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The Flash

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VOTO: 7

L’intersezione inevitabile

Da qualche parte c’era scritto che sarebbe arrivato il suo momento, anche se di tempo ce n’è voluto più del dovuto prima che oltreoceano decidessero di concedergli gli oneri e gli onori del grande schermo in solitaria. Dopo averlo visto in azione per decenni sulle pagine dei fumetti dove è nato per mano di Gardner Fox e Harry Lampert nel lontano 1939, fare e farsi giustizia sul piccolo schermo nelle serie televisive a lui dedicate o apparire come spalla in qualche passato cinecomics, per Barry Allen e il suo alter-ego mascherato, il celebre velocista scarlatto di casa DC meglio conosciuto come Flash, quel momento è finalmente giunto e ha una data precisa. Si tratta del 15 giugno 2023, vale a dire il giorno scelto dalla Warner Bros. Pictures per il debutto nelle sale dell’eroe mascherato più veloce del mondo nel suo primo stand-alone cinematografico dal titolo The Flash, che se la memoria non ci tradisce rappresenta la tredicesima pellicola del DC Extended Universe.
Se ne parlava e se n’è parlato tanto, anche per via delle tante polemiche scoppiate a causa del comportamento fuori dallo schermo e per i guai di natura giudiziaria di chi è stato chiamato a interpretarlo, l’attore Ezra Miller, che aveva raggiunto la popolarità per avere vestito i panni di Credence Barebone nella saga di Animali fantastici. Ora è tornato a indossare quelli del supereroe DC in un film attraverso il quale proverà a riappacificarsi con il pubblico e probabilmente con se stesso. Lo fa con una performance efficace, nella quale è stato chiamato a sdoppiarsi in una pellicola che ha tutte le carte in regola per assolvere al compito che gli è stato dato da chi ha deciso di produrlo e dirigerlo, quell’Andy Muschietti che con The Flash ha cambiato di fatto genere rispetto a precedenti horror come IT e La madre. Se l’obiettivo era quello di divertire e coinvolgere il pubblico di turno, allora lo si può considerare raggiunto, perché tra uno spettacolare combattimento e l’altro (su tutti il prologo e la resa dei conti finale) e la solita “orgia” di effetti speciali di grande impatto, il regista argentino riesce a trovare sempre il fotogramma giusto dove piazzare la battuta capace di strappare una risata utile a stemperare il dramma che scorre nelle vene della storia e del personaggio principale. Un dramma che è legato all’elaborazione del lutto per la perdita della madre, dell’accusa di omicidio nei confronti del padre e di un passato che in generale è stato tutt’altro che felice, spensierato e allegro.
Va dunque riconosciuto il merito alla sceneggiatrice Christina Hodson di avere saputo alternare i registri, passando senza soluzione di continuità dal serio allo humour, infilandoci di tanto in tanto delle sorprese e delle special guest davvero spiazzanti che lasciano il segno. Nel mezzo dei graditi ritorni come quello di Michael Keaton nei panni di Batman, temuti ritorni come quello del Generale Zod e volti nuovi che rispondono a Kara Zor-El e Iris West, rispettivamente cugina di Superman e amica d’infanzia di Barry. Il tutto contribuisce a dare un senso a un’operazione che non ha per sua stessa ammissione alcuna ambizione autoriale come nel caso di Joker o della trilogia nolaniana incentrata sull’Uomo Pipistrello, bensì ludica e votata al mero intrattenimento. Ciò che ci consegna Muschietti è un autentico giocattolone iper-cinetico che non deluderà le attese dei cultori della materia e degli estimatori del velocista scarlatto.

Francesco Del Grosso

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