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Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro 2018: presentazione

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Alice nella Settima Arte

In un momento in cui la rivendicazione del ruolo della donna nella Settima Arte e non solo, con tutte le moltiplici manifestazioni ed espressioni nate a (quasi) tutte le latitudini al seguito, sta catalizzando l’attenzione, una kermesse cinematografica come quella di Pesaro, da sempre attenta oltre che ai linguaggi, all’importanza del passato e alla sperimentazione, anche al presente e alla realtà che ci circonda, non poteva che provare a dire la sua sull’argomento in questione. E per farlo, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, giunta alla sua 54esima edizione (la quarta diretta da Pedro Armocida), ha pensato di dedicare una delle annuali rassegne in cartellone proprio alla figura della donna nel cinema italiano battezzata “We Want Cinema”, che vuole essere un’analisi a tutto campo sul cinema nostrano pensato, scritto e fatto dalle donne: registe, sceneggiatrici, attrici, produttrici, montatrici, scenografe, costumiste, e così via. E saranno alcune di loro (tra cui Sonia Bergamasco, Laura Bispuri, Silvia Calderoni, Giada Colagrande, Antonietta De Lillo, Tea Falco, Lucia Mascino, Ludovica Rampoldi, Roberta Torre) le protagoniste di una serie di incontri, pubblicazioni, proiezioni e tavole rotonde, ad animare gran parte delle giornate del festival marchigiano.

Una presenza femminile che si farà sentire prepotentemente nell’intera line up e nelle diverse sezioni che la vanno a comporre, ma anche nel manifesto ufficiale di questa 54esima edizione, che andrà in scena dal 16 al 23 giugno 2018 tra la storica location del Teatro Sperimentale, l’arena a cielo aperto di Piazza del Popolo e il Centro Arti Visive. Nell’illustrazione del manifesto, pensata e disegnata da Alessandro Baronciani, si vede infatti un’Alice dei giorni nostri armata di videocamera mentre diventa grande e si fa largo tra le poltrone di un cinema che ricorda tanto quelli della città di Pesaro. E tutta al femminile sarà anche la tradizionale sezione sul cinema russo contemporaneo a cura di Giulia Marcucci, che quest’anno porterà al festival marchigiano alcune opere dirette da registe: due lungometraggi di finzione (The Net di Aleksandra Streljanaja e Pagans di A. Surkova), altrettante di non fiction (Armonia di L. Sheinin e In the Eye of the Storm di E. Kozlova) e un cortometraggio (Colera di S. Chernikova). Così come al femminile sarà una delle varie personali in programma, ossia quella che raccoglie la produzione breve di Beatrice Pucci, autrice di film d’animazione in stop motion, scultrice e disegnatrice, tra cui il più recente Ho paura.

Ovviamente anche nel concorso per opere prime e seconde, così come quella non competitiva incentrata sulle opere più d’avanguardia battezzata “Satellite”, non potevano mancare pellicole firmate da donne. Tra i sei film in corsa per il Premio Lino Miccichè, che sarà conferito da una giuria composta da Stefano Savona (che per l’occasione presenterà al pubblico la sua ultima fatica dietro la macchina da presa La Strada dei Samouni, vincitrice dell’Oeil d’Or come miglior documentario a Cannes 2018), Tea Falco (che accompagnerà il suo esordio alla regia Ceci n’est pas un cannolo) e Paolo Franchi, ci sarà Los años azules di Sofía Gómez Córdova, un coraggioso esordio che racconta il dramma generazionale di cinque giovani ragazzi che vivono in una piccola realtà di provincia. La cineasta messicana se la dovrà vedere con una serie di colleghi che porteranno sugli schermi pesaresi delle opere sulla carta davvero preziose, tra loro diversissime e di forte impatto emotivo e visivo, tra cui: John McEnroe: In The Realm Of Perfection del francese Julien Faraut, saggio teorico su uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi; América degli statunitensi Erick Stoll e Chase Whiteside, uno struggente ritratto di una famiglia in un interno messicano; e Beware! The Dona Ferentes dell’italiano Daniele Pezzi, documentario su uno dei più grandi protagonisti della scena musicale underground, attraverso una profonda riflessione sul “rumore” tanto sonoro quanto visivo. Mentre nella sezione avanguardistica e sperimentale non competitiva, tra i venti titoli selezionati, ci sarà tantissimo spazio per progetti femminili come La molle terra di Samira Guadagnuolo o Indagine su sei brani di vita rumorosa dispersi in un’estate afosa di Ilaria Pezone.

Il resto del ricchissimo palinsesto di questa 54esima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema non sarà da meno e vedrà una serie di omaggi (a Carlo Delle Piane, ai 50 anni di Nostra Signora dei Turchi di Carmelo Bene e al cinema sperimentale del ‘68), di rassegne (panoramica sui corti d’animazione made in Italy di recente produzione) e la personale da non perdere dedicata a Marc’O, al secolo Marc-Gilbert Guillaumin, che per la prima volta porterà in Italia tutti i film di uno dei più geniali cineasti francesi di tutti i tempi, tra cui la versione restaurata de Les idoles.

Francesco Del Grosso

Riepilogo recensioni per sezione del Pesaro Film Fest 2018

Concorso Pesaro Nuovo Cinema – Premio Lino Micciché

Los años azules di Sofía Gómez Córdova

Zerzura di Christopher Kirkley

John McEnroe: In The Realm Of Perfection di Julien Faraut

di Johann Lurf

América di Erick Stoll e Chase Whiteside

Beware! The Dona Ferentes di Daniele Pezzi

Proiezioni Speciali

La strada dei Samouni di Stefano Savona

We Want Cinema. Sguardi di donne nel cinema italiano

Figlia mia di Laura Bispuri

Amori che non sanno stare al mondo di Francesca Comencini

Riccardo va all’inferno di Roberta Torre

Sguardi femminili russi

The Net di Aleksandra Streljanaja

Interviste

Stefano Savona

Corti in Mostra

59 Seconds di Mauro Carraro

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