Indecifrabili messaggi
Un’altra piacevole sorpresa da questa 75° edizione del Festival di Berlino è arrivata sul grande schermo del Berlinale Palast in uno degli ultimi giorni della storica manifestazione cinematografica. Stiamo parlando del lungometraggio The Message, ultima fatica del regista argentino Iván Fund, qui in corsa per il tanto ambito Orso d’Oro. Come mai, dunque, tale pellicola è così meritevole di attenzione? In che modo il suo autore si è fatto onore nella fredda, ma accogliente Berlino? Presto detto.
The Message, dunque, è un piccolo e poetico road movie ambientato ai giorni nostri, ma che, di fatto, sta quasi a raccontare una storia senza tempo. Protagonista del lungometraggio: la giovane Anika (impersonata da Anika Bootz), la quale ha lo straordinario dono (tramandatole dalla sua famiglia) di riuscire a comunicare con gli animali attraverso la sola forza del pensiero e che per questo motivo viaggia per tutto il paese, a bordo di un furgoncino, insieme ai genitori adottivi Miryam (Mara Bestelli) e Roger (Marcelo Subiotto), al fine di aiutare di volta in volta i clienti a comprendere meglio cosa i loro animaletti domestici vogliono loro comunicare. Si tratta davvero di un dono, il suo, o è soltanto un modo per truffare la gente? E, soprattutto, quali sono le origini di Anika e come mai vive praticamente sempre a bordo del furgone insieme a Miryam e Roger?
Un ruvido ma curato bianco e nero, dunque, contribuisce fin dai primi minuti a conferire alla storia messa in scena una certa universalità. Una macchina da presa che si concentra spesso su dettagli e primi piani ci fa entrare immediatamente nel mondo della giovane protagonista. E, a completare il tutto, una messa in scena fortemente contemplativa, che non ha paura di prendersi i propri tempi e in cui spesso e volentieri i silenzi hanno la meglio sulle parole, si è fin da subito rivelata la soluzione vincente per raccontarci il singolare mondo della nostra Anika.
In questo piccolo e prezioso The Message, dunque, Iván Fund ha trovato la chiave giusta per dar vita a una storia tenera, delicata e a tratti anche commovente. Anika è indubbiamente genuina nelle proprie intenzioni. E persino i suoi genitori adottivi (che potrebbero essere facilmente presi per degli sfruttatori) sono realmente affezionati alla bambina e fanno di tutto per salvaguardare la sua innocenza e la sua serenità, in un mondo in cui lo scetticismo sembra prendere sempre più piede.
The Message, dunque, ci fa comprendere come la salvaguardia dell’innocenza sia quanto di più prezioso possa esserci. Persino quando una determinata situazione possa presentarsi già di per sé come piuttosto ambigua. E Anika, che pian piano sta diventando adulta e che già inizia a non credere più alla fatina dei denti (sebbene, ogni volta che un dentino da latte le si stacca, continua sempre a sperare in un piccolo regalo sotto il cuscino), sembra quasi aver compreso meglio di tutti il senso di tutto ciò. Durante una delle numerose soste con il furgone, può capitare che un uccellino dei campi porti importanti messaggi. Ma poi, è già tempo di ripartire verso una nuova, sconosciuta avventura.
Marina Pavido