Una sola previsione, da parte nostra: l’Oscar per il Miglior Film “Straniante”
Almeno a CineClandestino in tutte le precedenti occasioni si era riusciti, tirando un bel sospiro di sollievo, a dribblare quel rito stantio, caro a tante altre riviste, che consiste nel fare previsioni per gli Oscar. Ma il 2024 è anno bisestile. E così, cedendo infine alle pressioni del Codacons e di qualche altra associazione di consumatori, ci siamo fatti trascinare pure noi nell’infame giochino. Ma ovviamente lo abbiamo fatto a modo nostro…
Ecco, il film che per noialtri quest’anno farà incetta di premi è una straordinaria coproduzione franco-nippo-ellenica, che si intitola: Povere creature: Godzilla Minus One, anatomia di una caduta.
Vi ricorda qualcosa? Non so quanti lo abbiano già visto, il film, per cui senza spoilerare troppo proveremo a sintetizzarne la trama così. Nel prologo uno scienziato pazzo dagli occhi a mandorla e col volto pieno di cicatrici, inquieto per la possibilità che il Giappone possa perdere la Seconda Guerra Mondiale, tenta di creare un mostro gigante rianimando con scariche elettriche pezzettini di Sushi e lucertole morte trovate in giardino. Nasce così Godzilla, interpretato per l’occasione da Emma Stone, ma l’infelice creatura sfugge al controllo dello strambo dottore e comincia a vagare per il mondo, visitando e devastando ogni terra tranne il Molise, che neanche il sauro gigante riesce a trovare.
Giunto nelle montagne vicino a Grenoble il maldestro Godzilla inciampa su una cabinovia e cade rovinosamente, tanto da essere dichiarato morto. Dell’incidente viene subito incolpata una scrittrice tedesca rincoglionita, che secondo la pubblica accusa avrebbe volontariamente fatto lo sgambetto al mostro gigante. Ma sarà stata veramente lei la causa della caduta? E soprattutto… Godzilla sarà morto sul serio o basterà metterlo in carica come le auto elettriche, per vederlo nuovamente in piedi?
Un film davvero incredibile e che pone tanti interrogativi, tutti sbagliati.
Solo per il fatto di avervene parlato, dovremmo chiedere scusa a tanta gente. Per brevità, invece, ci scusiamo soltanto con Yorgos Lanthimos, con Takashi Yamazaki, con Justine Triet e con il Presidente della Regione Molise.
Stefano Coccia