Lovecraft (ri)animato
A volte i Grandi Antichi ritornano. Per una banale questione di date e incastri festivalieri Dagon ce lo eravamo persi a ottobre, allorché il cortometraggio animato di Paolo Gaudio, in concorso al Ravenna Nightmare 2024, aveva lì ottenuto il nuovo premio VESPERTILLO per la MIGLIOR OPERA ITALIANA.
Nel suo proficuo giro tra i festival, passando dalla Romagna alla Tuscia, questo apprezzabile lavoro orrorifico è ricomparso sabato 14 dicembre al VITERBOshorts – Festival del Cortometraggio. E stavolta non ci si siamo fatti scappare l’occasione!
Sì, perché non a caso Dagon, ispirato a un racconto di H. P. Lovecraft scritto nel 2017 ma pubblicato su Weird Tales solo nel 2023, dopo essere passato per la rivista amatoriale The Vagrant nel novembre 1919, a Viterbo è arrivato in finale proprio nella categoria “Corti Letterari”. Nulla di nuovo, in un certo senso, per Paolo Gaudio: dopotutto Il gatto nero, corto grazie al quale prendemmo confidenza con questo suo stile immaginifico, fumettistico in senso buono, era ispirato a un altro grande della letteratura come Edgar Allan Poe e risultava inizialmente inserito in un film collettivo dedicato all’autore, P.O.E. Poetry of Eerie.
Nell’approcciare con personalità e sintesi invidiabile il racconto di Lovecraft, invece, Gaudio è riuscito a trovare un efficace punto d’incontro tra gli spunti gotici a lui cari, gli orrori metafisici tipici dello scrittore americano e una divertita rilettura dell’action anni ’80, con (neanche troppo) criptico omaggio ad Arnold Schwarzenegger.
Attraverso una stop motion stilisticamente, scenograficamente curatissima, con un ritmo incalzante sia nella scena in cui il protagonista progetta il proprio suicidio che nell’articolato flashback tra mostruose creature, Gaudio dimostra ancora una volta di saper portare sullo schermo il fantastico con una solida tenuta narrativa e apprezzabili invenzioni visive.
Stefano Coccia