Ieri come oggi, oggi come ieri
Da sempre un punto fermo e di forza del Bergamo Film Meeting sono le retrospettive e gli omaggi. Nel corso degli anni la kermesse lombarda ha dato ampio spazio nel cartellone di turno a personali dedicate a cineasti e attori che, ieri come oggi, hanno segnato e continuano a segnare con le proprie opere e interpretazioni la storia della Settima Arte.
In questa 36esima edizione, che prenderà il via il 10 marzo (con un piccolo e gustoso antipasto servito venerdì 9 marzo alle ore 21.00, presso la Basilica di Santa Maria Maggiore, con il film L’ultima risata di Friedrich Wilhelm Murnau, accompagnato dal vivo con l’organo dal maestro Gerardo Chimini) per chiudersi nove giorni dopo, ad essere omaggiata sarà un’artista che di pagine importanti nella storia del cinema ne ha scritte davvero tante, soprattutto con una serie di indimenticabili performance davanti la macchina da presa che l’hanno definitivamente consacrata. Stiamo parlando di Liv Ullmann, figura cardine del cinema contemporaneo, alla quale il festival bergamasco ha deciso di dedicare un’imperdibile retrospettiva (accompagnata dalla mostra fotografica “Liv&Ingmar”) comprendente, oltre ad alcune pellicole da lei interpretate (con una particolare attenzione ovviamente a quelle firmate da Ingmar Bergman, che la vedono protagonista: da Persona a En Passion), anche quelle da lei dirette, tra cui il recente Miss Julie. Quella all’attrice, scrittrice e regista svedese, non sarà però l’unica personale prevista in questa edizione. Il ricco programma ospiterà anche quelle incentrate su tre autori emergenti tra i più rappresentativi della produzione europea degli ultimi anni: l’austriaca Barbara Albert, il francese Stéphane Brizé, il rumeno Adrian Sitaru e la slovena Špela Čadež. La nove giorni bergamasca sarà l’occasione per incontrarli e per vedere (o rivedere) le loro creazioni sul grande schermo dell’Auditorium di Piazza Libertà e del Cinema San Marco.
Altro punto fermo della line-up sono le sezioni competitive con i riconoscimenti assegnati direttamente dal pubblico. Non mancheranno il concorso lungometraggi e quello per i documentari. Da una parte, nella Mostra concorso troveranno spazio come sempre sette lungometraggi inediti in Italia, con l’eccezione, quest’anno, alla regola che privilegia le opere prime e seconde. Ben due sono, infatti, le white card concesse dagli organizzatori e consegnate nelle mani della polacca Anna Jadowska e del ceco Bohdan Sláma, entrambi alla quinta prova sulla lunga distanza e alle prese con il dramma familiare: Wild Roses e Ice Mother. Tra gli altri titoli selezionati figurano il dramma storico Le Semeur della francese Marine Francen, l’esordio del britannico Daniel Kokotajlo sul mondo dei testimoni di Geova, Apostasy, e Miracle, satira tragicomica sulla caduta del sistema sovietico e la “miracolosa” invasione del capitalismo rampante firmata dalla lituana Eglė Vertelytė. Per quanto concerne il “cinema del reale” sono, invece, quindici le opere inserite nella sezione Visti da Vicino, tra cui quella battente bandiera tricolore The Strange Sound of Happiness, con la quale Diego Pascal Panarello ci trascina in un viaggio catartico dalle torride coste della Sicilia alle pianure congelate della Yakutia in Siberia. A contendere i riconoscimenti alla pellicola nostrana tra gli altri Almost Heaven, empatico documentario toccante sulle paure, l’amicizia e il raggiungimento della maggiore età diretto dalla regista inglese Carol Salter; e Lida della svedese Anna Eborn, toccante ritratto di un’anziana donna che sembra fluttuare al di sopra dello spazio e del tempo.
Completano il programma la sezione dedicata ai più piccoli battezzata Kino Club e quella sull’arte contemporanea con l’omaggio a Jonas Mekas; il focus sulla Nová Vlna cecoslovacca (pensata in occasione delle celebrazioni dei cinquant’anni della Primavera di Praga del 1968) con lungometraggi che portano la firma di autori come Jiří Menzel, Jaromil Jireš, Juraj Herz, Ján Kádár e Elmar Klos; e la rassegna di film di diploma delle scuole di cinema europee aderenti al CILECT.
Insomma, un cartellone ricco, variegato e di tutto rispetto, distribuito in nove giorni di proiezioni (con più di 150 film tra lungometraggi, documentari e corti), masterclass, workshop ed eventi speciali.
Francesco Del Grosso
Riepilogo recensioni per sezione della 36esima edizione del Bergamo Film Meeting
Mostra Concorso
Mobile Homes di Vladimir De Fontenay
Wild Roses di Anna Jadowska
Apostasy di Daniel Kokotajlo
Iscelitel di Gjorce Stavreski
Visti da vicino
The Last Fight di Victor Vroegindeweij
Retour à Forbach di Régis Sauder
The Strange Sound of Happiness di Diego Pascal Panarello
Europe, Now!
Retrospettiva Barbara Albert
Retrospettiva Stéphane Brizé
Retrospettiva Adrian Sitaru
Omaggio a Liv Ullmann