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The Sonata

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VOTO: 7.5

La musica del Diavolo

Una giovane violinista inglese, un padre compositore sparito da anni che riappare nella sua vita come morto suicida per lasciarle in eredità un maniero in Francia e tutte le sue opere; tra queste, una misteriosa Sonata per violino.

Presentato in anteprima alla 39a edizione del Fantafestival di Roma, The Sonata di Andrew Desmond è un thriller gotico di buona fattura, il cui punto di forza è proprio l’aver elevato la Musica a vera protagonista del film; non come semplice colonna sonora ma come soggetto vero e proprio, capace con la sua forza di evocare il Principe delle Tenebre sulla Terra.

La Sonata, composta dal famigerato padre suicida, un inquietante ma sprecato Rutger Hauer, è uno spartito misterioso, codificato da cinque simboli esoterici (potere, immortalita, dualita, apparenza, a formare il Faminus) che la giovane Rose tenterà di svelare con l’aiuto del suo agente Charles, cupo ed asfissiante angelo custode della protagonista, una bravissima Freya Tingley. Ossessionato dal futuro successo dell’opera e dalla sua frustrazione di artista mancato, Charles finirà col mettere in moto un meccanismo diabolico, di cui Rose sarà il fulcro.

L’ambientazione che fa da cornice sembra uscita da un quadro; splendidi la fotografia ed i colori, a descrivere una dimora decadente, un giardino avvizzito con statue misteriose ed una cripta nelle vicinanze; ma forse il regista si è soffermato troppo sulla forma e meno sulla sostanza, risentendo a volte di alcuni stereotipi del genere (la protagonista in vestaglia con i piedi scalzi e la candela consumata, la scena nella vasca, le urla dei bambini innocenti) che non favoriscono i brividi e i colpi di scena. La trama infatti, dopo un inizio intrigante, si sfilaccia piano piano, mostrandosi a tratti prevedibile e correndo verso un finale prematuramente annunciato e in fondo insoddisfacente. Ciononostante, l’originalità del soggetto e la magistrale regia lo rendono una buona opera prima, foriera di promesse.

Michela Aloisi

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