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Jules

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VOTO: 9

Povere azalee!

Cosa faresti se un’astronave precipitasse nel giardino sul retro di casa, distruggendo tutte le tue azalee? È quello che accade a Milton, nel sorprendente ed irresistibile film di Marc Turtletaub, Jules, in concorso alla 18ma edizione della Festa del Cinema di Roma e vincitore del Premio Ugo Tognazzi per la Miglior Commedia.

Una storia fantascientifica che prende spunto da un classico E.T. ma si sviluppa con una ironia formidabile, con uno script perfetto da commedia ed interpreti bravissimi: un eccezionale Ben Kingsley è Milton, anziano pensionato che vive solo nella sua graziosa villetta e vede schiantarsi nel suo giardino un’astronave; le coetanee Harriet Sansom Harris e Jane Curtin sono le sue inaspettate complici Sandy e Joyce, Zoe Winters è la figlia di Milton, Denise. Milton è sorpreso ed inizialmente impaurito dall’inatteso atterraggio alieno; ma quando dall’astronave (dalla classica forma UFO) si trascina fuori un alieno color latte dalla forma umanoide, la compassione ha il sopravvento. Creduto affetto da demenza da tutti, in primis dalla figlia Denise, si occupa da solo della strana creatura. Scoperto da Sandy prima e da Joyce poi, troverà in loro due alleate improbabili; il trio si darà così da fare per nutrire lo strano extraterrestre ed aiutarlo a riparare la sua astronave.

Gli danno un nome, Jules (Jade Quon), lo proteggono dalle autorità federali: come i fratelli Elliot, Michael e Gertie in E.T. – L’extra-terrestre, stringono un forte legame con l’alieno e lo salvano, sino alla fuga finale. Il riferimento ad E.T. (e ad altri film del genere) è esplicito; i tre decidono di tenere tutto nascosto per evitare che a Jules venga riservato lo stesso trattamento che i militari per antonomasia usano verso le razze provenienti da altri mondi. Ma il rapporto tra Milton, Sandy, Joyce (protagonista anche di un incredibile canoro intermezzo) e Jules riporta alla mente gli anziani di Cocoon; tanto che lo spettatore si aspetta da un momento all’altro che l’alieno prima di andar via doni loro la giovinezza perduta.

Jules è una commedia fantascientifica; al pari del Gatto venuto dallo spazio di disneyana memoria (diretto da Norman Tokar), Turtletaub prende il genere e lo porta nei salotti di casa; l’astronave, l’alieno venuto da un altro mondo, sembrano usciti dalle pagine di un classico dei fumetti: Jules ha quasi l’aspetto di un Silver Surfer anni Settanta, solo che è tutto bianco e senza tavola da surf. Un visitatore dallo spazio che non incute timore, finanche buffo nelle sue abitudini, con un grande potere che però non mostra apertamente, utilizzandolo solo per aiutare i suoi salvatori. Di lui sapremo ben poco, alla fine; ma è fondamentale come il suo arrivo cambierà i rapporti (e la vita) dei suoi amici umani. Toccando con delicatezza anche il tema della demenza senile e dell’anzianità in genere, Jules è un film per tutta la famiglia; una favola moderna, che diverte e riempie il cuore: leggera ma non superficiale, curata nella regia, nella fotografia e nella colonna sonora (composta da Volker Bertelmann), con interpreti assolutamente perfetti.

Michela Aloisi

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