino a domenica 17 si svolgerà al Palazzo delle Esposizioni una tranche del festival altrettanto significativa, dedicata invece ai Grandi Classici del Cinema Polacco. Siamo quindi al proverbiale “giro di boa”. Sul fatto che anche nei prossimi giorni ci si confronterà con perle cinefile di prim’ordine non vi è alcun dubbio, è sufficiente spulciare il programma: dal capolavoro di Wayda in cartellone martedì sera, Cenere e diamanti (1958), al lungometraggio d’esordio di Agnieszka Holland, Attori di provincia (1979), che domenica prossima chiuderà la rassegna; dall’omaggio al compianto Jerzy Stuhr, rappresentato mercoledì 13 dalla riproposizione del secondo film a soggetto di Krzysztof Kieślowski, Il cineamatore (1979), con lui nelle vesti di protagonista, fino a La terza parte della notte (1971) di Andrzej Żuławski, che venerdì 15 verrà introdotto in sala dal cineasta italiano Carlo Hintermann. E questo solo per citare alcuni degli appuntamenti più succosi!
La domanda sorge spontanea: con tanti gioielli di una cinematografia importante come quella polacca all’orizzonte, la selezione di opere più recenti presentata nei giorni scorsi alla Casa del Cinema è stata all’altezza? A nostro avviso sì. Anzi, visto che in qualità di media partner seguiamo CiakPolska ormai da diversi anni, ciò che possiamo testimoniare è una qualità media delle opere scelte quest’anno da Lorenzo Costantino (curatore della rassegna) piuttosto elevata, con alcune punte di assoluta eccellenza.
Gli assi sono stati senz’altro calati il primo giorno, venerdì 8 novembre, allorché il festival si è aperto con la forte denuncia politica e sociale di Green Border, lungometraggio della già menzionata Agnieszka Holland, Premio Speciale della Giuria nel 2023 alla Mostra del Cinema di Venezia.
Persino più forte, a seguire, l’impatto che ha avuto sul pubblico capitolino The Hater, il nuovo film di Jan Komasa che fino ad ora era rimasto vincolato a Netflix, perciò invisibile sul grande schermo. La gioia di vederlo finalmente al cinema si è sposata alla perfezione con quella di poter intervistare l’autore: a breve, sempre su queste pagine, potremo quindi proporvi un resoconto completo di tale conversazione.
Non meno interessanti, in definitiva, i successivi giorni della rassegna. Sabato 9 la parte del leone l’ha fatta il recupero di The Palace, film di Polański impietosamente stroncato dalla critica italiana a Venezia e al momento dell’uscita in sala, ma in realtà piacevolmente irriverente, brillante, così sulfureo e vulcanico da aver ricevuto alla fine l’applauso più vigoroso, dal pubblico della Casa del Cinema. Alla faccia dei tanti critici parrucconi in circolazione. Sempre all’insegna della satira il secondo appuntamento di giornata, pressoché inedito per CiakPolska, giacché non si è trattato stavolta di un film ma di due episodi dell’originalissima serie televisiva 1670, selezionati nella circostanza – in quanto ritenuti particolarmente rappresentativi – dallo stesso sceneggiatore, Jakub Rużyłło, protagonista poi di una avvincente masterclass con gli spettatori romani. Avremo ben presto occasione di tornare su di lui e su questo lavoro dalle coordinate storico/culturali alquanto insolite.
Apprezzate in varia misura, tra sabato e domenica, anche altre visioni: Woman of… di Małgorzata Szumowska e Michał Englert, Fucking Bornholm di Anna Kazejak-Dawid, The Last Spark of Hope di Piotr Biedroń. Nota di merito, però, per il lungometraggio d’animazione di Dorota Kobiela e Hugh Welchman, La nosra terra, visto in anteprima qui e al Future di Bologna, ma nelle sale italiane già da 21 novembre: un piccolo capolavoro, il loro, che alla densità pittorica delle immagini vede abbinato un racconto acceso, vibrante e in perfetta simbiosi con la colonna sonora, a riconferma delle eccezionali qualità già evidenziate dal precedente Loving Vincent.
Stefano Coccia
Riepilogo recensioni dalla 12esima edizione del CiakPolska Film Festival
Nuovo Cinema Polacco
The Hater di Jan komasa
The Last Spark of Hope di Piotr Biedroń
La nostra terra di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
Woman of… di Małgorzata Szumowska e Michał Englert
Fucking Bornholm di Anna Kazejak-Dawid
Green Border di Agnieszka Holland
The Palace di Roman Polanski
1670 (serie Tv) ideata da Jakub Rużyłło
Approfondimenti
Grandi Classici del Cinema Polacco
Il cineamatore di Krzysztof Kieślowski
La terza parte della notte di Andrzej Żuławski
Attori di provincia di Agnieszka Holland
La perla della corona di Kazimierz Kutz
Il treno della notte di Jerzy Kawalerowicz