Fuochi d’artificio sulla Croisette
Come ogni anno gli spettacoli pirotecnici apriranno la più importante kermesse cinematografica mondiale che si preannuncia altrettanto pirotecnica nei contenuti. Già il concorso sfodera nomi come Paul Verhoeven, con un film, Elle, costruito attorno alla protagonista, la grande Isabelle Huppert; Ken Loach con I, Daniel Blake; Pedro Almodovar con Julieta; i soliti Dardenne con La fille inconnue; Bruno Dumont con Ma Loute ci porterà in un villaggio di pescatori nei primi del Novecento, con un ispettore alle prese di misteriose sparizioni (sarà il rinnovato Dumont ironico di P’tit Quinquin o quello più pesante di prima?); Jim Jarmusch con Paterson; Olivier Assayas con Personal Shopper; Sean Penn con The Last Face; Jeff Nichols che, con Loving racconta una storia d’amore interrazziale e le battaglie per i diritti civili della coppia nell’America degli anni Sessanta. E accanto a questi autori ormai classici, abitué dei red carpet dei grandi festival, altri personaggi più o meno emergenti, molti dei quali proprio da Cannes sono stati lanciati. A partire dal sudcoreano Park Chan-Wook, presente con il film The Handmaiden che riporta agli anni Trenta durante l’occupazione giapponese, che anni fa fu il caso del festival con Old Boy. Ben rappresentato anche il nuovo cinema rumeno con i film Graduation di Cristian Mungiu e Sieranevada, che torna ai drammatici fatti di Charlie Hebdo, di Cristi Puiu. E grande attesa ovviamente per l’enfant terrible Xavier Dolan che porta in concorso It’s Only the End of the World. Mentre Nicolas Winding Refn presenta un horror thriller dal titolo The Neon Demon. Rappresentate, come ormai in tutti i festival, anche le Filippine con l’ultimo lavoro di Brillante Mendoza, Ma’ Rosa, e l’Iran con l’ormai acclamato Asghar Farhadi con The Salesman.
Basterebbe questo semplice elenco a fare della prossima Cannes il festival internazionale più altisonante di questi ultimi anni. Ma che dire se aggiungiamo i fuori concorso di Woody Allen, che apre il festival con Cafe Society, che ci riporta alla vecchia New York degli anni Trenta (ci saranno le musiche di Gershwin?); Steven Spielberg, che con The BFG racconta di una ragazza in una terra di giganti adattando un classico romanzo per l’infanzia di Roald Dahl; Jodie Foster con il thriller Money Monster con George Clooney e Julia Roberts? E tra gli special screening abbiamo nientemeno che il cambogiano Rithy Panh che, con Exile, torna a parlare, come tutta la sua filmografia, del paese sotto il dominio degli khmer rossi; il folle regista catalano Albert Serra che, con The Death of Louis XIV, dopo Casanova, i Re Magi, Don Chisciotte approda ora nientemeno che al Re Sole; e l’anziano Paul Vecchiali che con Le cancre riporta in scena Catherine Deneuve.
Basta? Tutt’altro! Perché il giapponese Kore-eda Hirokazu partecipa alla sezione collaterale Un Certain Regard con After the Storm, una nuova opera sul rapporto tra genitori e figli. E l’altra sezione parallela, la Quinzaine des Réalisateurs può esibire un programma degno del concorso principale. Ci sono, udite udite, Marco Bellocchio, con il film tratto Fai bei sogni tratto da Massimo Gramellini; Pablo Larraín, che con Neruda parla della vita da fuggiasco del grande scrittore cileno, perseguito negli anni Quaranta per la sua adesione al Partito Comunista; il grande surrealista Alejandro Jodorowsky con Poesía sin fin; Paul Schrader con Dog Eat Dog, storia di tre ex-detenuti al ritorno della vita civile.
Cannes 2016 si preannuncia davvero come una grande abbuffata.
Giampiero Raganelli
Riepilogo recensioni per sezione del Festival di Cannes 2016
Concorso
Ma Loute di Bruno Dumont
The Handmaiden di Park Chan-wook
Personal Shopper di Olivier Assayas
La fille inconnue di Jean-Pierre e Luc Dardenne
Ma’ Rosa di Brillante Mendoza
Graduation di Cristian Mungiu
Elle di Paul Verhoeven
Julieta di Pedro Almodóvar
The Neon Demon di Nicolas Winding Refn
The Salesman di Asghar Farhadi
Sieranevada di Cristi Puiu
I, Daniel Blake di Ken Loach
It’s Only the End of the World di Xavier Dolan
Aquarius di Kleber Mendonça Filho
Paterson di Jim Jarmusch
Toni Erdmann di Maren Ade
Loving di Jeff Nichols
Mal de pierres di Nicole Garcia
The Last Face di Sean Penn
Fuori Concorso
Money Monster di Jodie Foster
The Nice Guys di Shane Black
Café Society di Woody Allen
Train to Busan di Sang-ho Yeon
The Wailing di Hong-jin Na
Blood Father di Jean-François Richet
The BFG di Steven Spielberg
Un Certain Regard
Pericle il nero di Stefano Mordini
After the Storm di Hirokazu Kore-eda
Dog Eat Dog di Paul Schrader
Captain Fantastic di Matt Ross
Hell or High Water di David Mackenzie
La tartaruga rossa di Michael Dudok de Wit
Parola di Dio di Kirill Serebrennikov
The Happiest Day in The Life of Olli Mäki di Juha Kuosmanen
La larga noche de Francisco Santis di Francisco Márquez e Andrea Testa
Voir du pays di Delphine e Muriel Coulin
Le danseuse di Stéphanie Di Giusto
Quinzaine des Réalisateurs
La pazza gioia di Paolo Virzì
Poesía sin fin di Alejandro Jodorowsky
Neruda di Pablo Larrain
Fiore di Claudio Giovannesi
Ma vie de courgette di Claude Barras
L’effet aquatique di Sólveig Anspach
Fai bei sogni di Marco Bellocchio
Mercenaire di Sacha Wolff
L’économie du couple di Joachim Lafosse
Psycho Raman di Anurag Kashyap
Semaine de la Critique
Victoria di Justine Triet
Album di Mehmet Can Mertoğlu
Una settimana e un giorno di Asaph Polonsky
Raw di Julia Ducournau
Séance Spéciale
Exil di Rithy Panh
La mort de Louis XIV di Albert Serra
L’ultima spiaggia di Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan
ACID
La Jeune fille sans mains di Sébastien Laudenbach
Competion Short Film
The Silence di Ali Asgari e Farnoosh Samadi
Interviste
- Adam Driver in Paterson di Jim Jarmusch (USA, 2016)
- Una stilizzata immagine tratta da The Neon Demon di Nicolas Winding Refn (Francia, USA, Danimarca 2016)
- George Clooney in un momento drammatico di Money Monster di Jodie Foster (USA, 2016)