Più forti insieme: la Potenza di cantare in un coro
“Noi non possiamo permetterci di essere contro la guerra: l’abbiamo sposata“. Tutto il senso di questo splendido film in un’unica frase. Military Wives di Peter Cattaneo (per l’uscita italiana La sfida delle mogli), presentato in anteprima alla 14a festa del cinema di Roma, racconta la storia del primo Coro di mogli di soldati nato in Inghilterra, in una base militare a due passi da Londra, per dar modo alle donne rimaste ad aspettare il ritorno di mariti e compagni partiti in missione per l’Afghanistan di superare insieme il tempo dell’attesa.
Come in Full Monty, anche qui il regista Peter Cattaneo racconta con il tono della commedia una storia tutt’affatto leggera, che emoziona profondamente quando entra nell’anima di ‘chi rimane a casa ad aspettare’. Oggi le donne sono spesso in prima linea (non manca nello stesso Military Wives la donna soldato che va al fronte lasciando a casa la compagna; un altro tema delicato trattato con rispetto nel film), pur tuttavia ci sono ancora mogli e compagne che restano ad attendere il ritorno del proprio uomo, dilaniate dal dubbio e dalla paura dell’irreparabile. A queste donne, al loro coraggio, alla loro abnegazione, al loro Amore che oggi definiremmo ‘d’altri tempi’, è dedicato questo film. Perché le donne trovano la forza laddove sembra non esserci alcuna speranza; ognuna a suo modo affronta la solitudine e la paura, ma una causa, uno scopo comune, le rende invincibili: “Stronger together’, che è anche il motto del coro di mogli creato e diretto da Kate e Lisa, organizzata ed autoritaria la prima, creativa e collaborativa la seconda. Trovare un punto d’incontro tra due personalità così diverse non è facile, non mancano crisi e gran lite finale, ma la chiarificazione è dietro l’angolo… anzi, su una macchina. Dave, l’auto di Kate ferma da anni nel suo cortile, dove lei riuscirà finalmente ad esternare il suo dolore per la morte prematura dell’unico figlio e a ritrovare la complicità con il marito colonnello, rientrato prima degli altri soldati dall’Afghanistan perché ferito. Saranno lui e la inossidabile Dave, ancora sprintosa nonostante gli anni, ad accompagnare Kate alla Royal Albert Hall, per riunirsi al suo coro, chiamato ad esibirsi al Concerto della Memoria per un finale ad alto tasso di commozione.
I toni della commedia che pervadono tutto il film divertono e rendono sopportabile anche la tragedia; la morte di uno dei soldati inviati in missione, la vicinanza alla sua giovane moglie, saranno motivo di unione per le altre, che comporranno una canzone tratta dalle frasi delle lettere scambiate col marito al fronte per la loro esibizione al Concerto della Memoria. Perché il canto non è solo tecnica, ma nasce dal cuore; e il coro di queste donne il cuore lo mette in ogni singola strofa, un canto d’amore e di attesa del ritorno… “quando torneremo a ridere insieme”, come diceva il figlio di Kate. La loro canzone, Wherever you are, sarà ascoltata con commozione in tutto il mondo; compresi i loro uomini, che le seguono da una tv da campo.
Grande interpretazione di Kristin Scott Thomas (Kate): la sua ironia la fa da padrona per tutta la durata del film, soprattutto in contraltare con l’altrettanto brava Sharon Horgan (Lisa). Ma tutto il cast si incastra alla perfezione, dando vita ad una commedia vera e profonda dietro l’apparenza, confermando l’attitudine di Cattaneo a realizzare film apparentemente semplici ma che lasciano il segno.
Michela Aloisi