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Focus – Niente è come sembra

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VOTO: 7

L’aparenza inganna. Ma anche ciò che va oltre…

Sembrerebbe già di per sé un’anticipazione il titolo di questo coinvolgente action movie, Focus – Niente è come sembra; poiché tutto quello che si vedrà, dal momento in cui ci si accomoda sulla morbida poltrona, al momento in cui ci si alza, sarà solo una verità apparente, pronta a svelare la sua reale natura in ogni momento, per poi scoprire che – no! – anche quella era una menzogna. E così via in un machiavellico gioco di intrighi che, se non disorienta totalmente, appassiona fino all’ultimo minuto.
Nicky Spurgeon (Will Smith) è un esperto maestro del depistaggio, criminale di decennale esperienza con alle spalle un vero e proprio team di malviventi che collaborano a furti, rapine e saccheggi con una tale destrezza, da suscitare l’interesse di Jess (Margot Robbie), novellina del campo, e con tanta voglia di imparare. I due si conoscono per caso in un locale; la collaborazione inizia da subito. Jess si rivela presto un vero e proprio talento, in grado di sfruttare le proprie armi, in questo caso l’estrema bellezza, per depistare le proprie vittime. Ma, come in ogni romantica pellicola americana che si rispetti, tra i due nasce inevitabilmente un legame che va ben oltre il rapporto lavorativo, e, per evitare di andare troppo oltre, Nicky la scarica senza dare troppe spiegazioni.
Non è uno spoiler: è solo l’inizio di questa esilarante commedia che lascia con il fiato sospeso fino all’ultimo fotogramma, ricca di gag e colpi di scena, ottima per una serata all’insegna della distrazione. Già, perché Glenn Ficarra & John Requa, sceneggiatori e registi di questo piccolo fiore all’occhiello dell’intrattenimento, già con Crazy, Stupid, Love avevano dimostrato che distrarre senza scadere nel banale, far divertire senza scendere nella volgarità, suscitare risate, che non siano per forza grossolane, si può. Senza andare a tradire la natura tipicamente hollywoodiana delle loro pellicole, ma imparando a combinare nel modo migliore gli elementi che le caratterizzano (attori bellocci, dialoghi brillanti ma superficiali, scene incentrate per lo più sull’azione, poca introspezione, un obiettivo focalizzato sulla fisicità dei protagonisti per metterne in risalto la bellezza), creando qualcosa di nuovo, a modo suo, basato sulla capacità di instaurare un legame di empatia con lo spettatore così forte da sembrare che quasi interagisca con il film: non sono le vittime di Nicky e Jess ad aver distolto lo sguardo ed essersi fatte scippare, ma noi, pubblico presente in sala, concentrati com’eravamo sulle movenze che mettevano in atto per distrarci; non sono i rivali di Nicky ad aver creduto come allocchi a una trama che si dipanava di fronte ai loro occhi e si proponeva come verità, ma gli spettatori stessi. Ogni scoperta, ogni colpo di scena, non è un semplice elemento del grande puzzle che compone la storia, ma una vera e propria rivelazione per colui che si trova al di qua dello schermo, che lo porta ad accusarsi di quanto possa esser stato stupido a non accorgersi di come stavano andando realmente le cose.
Ritmo, azione, divertimento, romanticismo: un banale action movie? Non è come sembra.

Costanza Ognibeni

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