Per il cinema e per l’Ucraina
La 23esima edizione del Festival del Cinema Europeo, diretta da Alberto La Monica, si svolgerà a Lecce dal 12 al 19 novembre 2022, presso il cinema Multisala Massimo, che da tempo ospita e fa da cornice con i suoi schermi alla storica kermesse pugliese, che quest’anno non poteva non esprimere il proprio sostegno all’Ucraina, dedicando uno spazio alla sua cinematografia con una rassegna di cinque film (tra cui Between Us di Solomiya Tomaschuk e Sniper: The White Raven di Marian Bushan) e un incontro con cineasti, interpreti, produttori e col direttore del Molodist Int. FF di Kyiv, Andriy Khalpakhchi. Una vetrina, questa, che mira a fare conoscere una nazione così ferita anche attraverso il suo cinema. Un cinema capace di dare spazio anche a giovanissimi cineasti e che sta ottenendo numerosi riconoscimenti internazionali.
L’omaggio sentito e doveroso all’Ucraina e alla sua cinematografia sarà il cuore pulsante di un programma come al solito ricco, variegato e di grandissima qualità, che si articolerà attorno ad una competizione ufficiale di lungometraggi europei e a sezioni volte a delineare figure della cinematografia italiana ed europea. Le altre rassegne, tra cortometraggi e documentari, rappresentano un percorso di ricerca di temi e di nuovi linguaggi audiovisivi.
Saranno dieci i titoli in anteprima nazionale, presentati dai registi o dagli attori protagonisti che incontrano il pubblico al termine della proiezione, a contendersi i premi assegnati dalla giuria presieduta da Pascal Diot e composta da Andriy Khalpakhchi, Klaus Eder, Enrico Vannucci, Marie-Pierre Vallé, tra cui l’Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano al Miglior Film”. Nella rosa delle pellicole in gara figurano Axiom di Jöns Jönsson, Neon Spring di Matīss Kaža e A Ballad di Aida Begić.
Non mancheranno ovviamente le grandi anteprime e gli eventi speciali, con il cartellone che in apertura proporrà al pubblico Il tempo dei giganti di Davide Barletti e Lorenzo Conte, che narra il viaggio di Giuseppe verso la terra del padre, nella Piana degli ulivi monumentali, laddove è imminente l’arrivo di un’epidemia che sta uccidendo milioni di alberi d’ulivo, stravolgendo paesaggio, economia e relazioni umane. Seguiranno nelle giornate successive The Christmas Show di Alberto Ferrari, che sarà al Festival insieme a Raoul Bova e Serena Autieri per presentare la commedia prima dell’uscita nelle sale il 17 novembre, oltre a La prima regola di Massimiliano D’Epiro che sarà a Lecce il 19 novembre ad accompagnare la première che anticipa la distribuzione prevista per il 1° dicembre.
Immancabile anche l’appuntamento con le retrospettive che ogni anno sono incentrate su figure di spicco della Settima Arte. In questa 23esima edizione la direzione artistica ha deciso di puntare su Claire Denise, una delle cineaste francesi più amate dal pubblico e dalla critica, con importanti riconoscimenti ottenuti in tutto il mondo, della quale si potranno ammirare una serie di titoli interessanti della sua cinematografia, compreso l’ultimo, Incroci sentimentali, anch’esso atteso nelle sale nostrane con Europictures a partire dal 17 novembre. Mentre il protagonista del cinema italiano sarà Sergio Rubini, il cui tributo comprenderà una retrospettiva delle opere più rappresentative della sua filmografia tra quelle da lui dirette o interpretate (da La stazione al più recente I fratelli De Filippo), al quale seguirà un incontro moderato da Enrico Magrelli e la consegna dell’Ulivo d’Oro alla Carriera.
Come ogni anno il Festival presenta la Vetrina Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia promuovendo alcune delle attività del CSC come una selezione di lavori e film di diploma degli allievi delle varie sedi della Scuola Nazionale di Cinema. Quest’anno alla presenza della Presidente Marta Donzelli sarà presentata la versione in 4k del film La voglia matta di Luciano Salce (1962) a opera di CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Compass Film S.r.l. che ha messo a disposizione i negativi scena e colonna. Tutte le lavorazioni sono state realizzate presso il laboratorio Studio Cine S.r.l. Un’occasione per ricordare Ugo Tognazzi con suo figlio Ricky che presenterà il libro, Il Rigettario – Fatti, misfatti e menù disegnati al pennarello di Ugo Tognazzi ( Fabbri, ediz. illustrata, 2022).
Per il Premio Mario Verdone, giunto alla sua 13esima edizione, sono stati annunciati i finalisti di questa edizione: Laura Samani per Piccolo corpo, Giulia Louise Steigerwalt per Settembre, Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis per Re Granchio. Il Premio è istituito in accordo con la famiglia Verdone dal Festival del Cinema Europeo, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. La Giuria è costituita da Carlo, Luca e Silvia Verdone che scelgono il vincitore tra gli autori selezionati. La consegna il 19 novembre 2022 durante la serata finale del Festival.
Una edizione del Festival che vedrà protagonista la città di Lecce con una programmazione serale che proporrà ai cittadini spettacoli, concerti ed eventi ogni sera, a ingresso gratuito. Il primo appuntamento è con la festa di apertura del Festival con il concerto di Cesare Dell’Anna. Sono previsti poi appuntamenti con la banda di Monteroni, il film-concerto Cosa rimane di Europa, un viaggio nel Mediterraneo, alla ricerca del mito fondativo di Europa, la conquista dell’armonia attraverso il canto e la musica; un omaggio a Carmelo Bene con Morte e rinascita di Carmelo di Cosimo Damiano Damato ed Erica Mou; la presentazione del libro Il rigettario. il Festival Party con il dj producer Fabio Tosti. Special Guest: Nicola Conte.
Francesco Del Grosso
Riepilogo recensioni per sezione della 23esima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce
Concorso Ulivo d’Oro
Axiom di Jöns Jönsson
Neon Spring di Matīss Kaža
A Ballad di Aida Begić
How is Katia? di Christina Tynkevych
I Protagonisti del Cinema Europeo: Claire Denis
Premio Mario Verdone
Settembre di Giulia Louise Steigerwalt
Premio Emidio Greco
BIG di Daniele Pini
Premio Lux
Quo vadis, Aida? di Jasmila Zbanic
Flee di Jonas Poher Rasmussen