Tra streaming ed eventi dal vivo, ha preso il via la seconda edizione
In qualità di Direttore Artistico di Indiecinema Film Festival, avevo ritenuto faticoso e impegnativo far partire il progetto di una simile manifestazione cinematografica, legata nel web alla piattaforma Indiecinema creata da Fabio Del Greco, in un anno come il 2020 caratterizzato dalla primissima fase della pandemia, dal prolungato lockdown, dalle chiusure, dalle restrizioni, dall’instabilità sociale. Non avrei mai immaginato, in compenso, che dopo i confortanti risultati della prima edizione, sarebbe risultato ancora più oneroso approdare alla seconda! Procedere in assenza pressoché totale di budget e con uno staff assai ristretto è di per sé una scommessa. Ma sono state le particolari congiunture politiche, sanitarie ed economiche, oltre a una ripartenza rivelatasi più ostica del previsto anche nei cinema, nei teatri, nei musei e in qualsiasi altro centro di aggregazione culturale, a suggerirci di pianificare il nostro ritorno senza troppa fretta. Nonostante la nostra selezione fosse già pronta da qualche mese. E ad ogni modo eccoci qua, alle prese con un festival che, sebbene in modo poco convenzionale e alquanto anarcoide, eccentrico, ha ufficialmente preso il via.
La seconda edizione di Indiecinema Film Festival si è aperta lunedì 5 dicembre nell’ormai consueta cornice del Caffè Letterario, con la proiezione del film di Emanuele Di Leo e Massimo Previtero, Vincenzo il pastore lucano: primo dei lungometraggi in concorso, è stato accolto con grande calore e partecipazione da parte degli spettatori presenti. Proprio gli eventi in presenza, quantomai rarefatti durante il primo anno di attività, vogliono essere il punto di svolta della nostra rassegna, pur sempre nel segno dell’autarchia e della creatività. Come infatti nella società civile stanno prendendo piede esperienze come quelle del “museo diffuso” o dell’ “albergo diffuso”, nostro obbiettivo è sperimentare un’idea di “festival diffuso” che si appoggi a un network di piccole associazioni culturali, circoli ARCI, cineclub e spazi similari, in cui dislocare di volta in volta e venendo incontro alle sollecitazioni offerte da un pubblico senz’altro di nicchia le opere da noi selezionate, così da assicurare loro una visibilità che si estenda, nel caso, anche oltre le date canoniche del festival.
A tale scopo abbiamo già riscontrato una disponibilità di massima da parte di luoghi di cultura della capitale come il Circolo ARCI di Via Pullino alla Garbatella o come il circolo del cinema “La Carrozza d’Oro”. Raro caso di un festival che inizia senza avere ancora un calendario predefinito (mentre per la parte in streaming, trattandosi di una manifestazione ibrida, ci si appoggia come sempre alla piattaforma Indiecinema che sta già mostrando online i film), comunicheremo poco alla volta gli appuntamenti fissati con tali realtà, attraverso i nostri canali social o su questa ed altre testate. Parimenti da definire due eventi “fuori concorso”, da accomunare a quei “film a sorpresa” che regalano ogni tanto i grandi festival, che sappiamo già poter ingolosire gli sguardi più cinefili.
Riguardo al concorso, invece, la novità più importante concerne l’aver affiancato alle tre selezioni principali (Lungometraggi di finzione, Documentari, Cortometraggi) una terza più piccola, quella relativa a Videoclip & Animazione, creata estemporaneamente per valorizzare la qualità particolarmente elevata dei lavori di tale natura, giunti a noi quest’anno. Tutti i film saranno giudicati ed eventualmente premiati da una giuria tecnica anche in questa edizione decisamente qualificata, capitanata per l’occasione da Deborah Farina, cineasta sempre più sulla breccia dopo la proiezione torinese di Milano calibro 9: le ore del destino, con la quale collaboranno altri addetti ai lavori di provata esperienza e bravura come la regista e giornalista Lucilla Colonna, l’attrice Elisabetta Cavallotti, l’attore Elio Crifò e il saggista e critico cinematografico Alessio Gradogna.
Stefano Coccia
Riepilogo recensioni da Indiecinema Film Festival 2022
Lungometraggi
Vincenzo il pastore lucano di Emanuele Di Leo e Massimo Previtero
Carmen Vidal Female Detective di Eva Dans
The Korean from Seoul di Steven Whatmough
Documentari
Siate pronti – Le chiavi di Papa Celestino V di Luca Anthon e Giuseppe Tandoi
Happy di Ivn Rodin
Hope – La speranza di Alicia Maksimova
Wedding 93 di Paul Zagaris
Cortometraggi
Metamorphosis di Stefano Zait Oliva
Go! Captain di Pierre Loup Docteur
But Happy di Anatolii Umanets
Becoming the Queen of the North di Aziz Altamimi
Pale Blue Dot: a Tale of Two Stargazers di Matteo Scarfò
Take the Vax di Edsta