E gira l’horror gira, nello strazio senza fine
Uno “speciale Halloween” davvero scoppiettante, quello offerto qualche settimana fa dal 18° Ravenna Nightmare. Vi era infatti grande curiosità per questo episodio pilota de Il giro dell’horror. Dopo tante immagini spiazzanti comparse in rete, brevi sketch e altri momenti di promozione audiovisiva, comunicati stampa alcuni dei quali passati anche attraverso le nostre mani, volevamo proprio vedere a conti fatti cosa ci saremmo trovati davanti. Dubbi pure su come chiamare questo nuovo prodotto. Docuserie? Innovativo format a episodi? O magari estemporaneo ritorno del programma cult di Zio Tibia, coi nipotini venuti a prenderne il posto?
Beh, forse non è nemmeno il caso di chiamarlo in un modo o nell’altro. Tanto Il giro dell’horror risponde comunque. E per quel che si è visto, risponde alla grande.
Questo primissimo episodio ha avuto quale ospite d’onore un cineasta che anche noi stimiamo parecchio, Domiziano Cristopharo. Ma è proprio riguardo al nuovo format (perdonate la parziale marcia indietro: qualche termine comprensibile a tutti dovremo pur usarlo ogni tanto, cribbio!) che si è registrato un impatto decisamente positivo: per parlare agli appassionati del genere Luca Ruocco e Paolo Gaudio hanno scelto assieme al loro agguerritissimo staff una formula ibrida, vivace, naïf, che ha permesso comunque all’autore prescelto di parlare in profondità del suo cinema, creandogli però intorno una cornice intrisa di humour, di trovate ora da teatro dell’assurdo e ora da commedia degli equivoci, di parafrasi dei classici reportage televisivi o dei generi cinematografici di riferimento, di situazionismo puro e quant’altro. La detection avviata per arrivare all’ospite si snoda così molto piacevolmente. E contribuiscono di certo i brevi, simpatici segmenti animati: con in squadra un regista come Gaudio e un cultore del fumetto alla Ruocco, la presenza di quest’altro linguaggio era a dir poco scontata.
Venendo invece al buon Cristopharo, il piacere di intervistarlo è noto anche a noi: l’occasione capitò con l’uscita dell’oscuro, fascinoso Dark Waves. Ma il fatto che sulla nostra rivista si parli anche di E.N.D. The Movie e The Transparent Woman rappresenta solo un vago indizio rispetto all’estrema prolificità dell’autore; un regista camaleontico e al contempo in possesso di cifre stilistiche decisamente personali, uno che nell’arco di diversi anni ha saputo arricchire il panorama del cinema indipendente italiano lasciando tracce importanti, facendosi valere sia per la qualità artistica delle opere che con l’affermazione di un determinato modello produttivo e distributivo.
Tutto ciò esce fuori bene ne Il giro dell’horror. Si parla alquanto dettagliatamente dei lavori più significativi di Domiziano, alternando all’occorrenza immagini dei suoi film, ma senza cadere nel trappolone insito in un convenzionale documentario o videointervista. Piccoli accorgimenti stranianti tengono sempre viva l’attenzione dello spettatore. E speriamo che continui ad essere così, anche perché la seconda tappa del giro vedrà protagonista un altro personaggio che amiamo molto, sia per quell’umanità così schietta che per i tanti meriti artistici: Fabio Frizzi, compositore di indimenticabili colonne sonore! Lo aspettiamo al varco, con le musiche di …E tu vivrai nel terrore! L’aldilà già sul giradischi.
Stefano Coccia