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Nuevo orden

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Nuevo Orden
VOTO: 6.5

La dura realtà

L’opera del regista messicano Michel Franco (premiato con il Leone d’Oro a Venezia 2017 come produttore del venezuelano Desde Allà) è arrivata nella programmazione della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia verso la fine e si può affermare che sia stato un vero e proprio pugno nello stomaco, in cui il mix tra suspense e nuda e cruda realtà (esempio ne è I figli degli uomini diretto da Alfonso Cuarón. È una pellicola di fantascienza distopica tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice britannica P. D. James.) sono gli ingredienti principali.
Tutto parte mandando già dei segnali alla platea di turno, chiarendo che ciò che vediamo di lì a poco subirà un forte mutamento e il colore verde (simbolo della Nazionale ispano-americana) è una spia in tal senso. Assistiamo a delle scene che anticipano, infatti, ciò che di lì a poco accadrà. Nero e si ritorna (apparentemente) alla normalità, ma i primi segnali che qualcosa non vada compaiono proprio nell’ambiente che dovrebbe essere più sicuro, il focolaio domestico.
È il giorno di uno sfarzoso matrimonio dell’alta società che viene messo prima a repentaglio e poi mandato a monte da una rivolta inaspettata, scaturita dal confitto sociale che dà il via a un violento colpo di stato. L’ottica scelta dal regista messicano sono gli occhi della solidale giovane sposa Marianne – interpretata intensamente da Naian González Norvind – (subito attenta alla prima persona – uno dei loro ex dipendenti, Ronaldo (Eligio Meléndez) – che bussa alla porta di casa per chiedere aiuto per un’operazione per sua moglie) e dei domestici che lavorano per e contro la sua abbiente famiglia. Non ci sono sconti, il nostro sguardo vede qualsiasi cosa, comprese quelle orride azioni che vorremmo cancellare dalla memoria e ci preme anche evidenziare come non sia chiaro sempre chi è il ‘buono’ e chi il ‘cattivo’.
«Nuevo orden propone una visione distopica del Messico, che tuttavia si discosta solo leggermente dalla realtà. La disparità sociale ed economica è attualmente sempre più diffusa e insostenibile. Non è la prima volta che un simile scenario si presenta nel Paese e i governi corrotti hanno sempre risposto con violenza dittatoriale a qualsiasi forma di protesta. Questo film vuole essere un monito: se la diseguaglianza non viene risolta civilmente e se le voci del dissenso vengono messe a tacere, ne deriva il caos», ha dichiarato il regista, coraggioso nel rappresentare nero su bianco quello che è frutto di fantasia, certamente rielaborato, ma che ha una fortissima connessione coi metodi e con il modo di pensare di quel Paese, di chi lo guida, ma anche di chi subisce.
L’opera è stata insignita del Leoncino d’Oro, giunto alla sua 32esima edizione (istituito da AGISCUOLA nel 1989 e quest’anno in collaborazione con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, con il Ministero dell’Istruzione, l’Accademia del Cinema Italiano Premi David di Donatello e l’Associazione Nazionale Esercenti Cinema), con la seguente motivazione: «le disturbanti immagini di un futuro distopico si rincorrono in un violento crescendo che porta alla caduta della società nel baratro del caos. Per aver mostrato scenari inquietanti, proprio perché plausibili, per aver magistralmente diretto un’opera indispensabile, che si presenta come un severo monito per lo spettatore e per aver lanciato un messaggio universale sulla necessità di agire prima che sia troppo tardi».
Sicuramente Nuevo Orden è un lungometraggio che non fa sconti né all’affresco che vuole raccontare né allo spettatore. Michel Franco (qui in veste anche di sceneggiatore) ha vinto il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria e il nostro Paese – con la distribuzione di I Wonder Pictures – è il primo territorio ad averne acquisito i diritti per portarlo prossimamente nei cinema.

Maria Lucia Tangorra

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