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Extreme Job

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VOTO: 7

Los Pollos Hermanos in salsa coreana: risate a non finire

Cosa succede quando una brillante idea tratta da una delle serie televisive più importanti di sempre viene calata in una commedia high concept coreana? Beh, per saperlo subito bisognava essere al Teatro Nuovo Giovanni da Udine lo scorso 4 maggio. Ma, per gli appassionati di cinema asiatico che sapranno attendere, ci sarà la possibilità di scoprirlo in futuro, magari in dvd. Quello che chi scrive può affermare, con sicurezza, in ogni caso, è che Extreme Job è uno dei film più divertenti che si sia visto negli ultimi anni al Far East Film Festival. E la sua proiezione è stata intelligentemente collocata nella serata di chiusura, in quella che, a dire la verità, è stata un’edizione caratterizzata da ben poco umorismo in generale. Proiezione che, tra l’altro, ha riscontrato un neanche troppo inaspettato successo, che ha portato il lungometraggio di Lee Byoung-heon a collocarsi sul podio finale in terza posizione.
Extreme Job racconta la vicenda della sgangherata squadra della narcotici sotto il comando del capitano Ko. Sul punto di essere sciolta dai vertici della polizia a seguito dei ripetuti (e buffi) insuccessi delle operazioni ad essa affidate, l’unità di Ko ottiene un’ultima chance di sopravvivenza: dovrà indagare sul quartier generale di un noto trafficante di droga e scovare prove schiaccianti che lo incastrino e lo consegnino alla giustizia. Il posto si trova davanti a un ristorante di pollo fritto, ottimo punto per osservare senza essere visti. Quando il ristorante sarà sul punto di chiudere, la squadra narcotici deciderà di rilevare l’attività e di portarla avanti senza troppe pretese, con l’obiettivo di introdursi sotto copertura nell’appartamento dei trafficanti, che ordinano spesso il pollo in quel locale. Ma inaspettatamente la ricetta del pollo adoperata dal detective Ma avrà un successo incredibile e presto il ristorante gestito dai poliziotti si ritroverà pieno zeppo di clienti…
In Breaking Bad, la fortunata serie televisiva ideata da Vince Gilligan e dal suo team, Gustavo “Gus” Fring è il proprietario della catena di fast food Los Pollos Hermanos, attraverso la quale gestisce un elaborato ed efficace traffico internazionale di droga. Extreme Job prende spunto da questo personaggio e dalla sua attività criminale per dare vita a un prodotto del tutto differente, comico e spensierato, che, in ogni caso, man mano che la storia procede, si avvicina sempre di più al modello originale (ad insaputa dei poliziotti, infatti, il loro sistema di ordinazioni per asporto diventerà l’occasione, per i criminali, per consegnare metanfetamina a domicilio).
Le risate in Extreme Job scaturiscono da ogni scena, da ogni battuta e da ogni azione, solitamente goffa, che gli agenti, personaggi stereotipati naturalmente, compiono. Lee Byoung-heon gioca con i generi e li prende bonariamente in giro spesso e volentieri, come nell’incipit del film, quando quella che dovrebbe essere un’operazione di cattura ed arresto di un tossicodipendente nascostosi in un palazzo si rivela come un insieme d’irresistibili gag ad opera degli imbranati poliziotti del capitano Ko. Da spanciarsi dalle risate il momento in cui gli agenti si ritrovano incastrati nelle imbracature e nelle corde che hanno usato (male) per calarsi dall’alto nell’appartamento del tossicodipendente, ribaltando così tutte le convenzioni del genere poliziesco, che solitamente contempla irruzioni rapide e perfettamente eseguite nelle abitazioni dei sospetti.
Nel finale, però, quando si ritrovano faccia a faccia con i trafficanti di droga, ecco il colpo di scena! Attraverso il montaggio incrociato delle parole di un altro agente di polizia e dei protagonisti in azione, scopriamo che gli apparentemente inetti membri della squadra di Ko sono, invece, dei campioni di arti marziali e dei lottatori invincibili, reclutati e raggruppati apposta nella Narcotici per queste loro caratteristiche. Combattendo e sconfiggendo i criminali, ottengono una speciale onorificenza ciascuno dai vertici della polizia e conquistano definitivamente il pubblico in sala, confermando, in questa edizione del Far East, il medesimo successo conseguito in patria, dove Extreme Job ha stabilito un nuovo record d’incassi al botteghino, piazzandosi, invece, al secondo posto come numero d’ingressi nella storia del cinema coreano.

Marco Michielis

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