Quando la finzione diventa realtà
Torna anche quest’anno – per la nona edizione e sotto la direzione artistica di Luca Ricciardi – il Visioni fuori Raccordo – Rome Documentary Fest, che si terrà dal 10 al 14 dicembre presso il teatro Palladium. Per tutti gli amanti del cinema documentario, il programma, come ogni anno, si preannuncia particolarmente ricco e stimolante.
Oltre ai 9 documentari italiani presenti all’interno del concorso ufficiale – a cura di Giacomo Ravesi – di particolare interesse sarà la sezione HomeLANDS – a cura di Laura Romano e Fabio Mancini – all’interno della quale verranno presentati in anteprima romana e – per quanto riguarda alcuni titoli – in anteprima nazionale, 6 tra i migliori documentari presentati a festival italiani ed internazionali, che, principalmente, si concentrano sul sempre attuale binomio cinema-metropoli, tra cui non possiamo non menzionare l’ultimo lavoro del cineasta austriaco Ulrich Seidl, Safari, presentato fuori concorso alla 73° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
La Giuria del concorso, composta da Giulia Amati (regista), Giovanni Piperno (regista) e Boris Sollazzo (giornalista e critico) assegnerà un Premio alla Migliore Opera e alcune eventuali menzioni speciali. Come ogni anno i lavori della giuria saranno pubblici e permetteranno di conoscere on line i giudizi di ciascun giurato su tutti i film e di seguire la riunione per l’assegnazione del Premio, consistente in materiale di repertorio offerto dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico. Saranno inoltre assegnati il Premio Berta Film (un contratto di distribuzione internazionale) e il Premio Cinema del Reale (la partecipazione alla quattordicesima edizione della Festa di Cinema del reale 2017).
Non mancheranno, inoltre, all’interno della manifestazione, incontri speciali con ospiti italiani ed internazionali, tra cui ricordiamo Susanne Regina Meures, per l’anteprima romana di Raving Iran. La proiezione si inserisce tra le iniziative di @Moving Docs 2016, network europeo di cui @Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani è partner, volto alla circuitazione congiunta di documentari in Europa attraverso innovative strategie di sensibilizzazione del pubblico. Blade & Beard, protagonisti di Raving Iran, si esibiranno al party di chiusura del festival, mercoledì 14, alle 23.00, presso il Rashomon Bar. Ingresso gratuito.
Inoltre per Visioni Extra Martedì 13 dicembre alle ore 19.30 presso Officine Fotografiche, Giuliana Prucca (Avarie Publishing) presenta il libro “From Static Oblivion”, foto e videoperformance dell’artista romeno Ion Grigorescu.
Ma in che modo, al giorno d’oggi, viene considerato il documentario, se vogliamo guardare alla produzione e, soprattutto, alla distribuzione italiana? Di sicuro, quello del cinema documentario è un settore che negli ultimi anni ha suscitato sempre maggiore attenzione nell’ambito di festival cinematografici, ottenendo anche una buona risposta da parte del pubblico. Tuttavia, quello che, al solito, dà maggiormente da riflettere è lo spazio che viene dato ad un certo tipo di cinema in Italia. A parlarci di tale fenomeno e di uno degli scopi principali del presente festival è proprio il direttore artistico Luca Ricciardi: “Il documentario italiano va acquisendo sempre maggior rilevanza nei festival e nei mercati internazionali, ma stenta a essere riconosciuto in patria. Roma, come molte grandi città, deve fare la sua parte a sostegno di un settore artistico e industriale dalle molte potenzialità: un grande festival dedicato al documentario, un luogo per far conoscere al pubblico la miglior produzione italiana ed estera, dove incontrare autori, condividere esperienze e riflettere sui nuovi linguaggi del cinema del reale. È questa la prospettiva che orienta le nostre scelte e siamo convinti che il Rome Documentary Fest, possa diventare nel tempo un riferimento imprescindibile”.
Che dire? Ci auguriamo che manifestazioni del genere contribuiscano alla diffusione ed al giusto riconoscimento del valore artistico di un certo tipo di cinema, che – e di questo ne siamo certi – di sicuro non manca di sostanza, di qualità ed anche di innovazione.
Il Festival è organizzato e prodotto dall’Associazione LABnovecento ed è realizzato grazie alla collaborazione di: Goethe Institut; Istituto Svizzero; Road Television; Thalia Group; Università degli Studi Roma Tre ed è sostenuto dalla Regione Lazio – Assessorato alla Cultura – e dalla SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori.
Marina Pavido
Riepilogo recensioni per sezione della nona edizione di Visioni fuori Raccordo
Concorso Italiano
I ricordi del fiume di Gianluca De Serio, Massimiliano De Serio
Grozny Blues di Nicola Bellucci
Il successore di Mattia Epifani
A noi ci dicono di Ludovica Tortora De Falco
38° // Nord di Nunzio Gringeri
Goodbye Darling, I’m Off to Fight di Simone Manetti
Visioni Internazionali_HomeLANDS
Safari di Ulrich Seidl
P.S. Jerusalem di Danae Elon
Presenting Princess Shaw di Ido Haar
Raving Iran di Susanne Regina Meures
35 Cows and a Kalashnikov di Oswald Von Richthofen