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The Storm

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VOTO: 6,5

Il giorno del risveglio

Tra i lungometraggi in concorso al 24 FRAME Future Film Fest ben quattro sono stati presentati in anteprima italiana. Nel suddetto poker animato servito sugli schermi della kermesse emiliana c’è stato spazio nel corso della 24esima edizione anche per The Storm, approdato in quel di Bologna dopo i passaggi in altre importantissime vetrine festivaliere come il Sitges e Annecy. L’autore Yang Zhigang, l’animatore autodidatta cinese meglio conosciuto come Busifan, aveva lasciato il segno nel 2017 con il suo esordio dal titolo Dahufa. Ecco il motivo di tanta attesa nei confronti della sua ultima fatica, per il quale il pubblico – noi compresi – ha dovuto aspettare pazientemente sette anni prima di poterla vedere sul grande schermo.
La pazienza però è stata ripagata solo in parte da un film che sul piano visivo ha molto da dire e da mostrare in termini di resa. Il ché giustificherebbe la lunga gestazione per dare forma e sostanza a un’opera dallo stile unico, poiché affonda le sue radici e si ispira alla cultura visiva cinese della zona del Jiangang. Nello specifico la resa affascina per l’ambientazione insolita e per i disegni che ricordano i tradizionali dipinti a inchiostro, che il team da lui guidato ha adattato e combinato alle ultime tecniche di animazione 3D digitalizzate. Il risultato è in tal senso degno di nota sul piano estetico ed esperenziale. La bellezza pittorica delle immagini e il sound design immersivo ci trasportano in un mondo che fa da cornice a una vicenda che mescola epica fantasy e tinte horror. Il tutto arricchito da una regia che quando sollecitata, come nel caso delle scene più dinamiche dei conflitti a fuoco (vedi lo spettacolare piano sequenza che precede l’epilogo), offre il meglio di sé.
Peccato che ciò venga messo al servizio di un racconto che funziona solo a fasi alterne. Nei 100 minuti circa a disposizione, nel quale il giovanissimo protagonista cerca di salvare il padre (in Dahufa un guerriero invece cercava di riportare a casa il proprio sovrano liberandolo da un villaggio distopico governato da un falso Dio e dalle sue guardie) impedendo che questo si trasformi in un mostro, ma per farlo dovrà vedersela con soldati a cavallo, creature misteriose, oggetti magici e spiriti parlanti che sembrano usciti dall’archivio dello Studio Ghibli, la narrazione presta il fianco a tempi morti e futili digressioni che allungano e dilatano i tempi rispetto alle reali esigenze del plot. Per fortuna ci sono quei cambi di passo di cui sopra che rilanciano la fruizione, riportando il livello di coinvolgimento e intrattenimento dello spettatore a livelli che si addicono a progetti di tale portata.
Guardando alle opere dei maestri della golden age dell’animazione del Sol Levante, suoi illustri e intramontabili predecessori, prendendoli a modello Busifan cerca di dire la sua su tematiche universali come la vita e la morte, i legami affettivi e problematiche di comune interesse come la questione ambientale. La tempesta del titolo in tal senso rappresenta l’ira della natura che lava via i rifiuti, riportando tutto al suo stato originale. Questa convinzione è l’ispirazione dietro The Storm.

Francesco Del Grosso

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