Un’undicesima edizione con tanta, tantissima musica
Un anno fa, al termine di quella storica decima edizione del festival che ci aveva visto per la prima volta nel ruolo di inviati, ci si era ripromessi di tornare a Torino per assaporare di SEEYOUSOUND sono soltanto la pregevole selezione di opere cinematografiche, ma anche gli eventi musicali. E così è stato.
Perciò, prima di presentarvi un possibile “best of” di questa undicesima edizione conclusasi lo scorso 28 febbraio, attraverso il rituale elenco di premi (scelti in una rosa di ben 65 titoli, tra lungometraggi di finzione, documentari, cortometraggi e videoclip) vorremmo accennare ad alcuni live che ci hanno particolarmente coinvolto.
Il giorno del nostro arrivo a Torino, martedì 25 febbraio, è stato ad esempio impreziosito da una performance tanto attesa, da aver generato una fila lunghissima fuori dal Cinema Massimo: KODE9 – ESCAPOLOGY LIVE A/V, questo l’evento serale incluso nella sezione Into the Groove. Ci siamo messi in fila anche noi. E ne è valsa decisamente la pena…
Lo spettacolo, frutto di una aurorale – e impegnativa – collaborazione tra ALMARE e SEEYOUSOUND stesso, è costituito da un Live A/V davvero immersivo del poliedrico Kode9, musicista, dj, artista e scrittore, cui si deve la fondazione della label Hyperdub. Escapology è parte del più ampio progetto Astro-Darien, una sonic fiction in cui storia e fantascienza speculativa si intrecciano fino a presentare un’ipotetica disintegrazione del Regno Unito.
Così gli organizzatori ci avevano introdotto il live: partendo dalla vicenda storica dello Schema di Darien, fallimentare spedizione coloniale scozzese nell’odierna Panama, Astro-Darien utilizza l’espediente narrativo di un videogioco fittizio attraverso il quale vengono simulati una serie di contro-futuri possibili. Metabolizzando cosmismo e storia delle inscindibili relazioni tra capitalismo e razzismo, il gioco culmina nella fuga dal Regno Unito al collasso, in direzione dell’habitat spaziale orbitale Astro-Darien. Da un cuore di tenebra caledoniano, ad una Supernova Scozia. Presentato come colonna sonora del videogioco, Escapology ne traspone in particolar modo le scene d’azione; sul palco, Kode9 presenta simultaneamente musiche tratte dal disco e materiali inediti, manipolando visual realizzati in collaborazione con Lawrence Lek, Optigram, Plusminus Studio, Bianca Hic e Mark Garlick.
Da parte nostra possiamo aggiunger questo, che il talentuoso Kode9 pur partendo da basi musicali completamente diverso ha finito per ricordarci in grande l’indagine sul post-umano, lo spirito vagamente cyber-punk e la capacità di delineare scenari post-apocalittici da noi riscontrati tempo fa in un format decisamente più autarchico, artigianale, creato a Roma da Fabrizio Caldarelli e altri artisti: “Phoenix”, visione psichedelica di un futuro in cui la carne si è sostituita al metallo, laddove in un’Urbe del futuro rivisitata architettonicamente in chiave dark e neo-gotica si immagina che sole figure robotiche abbiano completamente sostituito quelle umane.
Per confrontarci nuovamente con la musica dal vivo abbiamo atteso il giorno della nostra partenza da Torino, il 26 febbraio. Prima di parlarvi, però, degli specifici casi, una piccola segnalazione: nel pomeriggio, prima che le proiezioni iniziassero, abbiamo trovato infatti il tempo di fare un salto al Museo del Cinema, dove proprio in quei giorni partiva l’attesissima mostra dedicata a James Cameron. Consigliatissima! In certi momenti, se andrete anche voi alla Mole, vi sembrerà di tornare su Pandora o di salire nuovamente a bordo del Titanic. Gestito benissimo lo spazio espositivo. E tra i reperti non solo più interessanti, ma anche più belli, sorprendenti, affascinanti, vanno annoverati gli schizzi, i fumetti, le illustrazioni e le altre opere grafiche, che Cameron ha realizzato con un certo talento sin da adolescente, lasciando prefigurare infiniti mondi possibili.
Veniamo però adesso agli ultimi momenti musicali da ricordare. Il primo ha avuto luogo di nuovo, come per Escapology, al Cinema Massimo: dopo la proezione del documentario Jesus Loves The Fools di Filippo D’Angelo, Dimitris Statiris e Mauro Ermanno Giovanardi, proprio quest’ultimo, già frontman dei Carnival of Fools prima ancora di diventare cantante dei La Crus e di portare avanti altri progetti solisti, non si è limitato ad arricchire il Q&A conclusivo con una sfilza di aneddoti. Come abbiamo avuto modo di rimarcare recensendo il film, ha infatti regalato al pubblico di Seeyousound una performance in acustico realmente da brividi, della cui scaletta vogliamo citare almeno, oltre ai pezzi dei Carnival of Fools e a Nera signora dei La Crus, un’appassionata cover di Patti Smith e la splendida Rosemary Plexiglas degli Scisma, che ci piace in qualche modo considerare un doveroso tributo al compianto Paolo Benvegnù.
La serata non si è comunque conclusa qui. Di corsa ai Murazzi. E lì si sono fatte le ore piccole, dato che quale naturale corollario della proiezione di Going Underground, il documentario musicale di Lisa Bosì, è andato in scena uno scatenatissimo “after party” ribattezzato GOING UNDERGROUND Dj Set con grandi protagonisti i-Robots (Gianluca Pandullo), Johnson Righeira feat. Straker Commander e quali special guest Ciro Pagano e Marco Bongiovanni de Gaznevada. Vi possiamo assicurare che anche solo la nuova versione, quasi crepuscolare, del L’estate sta finendo dei Righera, ha saputo far breccia nel nostro animo nostalgico e in quello del pubblico torinese.
Veniamo però ora ai film premiati.
IL PALMARES
La giuria di LONG PLAY FEATURE – Concorso lungometraggi di finzione, composta da Francesca Mazzoleni, Marta Perego e Andrea Tomaselli assegna il premio Best Feature Film – LP FEATURE – Francesca Evangelisti (1000€ assegnati col supporto di BTM Banca Territori Del Monviso) a Imago di Olga Chajdas
Motivazione: Una narrazione materica in grado di animare luoghi, corpi e suoni al di là della mimesi, in una manifestazione di stati psichici e atmosfere sociali. Con coraggio il film accetta di abitare un equilibrio precario tra la cronaca storico-politica e una dimensione del Sé che racconta la propria diversità vissuta con orgoglio e la lotta per resistere a un’alienazione coatta. Una figura femminile che accetta il rischio di risultare a tratti poco condivisibile, a tratti persino disturbante, pur di non accomodarsi in nessuna retorica.
Menzione speciale: Les reines du drame di Alexis Langlois
La giuria di LONG PLAY DOC – Concorso Documentari composta da Giorgio Guernier, Rossano Lo Mele e Manuela Zero assegna il premio Best Documentary – LP DOC (1000€ assegnati col supporto di BTM Banca Territori Del Monviso) all’unanimità a
Going Underground di Lisa Bosi
Motivazione: Per l’originale struttura visiva, per il lavoro di scrittura e il relativo ‘modus operandi’ che, tramite interviste audio di ricerca, ha portato alla realizzazione, da parte dell’autrice, di una sceneggiatura dettagliata e precisa, per lo straordinario lavoro di ricerca e la qualità del montaggio, per la riscoperta e la valorizzazione di una storia underground non così conosciuta dalle nuove generazioni.
La Giuria di 7INCH – Concorso Cortometraggi composta da Chiara Borroni, Gianluca Castellini e Alessandro Loprieno assegna il premio Best Short Film – 7INCH (500€) a
Deep in My Heart is a Song di Jonathan Pickett
Motivazione: Per l’essenzialità di un racconto privo di elementi retorici, in cui il melodico stile country del cantautore cowboy Johnny Bencomo diventa l’ultimo desiderio di una sofferente donna anziana, e per una riuscita connessione degli elementi musicali con il piano narrativo.
Menzione speciale: Sans voix di Samuel Patthey
La giuria di SOUNDIES – Concorso Videoclip composta da Amos Cappuccio, Luca Giraudo e Delia Simonetti assegna il premio Best Music Video – SOUNDIES (500€ assegnato col supporto di Machiavelli Music) a
The Rythm Changed diretto da Ludovic Gontrand per Thomas de Pourquery
Motivazione: Per la qualità della costruzione dell’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi. Per la fotografia che indaga il reale e trasporta lo spettatore all’interno di un reportage dell’assurdo in grado di sintetizzare un micro universo fatto di contrasti.
Menzione speciale: Mum does the Washing diretto da Iman Omar per Joshua Idehen e Naskar diretto da El Cielo per nusar3000
La giuria del Premio Miglior Film Italiano selezionato tra tutti i film in programma dai giurati Magali Berardo, Luca Bernini e Sara Thabit Doghmash assegna i premi
Best Italian Movie – SYS11 a
Jesus Loves the Fools di Filippo D’Angelo, Dimitris Statiris e Mauro Ermanno Giovanardi
Motivazione: Un omaggio vivo e presente ai Carnival of Fools, una delle prime band italiane a vocazione internazionale e all’etichetta discografica, la Vox Pop, che ha giocato un ruolo cruciale nella nascita della musica indipendente italiana degli anni ’90. Un racconto intimo che funziona con il ritmo della musica, in cui la forza vitale della gioventù e l’amore per il rock fanno riscoprire una storia importante che finora era mancata all’appello. Immagini d’archivio di straordinaria potenza, il racconto dei protagonisti, il lavoro fatto sulla qualità del suono completano l’opera nel modo migliore.
La giuria di FREQUENCIES – Concorso Sonorizzazioni Originali composta da Marta Del Grandi, Esther Flückiger e Davide Tomat assegna il premio Best Silent Movie Ost – FREQUENCIES (500€) a Maggie Zobel.
Motivazione: Per la capacità di caratterizzare e creare un viaggio parallelo al film che ne amplifica la narrazione.
MENZIONE SPECIALE: Jolanda Moletta
La giuria composta dai lettori di TORINOSETTE assegna il premio TORINOSETTE Audience Award a
Imago di Olga Chajdas
Motivazione: Per la capacità di sviluppare, intorno alla figura magnetica della protagonista, molteplici linguaggi artistici che lei sperimenta con spirito ribelle e personalità dirompente, in un contesto storico di grandi cambiamenti sociali e politici. Il linguaggio musicale, che all’interno del film muta insieme alla protagonista, le dà il potere di emanciparsi e raggiungere una catarsi personale.
Stefano Coccia
Riepilogo recensioni per sezione dall’11esima edizione del SEEYOUSOUND
LP Feature
All You Need is Death di Paul Duane
Imago di Olga Chajdas
Rock Bottom di Marie Trénor
The Gesuidouz di Kenichi Ugana
LP Doc
Misty – The Errol Garner Story di Georges Gachot
Peaches Goes Bananas di Marie Loster
Into the Groove
My Way di Thierry Teston e Liza Azuelos
Mogwai: If the Stars Had a Sound di Antony Crook
Jesus Loves the Fools di Filippo D’Angelo, Dimitris Statiris e Mauro Ermanno Giovanardi
Blur: to the End di Mat Whitecross









