Lo sguardo della pantera
Non è semplice dare linfa nuova a un festival che ha ventisei anni alle spalle, eppure i direttori (Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova – quest’ultimo in qualità di delegato IULM), per il 2016 parlano anche di edizione numero zero. Ci riferiamo al Noir in Festival, in programma da giovedì 8 a mercoledì 14 tra Como e Milano.
A inaugurare il tutto c’è stata l’anteprima di mercoledì 7 dicembre presso il Teatro Sociale di Como in cui Roberto Saviano è stato insignito del prestigioso Premio Raymond Chandler. Il ruolo di film d’apertura tocca, invece, a Blood Father di Jean-François Richet con Mel Gibson e Diego Luna, un thriller che promette di essere ad alta tensione, dove un padre cerca di salvare la figlia dai trafficanti di droga che l’han rapita (sarà distribuito da BIM). Mentre l’onore della chiusura spetterà a Collateral Beauty di David Frankel con Will Smith protagonista.
Il Noir in Festival ha cambiato spesso luoghi di svolgimento sin dai suoi esordi, ciò non significa denaturarsi, ma più un mettersi in discussione. «Il concorso continua ad essere in sintonia con lo spirito del Noir di ricerca, novità e scommessa anche perché molti film, ad esempio, non hanno ancora distribuzione», ha affermato Gosetti. Il permesso – 48 ore fuori diretto da Claudio Amendola è l’italiano in gara. Al centro del plot, come si intuisce dal titolo, quattro detenuti durante le quarantotto ore di permesso. Tra gli altri lungometraggi in Concorso citiamo La larga noche de Francisco Santis di Francisco Márquez e Andrea Testa (presentato al Festival di Cannes 2016 nella sezione Un certain regard) e Three di Johnnie To (cineasta già premiato con il Leone Nero per il miglior film nel 2009 con Vengeance).
Tra i Fuori Concorso vi segnaliamo Prigioniero della mia libertà di Rosario Errico con lo straordinario Jordi Mollà e due corti sempre made in Italy: Sarà per un’altra volta di Adriano Giannini e It’s Fine Anyway di Marcello Saurino e Pivio. Si tratta del compositore e autore di colonne sonore Pivio Pischiutta che dopo aver realizzato il suo ultimo lavoro musicale da solista ha «contattato Saurino con cui è nata l’idea di strutturare un progetto più ampio per dare una forma visiva a tutti gli undici brani del disco. […] Ogni episodio sarà autoconclusivo, ma il loro insieme ci racconterà di un’umanità di perdenti» (dalla scheda).
Nel Noir in Festival c’è spazio per Retrospettive e omaggi con l’edizione integrale restaurata di 4 mosche di velluto grigio di Dario Argento (proiezione alla presenza del regista martedì 13 dicembre presso lo Spazio Oberdan), il biopic Fritz Lang di Gordon Maugg e le due versioni cinematografiche de Il bacio della pantera, firmate rispettivamente da Jacques Tourneur nel ’42 e da Paul Schrader nell’82.
La kermesse si è sempre distinta anche per la volontà e l’impegno nel dare spazio a serie tv (The Fall 3 creato da Allan Cubitt, presentato da Sky Atlantic HD e The Killing Season prodotta dal regista Premio Oscar Alex Gibney, presentato da CI Crime+Investigation HD) e alle opere letterarie di genere (come “Non mi dire chi sei. Il caso Giuditta” scritto a quattro mani da Erica Arosio e Giorgio Maimone, “La peggio gioventù” di Francesco Crispino e “Pane. Per i bastardi di Pizzofalcone” di Maurizio De Giovanni, di cui Vinicio Marchioni leggerà dei passi mercoledì 14 dicembre. Dal romanzo è stata tratta una serie con Alessandro Gassman e Carolina Crescentini che andrà in onda a inizio 2017 su RaiUno). Si rinnova, inoltre, l’appuntamento col Premio Scerbanenco per il Miglior Romanzo Noir Italiano edito nell’anno, questa la cinquina dei finalisti: L’arte del fallimento di A. Fazioli, Fragili verità di B. Morchio, “Una pistola come la tua” di E. Pandiani, “Un caso come gli altri” di P. Ruju e “La lettrice scomparsa” di F. Stassi.
Per l’edizione numero zero, com’è stata chiamata, durante la conferenza stampa del primo dicembre è stata sottolineata l’assenza dello spazio dedicato ai fumetti. «Siamo novizi di questo territorio, insediarsi in nuovi luoghi vuol dire cambiare formula e pubblico, ma ci auguriamo di recuperare l’anno prossimo questo tassello importante», ha risposto con propositività la Fabbri.
Non resta che abitare questi nuovi luoghi del festival, dalle rive del lago dove novantanni fa debuttava Hitchcock (è previsto un giro in battello in quei luoghi) alle location della città meneghina tra cui spicca la IULM. «Non esiste un festival internazionale che abbia radici e rapporti così forti con l’università», ha evidenziato Gosetti, un aspetto che è innegabilmente di nota e che ci si augura possa aiutare ad educare anche le platee di domani lavorando con e per gli studenti e, in generale, i giovani.
Maria Lucia Tangorra
Riepilogo recensioni per sezione della 26esima edizione del Noir in Festival
Concorso
Iris di Jalil Lespert
Three di Johnnie To
Blood Father di Jean-François Richet
Wùlu di Daouda Coulibaly
La larga noche de Francisco Santis di Francisco Márquez e Andrea Testa
Il permesso – 48 ore fuori di Claudio Amendola
The Oath di Baltasar Kormákur
El hombre del las mil caras di Alberto Rodriguez
Fuori Concorso
Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali di Tim Burton
Collateral Beauty di David Frankel
Un sacchetto di biglie di Christian Duguay
TV Noir
The Killing Season di Rachel Mills e Joshua Zeman
Retrospettive e omaggi
Fritz Lang di Gordon Maugg