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The Shadowless Tower

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VOTO: 7.5

Perdonare colpe passate

Passato e presente. Due realtà che difficilmente possono essere considerate separatamente. Il passato, si sa, ha spesso sul presente una forte, fortissima influenza, al punto da risultare ogni giorno più vivo e pulsante che mai. Ne sa qualcosa Gu Wentong (impersonato da Xin Baiqing), protagonista del lungometraggio The Shadowless Tower, diretto dal regista cinese Zhang Lu e presentato in anteprima mondiale in Concorso alla 73° edizione del Festival di Berlino.

Gu Wentong, dunque, è un critico gastronomico di mezza età, divorziato e con una figlia piccola, che vive da sua sorella. Egli ha interrotto ogni rapporto con suo padre molti anni prima, dopo che quest’ultimo era stato accusato di molestie da parte di una donna. Un giorno, suo cognato gli dà la possibilità di mettersi in contatto con il genitore scrivendogli il suo numero di telefono su un bigliettino. Potrà mai il nostro protagonista fare finalmente pace con il proprio passato?
In The Shadowless Tower, dunque, vediamo principalmente la difficoltà di Gu Wentong nel rapportarsi al proprio presente e a ogni qualsivoglia rapporto interpersonale. Egli non vive insieme a sua figlia, ma preferisce che sia sua sorella a crescere la bambina. Allo stesso modo, la potenziale relazione con una giovane fotografa non sembra mai trovare un proprio compimento. Gu è gentile. A volte troppo gentile. Talmente gentile da mantenere costantemente una certa distanza da chi potrebbe entrare a far parte della sua vita. Per questo motivo, tra l’altro, egli ha divorziato, anni prima, dalla madre di sua figlia.
The Shadowless Tower si fa, pertanto, un continuo, doloroso, romantico e fortemente contemplativo viaggio tra passato e presente. Il regista, dal canto suo, non ha esitato a conferire a questo suo ultimo lungometraggio uno spiccato lirismo, rendendo oggetti, luoghi e piccoli gesti particolarmente pregni di significato. Lunghe passeggiate per le strade della città, ma anche – come secondo tradizione per gran parte del cinema orientale – una particolare attenzione al cibo e alla sua preparazione intesa quasi come atto d’amore, rendono la storia del protagonista quasi una disincantata favola senza tempo. Una favola senza tempo che potrebbe avere luogo oggi, così come diversi decenni fa o in un prossimo futuro.
I dialoghi sono fitti e apparentemente trattano argomenti “leggeri”. Eppure, anche soltanto chiedere quale sia la città di nascita del proprio interlocutore potrebbe significare entrare a far parte di un mondo in cui bisogna mettersi in gioco in prima persona, in cui ci si sente vulnerabili nell’esternare le proprie emozioni. Il protagonista, così come la giovane fotografa con cui condivide gran parte del suo tempo, sembrano a tratti avere lo stesso problema, sebbene i rispettivi approcci alla vita possano inizialmente risultare antitetici. Che ne sarà di loro? Zhang Lu ha dato vita a una profonda e mai banale riflessione sull’animo umano, rendendo questo suo The Shadowless Tower un’opera estremamente raffinata e molto più complessa e stratificata di quanto inizialmente possa sembrare.

Marina Pavido

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