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Fresh

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VOTO: 5.5

Cene da incubo

Di tanto in tanto capita che la direzione artistica del Bif&st voglia scioccare il proprio pubblico, inserendo nel programma serale delle anteprime internazionali in scena al Petruzzelli un film capace di dare una forte scossa elettrica alla platea. È successo nel 2017 con la proiezione di Scappa – Get Out di Jordan Peele e si è ripetuto cinque anni dopo nel corso dell’edizione numero 13 della kermesse barese, che ha visto scorrere sulle schermo allestito nell’incantevole cornice del celebre politeama le immagini crude di Fresh, presentato in terra pugliese sulla scia del successo ottenuto alla première mondiale al Sundance 2022 e prima del rilascio in esclusiva su Disney+ il 15 aprile.
Il titolo piuttosto ambiguo e il poster realizzato dalla distribuzione per accompagnare l’uscita, che mostra una mano femminile mozzata all’interno di una di quelle vaschette per la conservazione dei cibi che si è soliti trovare nei banchi frigo dei supermercati, lascia intuire quale possa essere il menù preparato per l’occasione da Mimi Cave sulla base della ricetta originale firmata da Lauryn Kahn. La regista e la sceneggiatrice statunitense ci portano al seguito di Noa (Daisy Edgar-Jones), una single disillusa che conosce per caso il seducente Steve (Sebastian Stan) in un negozio di alimentari e, data la sua insoddisfazione con le app di incontri, corre il rischio lasciandogli il suo numero. Dopo il loro primo appuntamento, Noa è affascinata e accetta l’invito dell’uomo a trascorrere un weekend romantico in una baita di montagna persa nel nulla, ma scoprirà che il suo nuovo amante nasconde degli insoliti appetiti. Per scoprirli basta attendere l’arrivo della coppia nella lussuosa villa, laddove per la protagonista quello che doveva essere un weekend da sogno si trasforma in un incubo ad occhi aperti e in una vera e propria lotta per la sopravvivenza.
Per il suo esordio dietro la macchina da presa, la cineasta americana sceglie una commedia in salsa horror che ha come ingredienti battute sarcastiche, ammiccamenti e tanta carne fresca di primissima qualità, quella che l’aguzzino e macellaio seriali di turno preleva dai corpi delle sventurate vittime di turno dopo averle sedotte, abbandonate, torturate e recluse. Si lascia guidare da una colonna sonora di brani retrò, che vanno dal pop sperimentale all’R&B fino alla musica dance elettronica, per sottolineare la sua verve sopra le righe. Il film ribalta le storie romantiche moderne, trovando un senso di terrore in eventi quotidiani che inducono ansia, e dando vita a una macabra satira che esamina la cultura degli appuntamenti.
Fresh è un prodotto audiovisivo dal livello di digeribilità molto basso, di quelli adatti a chi ha lo stomaco particolarmente resistente e agli amanti dei sapori strong. Siamo nel campo del torture porn, anche se rispetto ad altri esempi appartenenti al filone, a cominciare da Hostel o The Green Inferno, la Cave ne attenua l’efferatezza diminuendo il quantitativo di sangue, interiora e arti mozzati presenti in scena. Il tutto, infatti, si concentra prevalentemente in una manciata di scene disseminate lungo la timeline, tra cui quelle che ci accompagnano al truculento epilogo che vedrà la tavola tingersi abbondantemente di rosso.
Fresh dunque promette ma non mantiene, lasciando a bocca asciutta gli amanti dello splatter duro e crudo in cerca di una dose massiccia di violenza a buon mercato, ma anche chi pensava di trovarsi al cospetto di una spassosa dark comedy. Peccato che la Cave, alla quale però riconosciamo un discreto coraggio e una certa maturità tecnica nonostante le poche esperienze registiche sin qui collezionate soprattutto nel campo dei cortometraggi e dei videoclip, volendo accontentare entrambi i desiderata finisce però con lo scontentarli.

Francesco Del Grosso

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