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Deadpool & Wolverine

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Ryan Reynolds as Deadpool/Wade Wilson in 20th Century Studios/Marvel Studios' DEADPOOL & WOLVERINE. Photo courtesy of 20th Century Studios/Marvel Studios. © 2024 20th Century Studios / © and ™ 2024 MARVEL.
VOTO: 7.5

Divertentissima e irriverente avventura nel Multiverso Marvel

Se c’è un eroe in costume che ha sempre faticato a trovare il suo posto nell’universo Marvel, quello è Deadpool. Rifiutato peraltro da ogni supergruppo, cocente soprattutto il “no” alla sua domanda di entrare negli Avengers, Wade Wilson (Ryan Gosling), decide così di abbandonare la sua avventurosa carriera e di vivere una vita dove possibile normale, tentando la strada del venditore di auto. E tutto sommato, per quanto difficile, va anche bene così: ci sono gli amici più cari e c’è la donna che ama, Vanessa (Morena Baccarin), con cui però la relazione è purtroppo naufragata tra le incomprensioni anche se è rimasta un’amicizia. Sfortunatamente, l’universo in cui Wade esiste sta per terminare perché una persona che ne è “l’ancora” è ormai deceduta e quella persona altri non è se non Logan (Hugh Jackman), meglio noto come “Wolverine”. Di questa malaugurata circostanza egli viene informato il giorno del suo compleanno da una squadra della TVA (Time Variance Authority), sorta di polizia dimensionale incaricata di sorvegliare ogni manifestazione dell’intero Multiverso. Il capo della divisione assegnata a questo mondo in particolare, Paradox (Matthew Macfadyen), non ha però voglia di attendere il naturale esaurimento di questa linea temporale, quindi recluta forzatamente Deadpool quale agente speciale e gli spiega sbrigativamente che deve dire addio a tutto ciò che conosce. Finalmente un incarico importante e all’altezza per il nostro eroe che, però, non è affatto contento dell’investitura e anzi decide che il suo mondo va salvato eccome, quantomeno perché all’interno di questo ci sono troppe persone per lui importanti. Ribellandosi alla TVA, sceglie una soluzione folle, dunque una in pieno stile Deadpool, e quindi parte “saltando” da una linea temporale all’altra per l’intero Multiverso, cercando un Wolverine che possa sostituire in modo efficace quello che, nella sua, è ormai morto e sepolto. Inutile dire che Paradox non la prende bene: cacciata la strana accoppiata, che tra le altre cose non va per niente d’accordo, imprigiona i due in una sorta di universo “dimenticatoio”, da dove ora dovranno cercare di fuggire prima che sia troppo tardi. E’ l’occasione per ritrovare un senso alle loro vite completamente allo sbando, ma nella landa desolata in cui si trovano si cela un nemico ancora più insidioso che potrebbe approfittare della loro disperazione.
Descrivere Deadpoole & Wolverine, roboante, colorata, rumorosa e scoppiettante avventura non è facile. Anche perché questa pellicola del canadese Shawn Levy, alla cui sceneggiatura ha partecipato lo stesso Ryan Reynolds, è una sorta di storia nella storia che porta ad un nuovo livello la cosiddetta “rottura della quarta parete”, ovvero l’interazione diretta con gli spettatori e con quello che è il mondo reale. Pur essendoci cioè una trama, oltretutto una in cui è difficile trovare momenti morti, i riferimenti alla consapevolezza di essere in un film sono continui (esilaranti battute come “prima di iniziare a combattere facciamo almeno allontanare le comparse”) e non solo perché questo inserisce Deadpool in una narrazione totalmente a sé stante, ma per giunta è proprio il protagonista a rincarare la dose. Significa che a più riprese lo vediamo riferirsi in modo sprezzante ai notevoli problemi produttivi esistenti oggi nei Marvel Studios e nella Disney (in cui da tempo è confluita la Marvel con pessimi risultati), dicendo apertamente come al botteghino si siano visti solo flop, negli ultimi anni, e di come questi fallimenti siano dovuti proprio all’idea di aver portato sullo schermo il caos del Multiverso! Insomma una sorta di “mea culpa” disneyana infilata tra un pungente dialogo e l’altro, condita da un linguaggio molto pesante e da abbondanti schizzi di sangue: non a caso in patria il film è vietato ai minori di 17 anni ma da noi, bisogna dire forse con troppa leggerezza, al cinema possono entrate tutti (genitori avvertiti, c’è da coprire spesso le orecchie ai vostri pargoli). I momenti più seri, se vogliamo più introspettivi, non mancano comunque (ma durano ben poco) e Hugh Jackman, nonostante avesse promesso di non vestire più i panni di Wolverine dopo il drammatico epilogo del crepuscolare Logan (2017), torna a offrirci una visione tormentata e antisociale del suo supereroe, rubando più volte la scena al resto del cast. A farla comunque da padrone, e fin qui nessuna novità, è sicuramente il ritmo incessante, la quantità di azione sopra le righe (per usare un eufemismo) e l’umorismo del tutto scorretto. Le vere sorprese le troviamo però a spasso per il Multiverso, perché, come detto, la linea temporale in cui vengono imprigionati i due scontrosi eroi è una sorta di “cestino della spazzatura” dove gettare versioni dei personaggi Marvel ormai inservibili, e dunque, senza azzardarci a fare odiosi spoiler, possiamo affermare che ci saranno numerosi balzi sulla poltrona per il pubblico più affezionato e ahimè anche meno giovane.
Sebbene sia particolarmente divertente, ben recitato e abilmente scritto, questo Deadpool & Wolverine potrebbe non piacere a qualcuno, probabilmente per motivi intrinseci alla sua natura. In altre parole, soprattutto di questi tempi, non è detto che siano tutti inclini a ridere della violenza estrema, del modo anche truculento in cui le persone vengono uccise o di un linguaggio particolarmente scurrile. E se pensate di sapere a cosa andate incontro perché avete visto gli altri film di Deadpool, sappiate che vi sbagliate. A questo si aggiunge il fatto che ai fan più accaniti potrebbe apparire irrispettoso immergere una figura così ombrosa e tragica, come è Logan, in un’ambientazione a tratti grottesca se non addirittura farsesca. Ma va detto che Deadpool sembra volersi rivolgere proprio a loro durante le primissime sequenze, quindi che non si dica che i puristi non sono stati avvertiti.
Ad ogni modo, se è vero quello che la Disney stavolta ci sta dicendo, le premesse per un rilancio in grande stile del moribondo Universo Cinematografico Marvel ci sono tutte, sperando che la strada sia stata imboccata con intenzioni sincere e, più di ogni altra cosa, che non sia ormai troppo tardi.

Massimo Brigandì

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