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We Are Champions

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VOTO: 8

Il canestro della vita

Il taiwanese We Are Champions (noi siamo campioni) presentato dal regista Chang Jung-chi alla 22a edizione del Far East Film Festival ed ispirato alla vera storia dei fratelli Kao, stelle della HBL (High School Basketball Legue), il torneo sportivo amatoriale più popolare nel paese è un ben più di un film sportivo: è un film su sport e lealtà e amore fraterno che alterna momenti divertenti e profondi, denotando al contempo un grande amore per lo Sport.

A differenza dei veri fratelli Kao, che nella vita reale condividono una relazione amichevole, in We Are Champions la rivalità che si fa strada tra i due fratelli appare molto più drammatica; con il padre spesso lontano per lavoro, Chiang Hsiu-yu (Fandy Fan, premiato come miglior attore esordiente ai Golden Horse Awards) e il fratello minore Tung-hao (Berant Zhu) sono affidati all’avaro zio, e possono contare solo l’uno sull’altro. La situazione cambia quando un video delle loro partite giocate in strada per guadagnare un po’ di soldi attira l’attenzione dell’elitaria Yuying High School, il cui allenatore Hsu (David Wu), vuole nella sua squadra Tung-hao, ma non l’altrettanto bravo Hsiu-yu, a causa della sua disabilità uditiva. Inizialmente deluso, Hsiu-yu finisce per accettare l’offerta dell’appassionato allenatore Chen (Tuan Chun-hao) di unirsi alla Kuang Cheng High, una piccola scuola con una squadra di basket a corto di fondi. I due fratelli si troveranno così a competere nel torneo HBL su fronti opposti; entrambe le squadre collezioneranno esaltanti vittorie, fino ad arrivare alla sfida finale, che li vedrà giocare direttamente uno contro l’altro per ottenere l’ambito titolo.
Le differenze tra le due squadre sono evidenziate ancor più dal carattere dei rispettivi allenatori: duro quello della squadra favorita, Hsu, che spinge i suoi atleti alla competitività ai limiti del lecito, affabile ed appassionato Chen, che invece vuol creare coesione nella squadra. Cheng ci mostra, contrapposte, le due visioni dello sport: quella altamente competitiva per cui solo la vittoria conta e quella, di decoubertiniana memoria, dove è lo Sport l’unico protagonista; al pubblico la scelta. Infatti, sebbene la Kuang Cheng sia descritta con più simpatia, dando risalto al cameratismo tra i giocatori che si crea attraverso scherzi stupidi, il regista non demonizza la Yuying e la sua natura più rigida e marziale; ognuno è libero di scegliere la sua via.

In We are Champions, Chang mescola insieme la passione per lo sport ed il dramma familiare, con la rivalità tra i due fratelli che si esplica sul campo e nella vita, contrapponendo il tentativo di Hsiu-yu di bilanciare vita familiare e gioco e la crescente sete di successo di Tung-hao, riuscendo a trovare un equilibrio perfetto tra la descrizione dei personaggi, la narrazione curata e la perfezione tecnica (nel cast, Chang ha voluto autentici giocatori di basket che si affiancano agli attori, donando alle partite sullo schermo il giusto realismo); a questo, aggiunge quel pizzico di ironia e divertimento (indimenticabili le scene dell’allenatore Chen con la Preside della scuola, in particolare quando la trova a caccia di Pokemon) che rende il suo film un omaggio allo Sport ed ai buoni sentimenti.

Michela Aloisi

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