Re(inventarsi) per comunicare
«Ci sono tante finestre in una città come questa». È così che la voce calda di Adriano Giannini ci introduce in questa storia. Chissà quante volte ci saremo trovati col naso all’insù incantandoci di fronte alla luna e/o alle stelle o a guardarci intorno, intravedendo una famiglia o qualcuno dietro una finestra. Spesso si utilizza questa immagine per ‘denunciare’ o sensibilizzare sulla violenza di genere, in quanto non si sa mai cosa possa cadere chiusa la porta di casa o al di là di una finestra. Per fortuna Rasti vuole essere una favola e non sempre dietro a una tenda si cela una situazione negativa, lo abbiamo visto anche ne Il commissario Ricciardi (non a caso lo citiamo), dove, grazie agli sguardi, si comunica l’amore che non si riesce ancora a dire a voce alta.
Questo cortometraggio diretto da Paolo Bonfadini e Davide Morando, presentato in concorso al Pop Corn Film Festival 2024, è nato dalla collaborazione fra Kartell, iconico brand di design italiano nel mondo e OffiCine-IED, con la direzione artistica di Silvio Soldini. Va specificato che non si tratta di uno spot, ma la luce ha una funzione essenziale (a cui si aggiunge quella del design, giocando con le forme). In punta di piedi si entra in una casa dopo la festa per i 7 anni di Anna (Gaia Minoli). Lo spettatore non viene messo subito a conoscenza del ‘piano’ del papà (Lino Guanciale), scopre solo che deve andare via il prima possibile pur non trovando Rasti, avendolo messo da parte dall’anno precedente. La sua compagna (Eleonora Giovanardi) lo lascia andare trasmettendogli la fiducia di chi riuscirà nell’impresa.
Ha prenotato la camera 201 perché è quella con la finestra di fronte alla stanza di sua figlia, ma per un aggiornamento del sistema, gli è stata assegnata un’altra camera. Assistiamo ai tentativi di un padre amorevole e determinato nel non far saltare il piano, appellandosi anche all’umanità della receptionist (Paola Buratto), la quale verrà coinvolta più di quanto possa immaginare (interessante anche la riscoperta del gioco e lo stimolare la fantasia negli adulti).
La dolcezza e la forza di Rasti sta nel rappresentare l’amore di una coppia e l’amore di un padre che travestendosi da Rasti il giorno del compleanno, per un certo periodo di tempo, ha cercato di inventarsi un modo per comunicare con la propria figlia, rendendo simpatica anche l’idea di un ‘mostriciattolo aviatore’. Non vogliamo svelare troppo perché ci auguriamo che possiate vedere questo ‘gioco’ che fa ridiventare bambini e mantiene viva la speranza. La luce e il modo di utilizzarla diventa un nuovo ‘codice morse’ tramite cui comunicare, anche ciò che solitamente non si riuscirebbe a dire, soprattutto se si immagina che dall’altra parte ci sia qualcuno pronto ad accoglierti, come l’amico Rasti.
Maria Lucia Tangorra