Home In sala Uscite della settimana Diamanti

Diamanti

40
0
VOTO: 6.5

Atelier del cinema

A un anno di distanza da Nuovo Olimpo, il suo ultimo lungometraggio uscito su Netflix il 1 novembre, Ferzan Ozpetek ritorna questa volta al cinema con Diamanti, un racconto corale che ruota attorno a una grande sartoria di cinema di proprietà di due sorelle, interpretate da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca. Un’occasione per Ozpetek di lavorare con alcune sue attrici storiche come Kasia Smutniak, Lunetta Savino, Paola Minaccioni, Nicole Grimaudo e con altre nuove, come Mara Venier, che ritorna a recitare dopo anni di assenza. Ben venti attrici come protagoniste della sua ultima opera, con pochissimi personaggi maschili.

Un regista convoca delle attrici per il suo prossimo film, le scruta e cerca di figurarsi davanti quello che ha scritto nella sceneggiatura. Ed è attraverso quell’incontro che lo spettatore viene catapultato nel mondo di una prestigiosa sartoria, frequentata da donne provenienti da diverse estrazioni sociali e dove il rumore delle macchine da cucire fanno da sottofondo alle loro vicende. Attraverso la storia delle due sorelle Canova, interpretate dalla Ranieri e dalla Trinca, si assiste alla lavorazione di uno dei più importanti progetti a cui stanno lavorando, ma non solo, si osserva da vicino la loro esistenza. Due sorelle completamente diverse in tutto, una delusa da un amore impossibile che l’ha indurita e l’altra, fragile, insicura e colpita da un evento luttuoso che l’ha segnata nel profondo.

Ferzan Ozpetek, però, apre con un momento di metacinema che ci fa subito sognare perché ambientato su una delle sue meravigliose terrazze romane, nel bel mezzo di un meraviglioso pranzo dove il regista e le sue attrici si incontrano per preparare il film e dove espone le sue idee. Tra commedia e dramma, il regista turco fa della Sartoria Canova una sorta di confessionale, un rifugio, un tempio dove celebrare le sue muse speranzose, ironiche, rassegnate, ambiziose, esaurite, litigiose, omaggiando allo stesso tempo il grande cinema, il teatro e l’eterna diatriba tra i due. Nell’illuminare le protagoniste, Ozpetek cerca di rubarne un po’ di splendore uscendo dal cono d’ombra del regista, mettendosi anche davanti alla macchina da presa e facendosi quasi personaggio. Solo quasi, visto che lo spirito metacinematografico dell’opera è debole come il resto della sceneggiatura – scritta insieme a Carlotta Corradi e Elisa Casseri, a esclusione di una discreta e centrata descrizione di ogni personaggio – ma proprio come tutta la storia permeato di un solipsismo comunque onesto, non ingannatore.
Diamanti è un’opera che non convince pienamente, poiché la sceneggiatura non riesce a dare spazio e valore a ogni singolo personaggio, lasciando qualcosa in sospeso che non viene mai approfondito del tutto, nonostante la sua eccessiva durata, centotrentacinque minuti per esattezza; ma riesce sul piano emotivo a coinvolgere lo spettatore grazie alle interpretazione degli attori e la struggente storia delle sue protagoniste.

Giovanna Asia Savino

Articolo precedenteConclave
Articolo successivoThe Well

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here

tre × 5 =