«Un salto di fede»
Potrebbe apparirvi un po’ criptico il titolo che abbiamo scelto di dare all’articolo, ma è una citazione da Finding Your Feet (verrà distribuito nelle nostre sale da Cinema di Valerio De Paolis come Ricomincio da noi), verrebbe da trasformare quel “fede” più in “fiducia”. Il tutto sarà certamente più comprensibile post visione, ciò che possiamo anticiparvi è che fiducia/fede (a seconda dell’ottica di lettura e della sfumatura che si vuol dare) è un valore che una delle nostre protagoniste riscoprirà verso se stessa e gli altri. Sandra (un’immensa Imelda Staunton) è una signora borghese che va via di casa quando scopre che il marito, con il quale è sposata da trentacinque anni, ha una relazione con una sua cara amica – fatto che la donna apprende durante la festa di pensionamento dell’uomo. Chi ha vissuto all’ombra del compagno per buona parte della vita, nutre diverse aspettative di poter condividere più momenti insieme quando la professione sarà messa da parte. Per Sandra è un brutto colpo, è come se “il castello di carta” in cui aveva creduto si sfaldasse in un battito di ciglia. Da sorella minore si rifugia dalla maggiore, Bif (Celia Imrie), una sessantenne “alternativa” che vive da sola. Già dalle prime battute si nota l’“apparente” differenza caratteriale tra due, la prima più frenata e composta, l’altra più dedita a cogliere ciò che la vita può offrirle, provando a catturarlo. Un elemento importante in questa riappropriazione di se stessi è costituito dalla danza, “vecchio amore” di Sandra, rinchiuso in un cassetto, a cui Bif la re-inizierà.
Richard Locraine, che ci aveva suggestionato esordendo con una particolare lettura del “Riccardo II” shakespeariano (con uno straordinario Ian McKellen), in Finding Your Feet affronta temi legati anche alla terza età che possono risultare già visti (compresi i vari approcci verso la malattia, ma in generale la stessa vita), vestendoli con la confezione di una commedia leggera e garbata, retta soprattutto dalle interpretazioni di un cast di grandi attori (impossibile non citare Timothy Spall, molto toccante, in particolare, nei duetti con la Irmie). Cosa vuol dire libertà di scelta? La si può riscoprire anche se si è più avanti negli anni? Alla visione la “sentenza”. Peccato per la visione cartolinesca di Roma (non vi riveliamo i momenti, ma una parte del film è girata proprio nella Città Eterna), probabilmente, però, era inevitabile scadere in quel cliché per rimanere in linea con l’idea “sognante” da raffigurare nell’economia della storia.
Finding Your Feet è stato scelto come film d’apertura della trentacinquesima edizione del Torino Film Festival.
Maria Lucia Tangorra