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Dream Scenario

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VOTO: 8

Tutti lo sognano

Il professore di biologia evoluzionista Paul Matthews vive un’esistenza ordinaria, sospeso in una sorta di limbo che lo tiene a debita distanza da quella gloria che pensa di meritare nel proprio campo d’interesse. La popolarità arriva d’improvviso. Ma non nelle forme attese. Paul diviene oggetto di continue attenzioni da parte dei media e dei social. Perché viene sognato da moltissime persone, anche quelle che non ha mai conosciuto. Il problema successivo è che i sogni possono tendere a trasformarsi in incubi. In cui lo stesso professore uccide, stupra, o comunque brutalizza a livello onirico le stesse persone per cui in precedenza rappresentava una presenza discreta e misteriosa.
Il norvegese Kristoffer Borgli scrive e dirige Dream Scenario, un lungometraggio a suo modo esemplare, capace di intercettare una delle più grandi paure di questo ventunesimo secolo in corso. Quella di essere recepiti dalla massa, sia fisica che virtuale, in modi totalmente non conformi rispetto a ciò che si (ritiene) di essere veramente.
Dream Scenario, titolo già di per sé programmatico, parte come una commedia psicologica, attraverso uno spunto alla maniera di Charlie Kaufman. Altrove l’inconscio, qui i sogni. Comunque stessa materia di origine. Scivolando ben presto nell’angoscia più assoluta, sempre restando fedele agli stilemi kaufmaniani. E Nicolas Cage, nei panni del protagonista, ritrova l’antica verve recitativa, avendo già lavorato su copioni apparentemente cerebrali e astrusi tipo lo straordinario Il ladro di orchidee (Adaptation, 2002) di Spike Jonze. Indovinato chi era l’autore della sceneggiatura, in parte autobiografica?
Borgli, già conosciuto in Italia per il recente Sick of Myself – peraltro molto affine, sia pur in termini di “normalità” narrativa, con quest’ultimo lavoro – contando sull’appoggio produttivo della A24 e di Ari Aster, la cui influenza formale è ben visibile nell’evolversi del racconto, non teme alcun passaggio a vuoto, anzi. Cavalca e padroneggia le onde della follia non arrestandosi davanti ad alcunché. La paura sgorga allora spontanea, poiché se esiste un fattore non controllabile da alcun essere umano è proprio la reazione della maggioranza e del singolo individuo. E Paul Matthews, a causa di questo strano fenomeno, perde tutto, famiglia e lavoro. Rischiando anche la vita, poiché “giudicato” come mostro senza appello. In prevalenza da un “tribunale” chiamato internet, dove tutti possono avere voce in capitolo. Anche e soprattutto coloro che non avrebbero strumenti (leggasi conoscenze) per esprimere un’opinione.
In Dream Scenario – presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023 nella sezione Gran Public – ritroviamo allora una perfetta fotografia del mondo contemporaneo. In cui tragedie varie, guerre, nerissimi fatti di cronaca, si mescolano al gossip più bieco facendo mancare il benché minimo ordine prioritario da attribuire agli eventi. Paul Matthews, persona anonima al pari di tantissimi altri, diventa vittima involontaria di tale sistema. Vivendo la situazione con una passività che sconcerta, pressoché incapace di qualsiasi reazione. Ambiva alla fama, al riconoscimento del proprio (dubbio) valore anche in termini economici. Al termine di Dream Scenario vorrebbe solamente essere dimenticato, tornare un volto sconosciuto tra la folla. Ma un nuovo inizio sarà veramente possibile?
Potremmo cercare e trovare nel lungometraggio di Borgli un numero imprecisato di difetti. Troppe ripetizioni, incongruenze diegetiche al di là dello spunto di partenza e via discorrendo. Sta di fatto che, al termine della visione, un lungo brivido serpeggia lungo la schiena. Il mondo che abitiamo, che continuiamo a vivere e distruggere non solo in senso ambientale, ci sta decisamente sfuggendo di mano. E non da ora.

Daniele De Angelis

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