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The Roads Not Taken

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VOTO: 5

Tra passato e presente

Un padre. Una figlia. Un passato che ritorna e la difficoltà a vivere il presente a causa di una disabilità. E poi, ancora, corse continue in giro per la città, tra visite mediche e momenti di confusione generale. Con The Roads Not Taken, ecco che la regista Sally Potter torna alla Berlinale dopo appena tre anni di assenza (solo nel 2017 aveva presentato in concorso la provocatoria commedia The Party), concorrendo anche in questa settantesima edizione per l’ambito Orso d’Oro.

Per l’occasione, dunque, la regista di Orlando ha voluto concentrare la propria attenzione su una storia più che mai delicata e toccante, che vede protagonisti un padre e una figlia rimasti lontani per molti anni, ma che, a causa di una condizione di disabilità dell’uomo in seguito a un ictus, tornano a condividere parecchi momenti insieme. Questa, dunque, è la storia di Leo (Javier Bardem) e di sua figlia Molly (Elle Fanning). L’uomo, che ha costantemente bisogno di assistenza, continua a ripensare al passato, al suo primo matrimonio (finito in modo drammatico) e a un viaggio nelle isole greche effettuato molti anni prima. A sua figlia, nel frattempo, il compito di accompagnarlo in giro per la città a causa di alcune visite mediche, facendo attenzione che lo stesso non si perda o abbia qualche crisi.
Con un costante uso di flashback e flashforward assistiamo, dunque, nell’arco di una intera giornata, alla messa in scena di un rapporto complesso e per nulla facile, insieme all’amore di una figlia e a un padre che non sempre riesce a focalizzare la propria attenzione sul presente.
Un tema, questo messo in scena da Sally Potter, indubbiamente interessante e affatto facile da sviluppare, ma che, nel presente The Roads Not Taken, viene totalmente appiattito da una sceneggiatura che, malgrado i numerosi ribaltamenti, malgrado il gran numero di elementi atti a contestualizzare il tutto, risulta pericolosamente girare a vuoto, confermandosi, al termine della visione, come un lavoro pretenzioso ma banale, con una conclusione alquanto scontata e che, pur puntando tutto sulla lacrima facile (con tanto di scena finale ai limiti del posticcio), non riesce affatto a ottenere l’effetto sperato.
Sally Potter, dal canto suo, si fa forte delle interpretazioni dei due attori protagonisti, di cui indubbiamente è proprio Elle Fanning a spiccare, mentre Bardem – malgrado il suo indiscusso talento – qui sembra totalmente fuori parte, mentre tenta quasi di replicare la sua gloriosa performance in Mare dentro (2004), per la regia di Alejandro Amenabar, che, a suo tempo, gli è valsa la Coppa Volpi alla Miglior Interpretazione Maschile alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma, si sa, una coppia di bravi attori non basta a reggere un film debole e traballante come il presente The Roads Not Taken. E lo stesso lungometraggio – in quanto sorta di copia carbone di prodotti ben più validi realizzati negli anni precedenti – sembra destinato inevitabilmente a finire per sparire quasi del tutto all’interno della vasta e ricercata selezione berlinese.

Marina Pavido

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