
Cattive acque
Cinema d’impegno civile di cristallino sguardo, l’ultima fatica di Todd Haynes porta a galla uno scandalo senza molti eguali negli Stati Uniti.
Cinema d’impegno civile di cristallino sguardo, l’ultima fatica di Todd Haynes porta a galla uno scandalo senza molti eguali negli Stati Uniti.
Dal romanzo di Jack London il regista Chris Sanders confeziona un’opera spettacolare per un pubblico di ogni età, appena un po’ edulcorata.
Sia pur confezionato con professionalità e buon cast, il lungometraggio dell’iperattivo Fausto Brizzi ha il demerito di essere poco originale.
Il terzo lungometraggio della saga con gli sbirri Will Smith e Martin Lawrence non tradisce affatto le attese, grazie ad una narrazione non scontata.
Gianni Di Gregorio continua a credere in un cinema garbato, confezionando un road-movie della terza età godibile ma non troppo originale.
Christophe Honoré scrive e dirige un raffinato esercizio intellettuale su amore e matrimonio suggestivo ma sin troppo discontinuo.
Dal pluripremiato regista argentino Sebastián Borensztein una commedia venata di amarezza in grado di intrattenere il pubblico.
L’accoppiata Jeff Wadlow (regia) e Jason Blum (produzione) “regala” agli appassionati un altro insipido lungometraggio di genere.
Grazie al successo di “Parasite” approda nelle sale italiane il capolavoro che ha rivelato il nome di Bong Joon Ho, datato 2003.
L’ultima fatica di Gabriele Muccino rappresenta la quinta essenza del suo cinema, tanto nei pregi quanto – soprattutto – nei difetti.