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Visioni Differenti: Minna! Esper Dayo!

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La prima serie TV di Sion Sono, solo per voi

In un’intervista esclusiva Sion Sono ci ha rivelato che le sue massime fonti d’ispirazione per il dorama Minna! Esper Dayo! sono stati i film di Nando Cicero e Mariano Laurenti.  “Avrei voluto Edwige Fenech, Alvaro Vitali e Carmen Russo nel cast, ma quando ho visto le loro foto attuali ho capito che non sarebbero stati credibili come adolescenti alle prese con quella che è, essenzialmente, una coming of age eroticomica. In quel momento è maturata la decisione di inserire nel plot poteri paranormali, ufo e camionate di sex toys“. Scherziamo, ovviamente. In realtà la scoperta dell’esistenza di questa serie tv, tratta da un manga di Kiminori Wakasugi (autore tra l’altro di Detroit Metal City), ci ha fatto strabuzzare gli occhi una decina di volte. Prima, durante e dopo la visione. Sion Sono era reduce dall’accoppiata Land Of Hope/Himizu, ha quindi preso al volo l’opportunità di scrollarsi di dosso il dolore e la tragedia e di divertirsi con questo adattamento, anche per sfiorare, spingere, titillare e saggiare i limiti della censura nella tv giapponese. Il protagonista diciassettenne Hiroshi (Shota Sometani, pupillo del regista, anch’egli reduce dall’esperienza intensa e diametralmente opposta di Himizu), in seguito ad una eclissi lunare, scopre di possedere doti di telepatia. Nel corso della storia scopre anche che nel suo paese, Higashimikawa, lontano da Tokyo, sono in molti ad essere improvvisamente dotati di poteri extra-sensoriali. E tutti o quasi sono ossessionati dal sesso. Comprensibile, visto che, come scopriremo durante le dodici puntate, i requisiti fondamentali per l’acquisizione dei superpoteri sono:
1) essere vergini.
2) essere stati colti dall’eclisse mentre ci si masturbava.

Tutti adolescenti frustrati o quasi, quindi. Tranne uno: l’infoiatissimo gestore (adulto quindi più frustrato degli altri) di una caffetteria, che diventerà abituale luogo di ritrovo del team di pervertiti. I suoi poteri telecinetici sono però limitati al campo erotico: può quindi sollevare prevalentemente minigonne (per guardare le mutandine, che sono coprotagoniste di tutta la serie e costituiscono uno dei trait d’union con Love Exposure), riviste porno e sex toys. E’ lui il Renzo Montagnani della situazione, sono molte le scene in cui ci manca solo che esclami “O Dio Mio!”, e le vette di incredibile comicità che la serie raggiunge sono soprattutto merito suo. Da Tokyo, intanto, arrivano un misterioso professore e la sua assistente, attratti dalle voci mediatiche circa la presenza, a Higashimikawa, di persone dotate di capacità extrasensoriali. Con loro la galleria di personaggi assurdi si arricchisce: il professore infatti, nei momenti di massima concentrazione, palpeggia con espressione seriosa un seno della sua assistente, che resta impassibile. C’è anche spazio per una massiccia dose di product placement: gli onnipresenti sex toys, dai poteri lisergico-onanistici simili all’Orgasmatron di alleniana memoria, sono prodotti che esistono realmente e hanno il marchio Tenga, leader mondiale nel settore del selfentertainment per grandi e piccini.
La serie, 12 episodi della durata di 28 minuti, è andata naturalmente in onda a tarda serata, durante la primavera del 2013. Scritta e diretta (6 episodi) da Sion Sono, non esibisce la consueta magniloquenza pop orrorifica ed estrema, tutto è molto leggero e scanzonato, ma incredibilmente esilarante: non potendo, per ovvie ragioni, spingere l’acceleratore del sangue e dello shock, il regista ha piegato comunque la comicità al suo volere, portandola all’estremo fino a toccare vette di assoluta demenza. Elementi grotteschi e paradossali raggiungono l’apoteosi nelle puntate finali, tanto da avvicinarsi agli universi di Hitoshi Matsumoto.

Minna! Esper Dayo!
Sion Sono
2013

Dikotomiko

https://dikotomiko.wordpress.com/

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