Scoppia una lite tra Michele Placido e il fantasma del noto scrittore.
All’inizio della mia carriera sono stata molto aiutata da Boncompagni, dalla sua traduzione, il suo disincanto, il suo cinismo sulla televisione. Lui diceva sempre: “Ma lo sai che noi non facciamo niente, questo è niente, e se no che facevi, lo struscio in via del Corso? In fondo non è andata male”.
Ambra Angiolini
Non è mica così strano, al termine di una proiezione per la stampa, che i giornalisti approfittino dei primi titoli di coda per correre verso l’uscita, con una foga tale da lasciare tutti attoniti: si è anzi rischiato più volte il ripetersi della famigerata strage dell’Heysel.
Ma il 31 marzo, al cinema Quattro Fontane di Roma, invece di andare incontro alla tragedia si è andati incontro alla farsa. È stato un fuggi fuggi generale, quello che si è verificato dopo la proiezione del film di Michele Placido, La scelta. Persino chi ve ne sta ora parlando ha rischiato di essere travolto dalla folla inferocita. Eppure, almeno in questo caso non c’è da stupirsi troppo.
Un comportamento talmente selvaggio da parte di critici e giornalisti aveva ben due motivazioni, entrambe validissime.
PRIMO: la straordinaria bruttezza del film recentemente diretto e interpretato da Michele Placido.
SECONDO: il legittimo desiderio di andare subito a verificare lo status sentimentale dell’autore, attraverso i social network.
Davvero un’intuizione straordinaria, quest’ultima.
Come le più navigate penne dei rotocalchi scandalistici avevano predetto, i dati del profilo Facebook del celebre attore e regista erano stati modificati da pochi minuti.
Fidanzato ufficialmente con la RAI
Era questa la scritta che aveva campeggiato a lungo sul profilo di Michele Placido.
Ma l’ultimo aggiornamento suonava già come un’amara confessione…
Ho una relazione complicata con Luigi Pirandello
Pare del resto che le ceneri del grande letterato italiano, cremato dopo la morte, in mancanza di una sepoltura tradizionale avessero cominciato a rivoltarsi direttamente nella loro urna metallica, non appena saputo che Placido era intenzionato a saccheggiare il corpus pirandelliano, per il suo nuovo film.
Quando poi è emerso che sarebbero stati Raoul Bova e Ambra Angiolini i protagonisti del lungometraggio liberamente (e maldestramente) tratto da L’innesto, testo teatrale cui il fantasma di Pirandello aveva sempre detto di tenere parecchio, a shakerare vigorosamente le ceneri del sempre più amareggiato scrittore ci ha pensato la salma di Mike Bongiorno in persona: un vero specialista di tali gesti consolatori, anche nell’aldilà.
“Allegriaaaaaaa!”
Avrebbe anche provato a dire l’imperturbabile presentatore.
“Ma quale allegria, Mike! Ma quale allegria! Quello lì, oltre a fregarsi una mia opera, ci ha fatto recitare pure la tizia di Non è la Rai. E se ora decide di fare un film da Il fu Mattia Pascal, chi ci mette come protagonista, Panariello?”
Molto aspra, come avete potuto sentire, la replica pirandelliana.
Ancora non sappiamo come andrà a finire questa storia.
Ma se lo spettro di Pirandello decidesse di scatenare un “poltergeist” nella dimora dell’incauto regista, non lo si potrebbe certo biasimare.
Qualche fonte fidata ci ha assicurato che i quadri già cominciano a venire giù dalle pareti, a casa di Placido…
Stefano Coccia